La Ducati è il riferimento assoluto della MotoGP odierna, ed i rivali le provano tutte per fermarla. Ecco l’ultima folle richiesta.
Inverno di lavoro in casa Ducati, dove però c’è un clima molto più leggero rispetto al passato. La casa di Borgo Panigale è la regina della MotoGP, e nel 2022 ha conquistato, finalmente, tutti i tre titoli mondiali in palio. Il più importante, ovvero quello piloti, se lo è portato a casa Pecco Bagnaia, nel gran finale di Valencia dove ha retto alla pressione piegando la resistenza della Yamaha di Fabio Quartararo.
Il francese le ha provate davvero tutte, ma contro la superiorità delle Rosse ed il ritorno di fiamma di Pecco, semplicemente perfetto da Assen in poi, c’era ben poco che si potesse fare. Il futuro è roseo per la casa di Borgo Panigale, che però non dovrà commettere l’errore di adagiarsi sugli allori, perché recuperare è molto molto facile se ci si rilassa anche solo per un breve periodo.
La Honda e la Yamaha sono sempre le rivali più temute, essendo le case che hanno dominato la MotoGP dal 2002 al 2020, prima che la Suzuki di Joan Mir spezzasse una dittatura nella quale solo Casey Stoner, proprio con la Ducati, nel 2007, era riuscito a scalfire per poco tempo.
Le giapponesi hanno accusato un grande deficit negli ultimi anni, con l’infortunio di Marc Marquez che ha dato la possibilità a tanti altri giovani talenti di mettersi in mostra. Il nativo di Cervera, nel 2023, si giocherà moltissimo, così come la Honda, che sta seriamente rischiando di perdere il proprio campione.
Al centro della scena c’è sempre e comunque la Ducati, che come al solito porterà in pista ben otto Desmosedici. La concorrenza inizia a scalpitare a causa di un numero così elevato di moto schierate da un singolo costruttore, ed una bella bomba è stata sganciata proprio da un team rivale della casa di Borgo Panigale. Le polemiche non mancheranno di sicuro.
MotoGP, Aspar vuole richiedere un limite di moto per casa
La Ducati ha nel numero del moto al via della MotoGP uno dei suoi grandi vantaggi. Infatti, al via dell’ultima stagione ed anche di quella del 2023 ci saranno ben otto Desmosedici: le due ufficiali, le due del team Pramac, quelle del Gresini Racing ed anche la coppia del Mooney VR46 Racing Team.
Si tratta di un parco partenti davvero eccezionale, soprattutto in confronto alla concorrenza. L’Aprilia, la Honda e la KTM ne avranno quattro, mentre la Yamaha solo le due M1 factory, considerando che il team WithU si è unito alla casa di Noale, portando a ben quattro il numero delle RS-GP presenti in pista.
Tuttavia, la Ducati può contare sul doppio delle moto rispetto alle principali contendenti, ed è proprio per questo che vince da ormai tre anni di fila il mondiale costruttori. Avere più mezzi in pista significa poter usufruire di più dati da analizzare ed incrociare, arrivando a soluzioni tecniche molto ben collaudate e più facili da sviluppare.
La concorrenza non riesce a schierare un numero così alto di moto, ed è proprio per questo che si è fatto sentire il team Aspar, che debutterà in MotoGP nel 2023 con due KTM, affidate all’ex Honda Pol Espargaró e ad Augusto Fernandez, fresco campione del mondo della classe di mezzo.
A parlare della questione è stato proprio Jorge Martinez Aspar, il proprietario del team ed ex pilota, che ha affermato: “Credo che la Ducati abbia un grande vantaggio schierando ben otto moto, hanno troppe informazioni in più rispetto agli avversari. Dal mio punto di vista, il regolamento dovrebbe essere fatto in modo che ciò non accada. Hanno un modo di lavorare molto diverso dagli altri nel corso del week-end. Al venerdì restano nascosti durante le prove libere, poi iniziano a farsi vedere al sabato per poi dominare alla domenica“.
Parole abbastanza forti quelle dello spagnolo, ma dal nostro punto di vista c’è ben poco da contestare. La Ducati ha costruito il mezzo tecnico migliore, grazie al lavoro fantastico dell’ingegner Luigi Dall’Igna, che nel corso di questi anni, dopo il suo arrivo a Borgo Panigale datato 2014, ha portato una metodologia incredibile, rendendo le Rosse le moto più veloci di tutte.
La concorrenza dovrà cercare di fare i salti mortali per recuperare, e non si può sperare di farlo tramite dei nuovi regolamenti. Cose simili erano già accadute con le alette e con gli abbassatori, prima criticati e poi copiati da tutti. La Ducati ha tutte le carte in regola per aprire un ciclo di dominio, e tutti i rivali dovranno faticare e non poco per raggiungerla.