Una leggenda del Motorsport come Sebastian Vettel ha le idee chiare sul suo percorso in F1 e sul suo compagno di squadra preferito.
Il quattro volte campione del mondo tedesco ha vissuto sei anni in Ferrari, inseguendo il sogno di agguantare il quinto titolo iridato della sua carriera. Dopo aver fatto la storia in Red Bull Racing, in quattro anni di vittorie consecutive memorabili, Sebastian Vettel ha preso la scelta più complessa della sua vita. Il nativo di Heppenheim ha voluto inseguire le orme di Michael Schumacher, legandosi al team modenese.
Le aspettative erano altissime. Dopo aver perso due occasioni d’oro per tornare sul tetto del mondo con Fernando Alonso, proprio nel duello con Seb, la Rossa ha voluto puntare sul campione che aveva portato sul tetto del mondo la Red Bull Racing. La Ferrari, nell’era ibrida della F1, ci aveva capito poco, ma grazie al lavoro e alla volontà dell’ex Presidente Sergio Marchionne lottò nel 2017 e nel 2018 per il riconoscimento iridato. La Mercedes ed Hamilton erano al top della forma, ma furono messi in difficoltà per gran parte del campionato dal campione tedesco. Vettel non riuscì a portare a casa il massimo premio, frenato da problemi tecnici, strategie sbagliate e qualche errore personale alla guida che pesò come un macigno.
La sua avventura ha, comunque, lasciato un segno indelebile nel cuore dei ferraristi. Il tedesco nella sua epopea a Maranello è stato accompagnato da due grandi talenti. Kimi Raikkonen, ultimo campione del mondo della storia della Scuderia nel 2007, era tornato in Ferrari, rappresentando un fido teammate. Il finlandese, naturalmente, era nella fase calante della sua carriera, mentre nel 2019 si consumò lo scambio che pose, definitivamente, fine alle ambizioni del tedesco. L’arrivo di Charles Leclerc cambiò, radicalmente, gli equilibri interni al box. Vettel aveva, nettamente, battuto Raikkonen alla Ferrari, di 278 punti a 150 nel suo primo anno in Ferrari.
Il finlandese si era sempre dimostrato disponibile nelle vesti di secondo pilota, mettendosi a servizio del tedesco. Con l’arrivo di Leclerc la musica cambiò. Il monegasco dimostrò, sin da subito, di poter mettere in serissime difficoltà in quattro volte iridato. Ferrari candidata al titolo 2023? L’ex F1 ci crede davvero. Date una occhiata anche alle parole dell’ex tecnico Mercedes sulla F1-75.
La sfida al volante della SF90 fu accesa. Il #16 riuscì, post summer break, a salire sul primo gradino del podio a Spa e Monza, dimostrandosi un autentico mastino. Il giovane prodotto dell’Academy della Ferrari, non solo arrivò davanti al compagno di squadra in classifica, ma precedette tutti per numero di pole position. I due ferraristi finirono anche per toccarsi, lasciando strada a Max Verstappen per la terza piazza del mondiale. Per Vettel fu come vivere un déjà-vu. In Red Bull Racing aveva vissuto momenti di tensione con Mark Webber e Daniel Ricciardo. Quest’ultimo fu uno dei motivi che spinsero il tedesco a cambiare squadra.
F1, l’esperienza in Ferrari di Vettel
Nel 2020, in occasione dell’ultima stagione a Maranello di Vettel, i rapporti furono meno problematici perché la vettura non era all’altezza della storia del marchio. Vettel e Leclerc non riuscirono a portare a casa nemmeno una vittoria. Dopo l’esperienza traumatica a bordo della SF1000, a causa anche dell’accordo segreto con la FIA, il nativo di Heppenheim decise di cambiare aria. L’accordo per il rinnovo sembrava vicino, ma l’ex team principal Mattia Binotto gli preferì Carlos Sainz. Nella sua prima annata con l’Aston Martin, Seb ha colto un podio prestigioso a Baku. Nel 2022 le cose sono peggiorate per la squadra inglese, non avendo colto l’opportunità del nuovo regolamento tecnico.
L’auto ad effetto suolo dell’AM si è rivelata essere un progetto, completamente, fallimentare. Il team ha concluso l’annata al settimo posto della graduatoria costruttori. Seb ha deciso di ritirarsi, non avendo colto nemmeno un podio. Non è mai andato oltre la sesta piazza. Il suo teammate canadese, Lance Stroll, ha marcato meno della metà dei suoi punti. Alla domanda su chi fosse il più grande talento che avesse mai incontrato in F1 come compagno di squadra, Vettel ha risposto: “Penso che Kimi sia in realtà il più grande talento naturale che abbia mai incontrato. Solo in termini di velocità pura. Si nota in macchina, ovviamente, ma si vede anche in ogni altro aspetto. Se ci fosse la disciplina di cambiare macchina ogni giorno, dopo 10 giorni, Kimi supererebbe tutti gli altri, solo perché gli viene naturale”.
Nel podcast Beyond The Grid il quattro volte iridato ha aggiunto: “Non impiega tempo ad adattarsi alla monoposto, a ciò che la macchina richiede. Gli dai un volante e lui sa cosa fare. A volte avvertivi che era ingiusto, perché prima dovevi abituarti e farti un’idea della pista o delle condizioni, per lui avveniva in modo istantaneo”. Insomma una idea chiara sull’estro del finlandese, con buona pace di Charles Leclerc.