La F1 vanta tantissimi campioni nel suo albo d’oro, ma purtroppo il nome di un italiano manca dagli albori. Ecco chi è stato il primo iridato.
Nella F1 di una volta, i piloti italiani spiccavano, ed anche se non ci sono stati tanti driver del nostro paese ad imporsi, c’è da dire che in passato la pattuglia era molto ben nutrita. La crisi è iniziata a partire dagli anni Duemila, con i soli Giancarlo Fisichella, Vitantonio Liuzzi e Jarno Trulli che si sono alternati in pista sino al 2011.
Dall’anno seguente sino al 2016 abbiamo avuto un quinquennio intero senza nostri rappresentanti, con Antonio Giovinazzi che ha poi debuttato con la Sauber nel GP d’Australia del 2017 sostituendo Pascal Wehrlein. Il pilota pugliese deluse le aspettative, con ben due incidenti nello stesso week-end in Cina, che portarono il team di Himwil a riportare in vettura il tedesco.
Giovinazzi ha comunque continuato a credere nel sogno F1, e dopo aver disputato la 24 ore di Le Mans del 2018 con una Ferrari 488 GTE dell’AF Corse riuscì a guadagnarsi il sedile in Alfa Romeo Racing a partire dal 2019, al fianco di Kimi Raikkonen. Purtroppo, il nativo di Martina Franca non ha mai avuto una monoposto competitiva, e Frederic Vasseur decise di rimpiazzarlo con Guanyu Zhou al termine della passata stagione.
Il nostro Antonio ha preso parte a due sessioni di prove libere quest’anno sulla Haas, a Monza e ad Austin, e ad un certo punto sembrava il favorito per sostituire Mick Schumacher in chiave 2023. Proprio in Texas però, Giovinazzi è finito a muro dopo pochi minuti, danneggiando la monoposto e convincendo Gunther Steiner a puntare su Nico Hulkenberg.
Ciò significa che forse per ancora molto tempo non avremo piloti italiani al volante nella massima serie automobilistica, anche se c’è un giovane che fa molto ben sperare per il futuro. Il suo nome è Andrea Kimi Antonelli, che ha appena vinto il campionato di Formula 4 e che Toto Wolff ha già provveduto a mettere sotto contratto.
Tuttavia, oggi faremo un passo indietro ed andremo a parlarvi del primo campione del mondo della storia, che come in molti sapranno è proprio un italiano. La prima stagione venne disputata nel 1950, per cui negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, quando nacque il campionato del mondo che ancora oggi ci fa esaltare ed alzare in piedi dai divani.
F1, ecco chi fu il primo campione del mondo della storia
Il primo campionato del mondo di F1 si disputò nel 1950, e partì da Silverstone, dove si disputò il Gran Premio di Gran Bretagna. La vittoria andò al nostro Nino Farina sull’Alfa Romeo 158, che lo portò poi ad imporsi anche in Svizzera (anche se sul modelo aggiornato, la 159), ed in Italia, portandosi a casa il titolo di campione del mondo.
Con 30 punti, Farina riuscì a precedere il secondo classificato, vale a dire Juan Manuel Fangio che chiuse con 27. Per sole tre lunghezze, il pilota di Torino divenne il primo iridato della storia della F1, entrando nella leggenda. La carriera di Nino iniziò ben prima, stiamo parlando di ben un quarto di secolo di anticipo rispetto al più grande risultato della sua vita.
La sua prima gara, infatti, la disputò nel 1925 al volante di una Chibiri, durante la Aosta-Gran San Bernando, corsa automobilistica disputata tra il 1920 ed il 1957. Farina fu costretto al ritiro per via di un incidente senza conseguenze, ma la sua carriera cambiò nel 1933, quando iniziò a correre per la Maserati. In quel momento, nacque una bella amicizia con Tazio Nuvolari, leggenda delle corse dei tempi andati.
Nel 1936 salì per la prima volta su un’Alfa Romeo della squadra di Enzo Ferrari, chiudendo in seconda posizione alla Mille Miglia di quell’anno. In un’intervista, Farina dichiarò che la sua carriera fece un notevole salto di qualità proprio grazie a Nuvolari, che ne andò a correggere lo stile di guida. Il piemontese, infatti, risultava troppo aggressivo, cosa che lo portò a commettere molti errori ed a dover rinunciare a tanti bei risultati.
Con la Maserati dominò il Gran Premio di Monte-Carlo del 1948, per poi regalare una splendida vittoria alla Ferrari nel 1949, sulla 125 al GP del Garda. In seguito, avvenne il passaggio all’Alfa Romeo, con la quale vinse la prima gara in assoluto ed il primo titolo mondiale della massima serie automobilistica.
I primi anni Cinquanta furono ricchi di trionfi per i nostri colori, visto che dopo Farina fu Alberto Ascari a dominare la scena, vincendo i titoli del 1952 e del 1953. Una serie di successi così importanti, ad oggi, sono impossibili anche solo da immaginare, nella speranza che in futuro l’Italia torni dove merita di stare.