Tragedia immane negli Stati Uniti dove un automobilista, a bordo di una Ferrari California Spider, ha perso la vita dopo una collisione con altre due vetture.
La strada di Silverado, sud di Los Angeles, fa da sfondo ad una scena terrificante. Protagonista una Rossa che ha fatto la storia della casa fondata da Enzo Ferrari. La California è stata il primo modello della gamma del Cavallino ad usare una carrozzeria di tipo coupé-cabrio. L’auto era caratterizzata da una capote in metallo, scomponibile e ripiegabile. Il brand modenese scelse di riprendere alcuni dettagli stilistici della mitica 250 GT California, lanciando la vettura sul mercato nel 2008.
La Ferrari, nel corso degli anni, ha intrapreso una direzione sempre più urban. Da fuoriserie, quasi nate esclusivamente per la pista, sono diventate auto sempre più versatili, anche grazie alla tecnologia. La caratteristica della California, infatti, è rappresentata dal comfort di marcia, oltre alle consuete performance da brividi. La cabrio coupé, anche per questo motivo, è diventata una della Ferrari più vendute di sempre. Dal 2008 ad aprile 2012, infatti, ne sono stati immatricolati oltre 8000 esemplari. Teoricamente la vettura dovrebbe essere docile rispetto ad altri modelli della casa del Cavallino, ma nelle mani sbagliate può diventare un bolide difficile da domare.
Grazie all’esperienza del marchio nella categoria regina del Motorsport, l’elettronica della Ferrari California era impregnata di novità tecniche che rappresentarono una svolta. Il manettino F1, capace di impostare i vari assetti in base alle varie esigenze, rese l’auto un perfetto connubio tra ecletticità, capacità dinamiche e prestazionali. La configurazione 2+2 rappresentò un altro punto a favore della supercar con una discreta capacità di carico. Il design era in puro stile Ferrari, curato da Pininfarina, con un giusto mix da sportività classica e dettagli all’avanguardia.
Il telaio della California è modulare in alluminio con uno schema strutturale transaxle, con motore in posizione anteriore/centrale a trasmissione posteriore, con una distribuzione del 53% dei pesi sul posteriore. Sotto il cuore della Ferrari c’era un motore V8 modello F136IB, derivante dalla F430 con angolo tra le bancate di 90° completamente inedito, forgiato in alluminio. La cilindrata era di 4.296 cm³, mentre l’alimentazione ad iniezione diretta segnò una novità assoluta. La potenza massima sprigionata dall’auto è spaventosa anche a distanza di oltre 10 anni, ovvero 460 CV a 7.500 giri/min.
Il botto spaventoso della Ferrari
Un mostro di potenza, con cambio 7 rapporti con doppia frizione a trazione posteriore. L’auto si adatta allo stile di guida dell’automobilista, in base al tipo di approccio che preferisce. La centralina della California controlla il cambio e regola la vettura in base al gusto del guidatore. L’automobilista, in basso, come confermato anche dagli agenti della polizia non ha adottato uno stile tranquillo. La velocità eccessiva della Rossa ha rappresentato un fattore determinante nel disastro.
La California scatta da 0 a 100 km/h in soli 3,9 secondi e può raggiungere una velocità massima di 310 km/h. Una scheggia che è controllata anche dal sistema F1 Trac Evoluzione per il controllo della motricità, attraverso il manettino. L’auto dovrebbe rimanere incollata al suolo, grazie ad un sistema di stabilità straordinario. L’impianto frenante è il top della Brembo, costituito da dischi in carboceramica. Purtroppo alcuni facoltosi acquirenti, soprattutto giovani spericolati, commettono spesso azioni imprudenti. Per sensibilizzare su un argomento così delicato, vi raccontiamo storie, finite più o meno bene, alla guida di supercar. Maserati, incidente terrificante contro il treno: che botto (VIDEO).
Per fortuna non sempre le conseguenze sono drammatiche, ma una piccola disattenzione può avere effetti devastanti. Persino piloti esperti che hanno guidato nella categoria regina del Motorsport possono commettere errori. Jos Verstappen, incidente in un rally: che brutto spavento. Il padre del bicampione del mondo della Red Bull Racing è stato compagno di squadra in Benetton di Michael Schumacher. Quest’ultimo ha preso parte alla creazione e alla messa a punto della Ferrari California. La presenza del Kaiser tedesco non è stata simbolica ed esemplifica al meglio il concetto di difficoltà di guida che si cela dietro a queste vetture.
Nel 2012 la Rossa ha subito anche un aggiornamento tecnico importante sul piano tecnico. La potenza massima del motore fu portata a 490 CV, 30 in più rispetto a prima. La vettura è arrivata a pesare circa 1630 kg a secco. Considerata la spaccatura in due parti non è facile identificare la versione. A lasciare sconvolti è anche l’immagine del volante, distante diversi metri dal luogo dell’impatto. Per spezzarsi in due parti il crash dovrà essere stato terribile. Le altre due vetture coinvolte nell’incidente, per fortuna non hanno subito danni sconvolgenti. Le persone a bordo sono rimaste ferite. L’automobilista al volante della Ferrari, invece, è deceduto. Le cause dell’incidente, come accennato, sono ancora ignote. Vi lasciamo alle immagini sconvolgenti del canale YouTube County News TV.