Lewis Hamilton è tra le leggende e i miti assoluti della F1, ma di recente abbiamo potuto assistere a un dato che non può essere discusso.
I risultati di Lewis Hamilton in carriera sono chiari e sotto gli occhi di tutti, ma nonostante questo non sono mai mancati i detrattori durante la sua sensazionale carriera che hanno cercato di sminuirne i suoi risultati eppure c’è un dato molto significativo che è giusto analizzare.
Dal 2007 la Formula 1 è stata accecata dal talento sensazionale di un vero e proprio mito delle quattro ruote, perché ci sono davvero pochi dubbi sul fatto che Lewis Hamilton possa essere considerato a ragione come uno dei più grandi della storia.
Sette titoli mondiali rappresentano uno straordinario record che gli ha dato così l’occasione di aver raggiunto un fenomeno assoluto come Michael Schumacher tra i più vincenti di sempre ed ecco che i suoi risultati sono avvenuti anche per merito di una costanza pazzesca.
Il suo nome lo sappiamo che è sempre stato legato alla Mercedes, all’inizio quando la casa tedesca dava il proprio motore di punta alla McLaren e poi direttamente con il ritorno in Formula 1 della Scuderia di Stoccarda, ma si può dire a tutti gli effetti che il ragazzo in carriera abbia saputo migliorare e non poco.
Hamilton è un classe 1985 e dunque è giusto dare un’occhiata ai suoi risultati in età giovanile, ovvero quelli dal 2007 al 2014 quando era un Under 30, e poi a ciò che ha saputo realizzare dal 2015 fino a oggi.
Notiamo prima di tutto come la maggior parte dei suoi traguardi siano stati proprio raggiunti nel secondo periodo della propria carriera, infatti dal 2007 al 2014 il numero di titoli conquistati è stato di solo due, mentre dal 2015 ha saputo incrementare di ben cinque successi il suo palmares.
Dunque già questo dato permetterebbe di capire perfettamente come ci sia stata una grande differenza di rendimento tra il suo primo e il suo secondo periodo della carriera, ma tutto questo comunque non basta.
Andiamo a vedere nel dettaglio come sono stati i suoi risultati gara per gara e noteremo a quel punto come il suo salto di qualità sia stato ancora più evidente.
Prima di tutto il numero di gare disputate è di 148 contro le 162 attuali, pur prendendo sempre come riferimento 8 stagioni in entrambi i periodi storici, ma nonostante questo leggero aumento in quanto a Gran Premi disputati, sono le vittorie e i podi a essere diametralmente opposti.
Soffermiamoci prima di tutti sul piazzamento nei primi tre in gara, con il risultato di Lewis che si è quasi raddoppiato, passando da un totale di 70 dal 2007 al 2014 ad addirittura 121 dal 2015 al 2022, un risultato che dimostra il suo miglioramento e la sua maggiore esperienza.
Questo dato infatti è molto significativo non solo del fatto che Lewis abbia avuto modo di guidare una monoposto più prestazionale, ma anche che ha saputo gestire maggiormente le gare e capire quando ci si poteva anche accontentare.
Diverso invece è il dato sulle vittorie, perché in questo caso Hamilton ha davvero preso il volo e così si può constatare come abbia più che duplicato i suoi trionfi in gara nei suoi successivi otto anni.
Si è passati dunque da 33 vittorie a ben 70, un risultato che gli ha dato così l’occasione di poter diventare il pilota più vincente di sempre.
Hamilton come il vino: più invecchia e più migliora
Dunque Hamilton ha dimostrato in carriera di non essersi mai accontentato del grande livello che aveva saputo ottenere all’inizio della sua esperienza nelle quattro ruote, un rendimento che gli avrebbe comunque permesso di poter vivere di rendita.
Anche la modalità di vittoria dei Mondiali è stata sempre diametralmente opposta, infatti nel 2008 e nel 2014 ha dovuto sudare le proverbiali sette camice per battere Felipe Massa e Nico Rosberg, mentre i cinque titoli seguenti sono stati molto spesso vinti in scioltezza.
Forse l’unica cosa che i suoi detrattori gli possono ancora contestare è che nella seconda parte della propria carriera ha sempre perso gli scontri ravvicinati conclusisi solo all’ultima gara, prima nel 2016 con Rosberg e poi nel 2021 con Verstappen, ma i numeri sono inconfutabili.
Lewis ha saputo maturare e perfezionarsi nel corso della propria esperienza in Formula 1 e questo lo ha così messo nelle condizioni di poter dettare legge in pista, perché sono stati davvero pochissimi coloro che hanno scritto la storia come il britannico.
Ora ha bisogno di un 2023 da grande protagonista, dopo un 2022 ricco di record negativi, ma siamo certi che ha ancora tante frecce da scoccare dal suo arco.