Paolo Beltramo è uno dei più grandi giornalisti del mondo della MotoGP, ed in questi giorni ha parlato della Ducati ed altri aspetti.
Il nome di Paolo Beltramo è legato inevitabilmente alla storia della MotoGP, per via dei suoi mitici racconti da inviato per Mediaset e non solo. Da un professionista di questo tipo c’è solo da imparare, per il suo modo di raccontare le corse che oggi è difficile da ritrovare in un mondo del motorsport che è cambiato radicalmente.
La MotoGP di Beltramo è un universo che ci manca terribilmente, per via di quella genuinità che caratterizzava non solo lui ma tutto ciò che c’era intorno a questa categoria. Quest’oggi vi riporteremo una splendida intervista effettuata sul canale YouTube del collega Fabio Fagnani, nel consueto Podcast di “Talk GP“.
Il racconto di Beltramo, nella parte che vi riporteremo oggi, si è focalizzato sulla grande impresa di Pecco Bagnaia e della Ducati, ma anche su una top class che sta cambiando fin troppo, a causa dell’arrivo delle Sprint Race e di un modo di fare della DORNA che sta sfruttando fin troppo la propria storia per fare business ed allontanarsi dalle radici di questo sport.
MotoGP, Paolo Beltramo a tutto tondo sulle due ruote
Il 2022 è stata la prima stagione in cui un pilota italiano su moto italiana si sono presi il titolo mondiale della MotoGP, con Pecco Bagnaia padrone sulla sua Ducati così come, mezzo secolo fa, era accaduto a Giacomo Agostini su MV Agusta. Un’impresa simile merita di essere raccontata, cosa che Paolo Beltramo non poteva esimersi dal fare.
“Io credo che ci siano alcuni motivi per i quali è stata una stagione straordinaria. Prima di tutto, si è ripetuto un successo di un binomio italiano, moto e pilota, qualità del mezzo e del talento di chi guida, dopo mezzo secolo. Era successo pochissime volte con Masetti, Liberati con Gilera ed Agostini con MV Agusta ed ora Bagnaia con la Ducati. È stata una stagione splendida, era iniziata male per Pecco, la Ducati 2022 era molto acerba con i pochi test che si possono fare adesso, il prossimo anno saranno ancora meno“.
Beltramo ha poi parlato delle difficoltà iniziali della Ducati, abilmente messe da parte nella seconda fase della stagione: “Può succedere che si arriva alle prime gare in cui si devono affinare alcune cose, ci hanno messo diverse gare per arrivare ai livelli di quella di Bastianini, che all’inizio andava molto meglio. Da metà stagione in poi Bagnaia è diventato un martello pur continuando a fare qualche errore. In seguito, ha fatto un passo decisivo vincendo anche senza partire davanti a tutti, come si è visto in Malesia. Lui è maturato molto, ha acquisito esperienza e consapevolezza, oltre che tranquillità. La sua è stata una rimonta pazzesca su Quartararo, è una bella impresa“.
La MotoGP passerà al format delle Sprint Race nel 2023, che al contrario della F1 verranno corse in ogni week-end di gara. Il parere di Beltramo è lapidario: “Per fortuna non andrà a determinare lo schieramento, sottopone a meno rischi e non ti compromette la gara in caso di errori o cose del genere. Le qualifiche fanno parte della tradizione di questo sport, tra poco potrebbero anche mettere le soste ai box per fare il pieno e cambiare gomme di questo passo. La cosa bella è partire tutti insieme e vince chi arriva primo, è così la gara di velocità pura“.
Recentemente si parla spesso di un cambio di mentalità da parte della top class delle due ruote e della DORNA, che stanno prendendo spunto dal modello F1. Il giornalista ha una sua idea in merito: “Secondo me è sbagliato infatti, la DORNA ha migliorato molto la grafica e la qualità delle immagini, qualcosa è anche migliore rispetto alla F1. Non si deve fare l’errore di sottomettere tutto al business ed allo spettacolo, io ci tengo che in TV si veda un qualcosa di bello, ma ci vuole ancora quell’anima dello sport che non va monetizzata“.
Una delle novità del 2023, assieme alle Sprint Race, sarà la partenza della stagione dal Portogallo e non più dal Qatar, con il primo semaforo verde che scatterà il 26 marzo a Portimao. Beltramo è stato molto critico nei confronti di alcuni paesi che hanno leggi assurde e che non hanno cultura motoristica.
“Forse è perché in Qatar devono ancora sistemare dopo i Mondiali di Calcio. A parte gli scherzi, credo che alcuni paesi non si deve andare a correre, come l’Indonesia che ha appena vietato il sesso fuori dal matrimonio. Anche il Kazakistan non è un paese sicurissimo o c’è una tradizione, stesso discorso per l’India dove non mancano problemi a livello religioso. Mi sembra un inseguimento continuo del fatturato, ma magari è anche un modo per far diventare il Motomondiale qualcosa di più importante“.