Il ritorno di Ricciardo in Red Bull non sembra aver agitato Perez. Il messicano dice la sua sull’ingresso dell’australiano come riserva.
Uscito da Milton Keynes sbattendo la porta al termine del campionato 2018, soffocato dalla presenza del “cocco” Max Verstappen, Daniel Ricciardo è rientrato in punta di piedi. Sembra ieri quando il talent scout Helmut Marko lo derideva per il suo desiderio di andare altrove, prevedendo per lui momenti bui. E alla fine l’austriaco ha avuto ragione. Fuori dalla Red Bull, il driver di Perth ha raccolto poco. O comunque meno di quanto ci si poteva aspettare da un corridore con le sue caratteristiche e il suo talento.
Passato alla Renault senza successo, il #3 nel 2021 ha tentato la strada McLaren convinto di poter fare bene coccolato da una squadra di punta. Invece con la monoposto progettata a Woking non è mai entrato in sintonia. E peggio ancora con il compagno di box Lando Norris che da subito lo ha fatto sentire sulle uova.
Morale della favola, il CEO Zak Brown ha deciso di rescindere il contratto con dodici mesi di anticipo, lasciandolo senza un lavoro. A testa bassa e senza grosse opportunità davanti, l’australiano non ha potuto fare altro che tornare a bussare alla sua ex casa.
Lì è stato accolto come il figliol prodigo, ma non più da ufficiale, bensì da collaudatore/riserva. Una posizione defilata che consentendogli di presenziare ai GP, potrebbe aprirgli nuove chance per il 2024, a detrimento, ovviamente di chi oggi occupa il secondo sedile energetico.
Eppure, interrogato sul rischio di poter perdere il posto, Sergio Perez ha fatto spallucce. Certo che non si verificherà nulla del genere.
In occasione dei premi annuali della FIA, quest’anno consegnati a Bologna, il messicano si è definito “rilassato”.
“Viviamo sempre sotto pressione, per cui per quanto mi riguarda non cambia nulla“, le sue parole ai microfoni di Sky Sports. “Penso al contrario che sia stato un ottimo acquisto da parte del team. E sono sicuro che darà un importante contributo“.
Esaltate le doti umane del 33enne, definito uno dei pochi con cui va veramente d’accordo nel paddock, Checo ha ribadito di non essere per nulla preoccupato.
A dargli ulteriore motivo di tranquillità, la confessione fatta dopo il gran finale di Abu Dhabi dall’aussie, il quale non ha escluso la possibilità di smarrire la voglia di tornare in griglia guardando la F1 dal di fuori.
“Sarei molto sorpreso se dovessi accorgermi di non avere l’interesse di rimettermi casco e tuta e riprendere a competere“, ha asserito al podcast “In The Fast Lane”. “Tuttavia credo che sarà bello poter avere più tempo libero a disposizione. Quindi, solo in corso di stagione avrò la vera risposta sul da farsi. In quel frangente mi renderò conto se davvero c’è la volontà di rimettermi in gioco e costruire qualcosa di più positivo per il Mondiale successivo”, ha concluso.
A differenza di molti colleghi che non si sono ancora interessati al dopo, Daniel ha avviato un’attività vinicola che potrebbe diventare il suo impegno principale qualora durante la prossima annata non dovesse risvegliarsi in lui la sana invidia nei confronti di chi è in griglia e può giocarsela.
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