In questo periodo di calma piatta delle competizioni, anche la MotoGP va in letargo. Ma in cosa consistente questo stop all’attività.
Per chi ama il motorsport a due o quattro ruote che sia, il mese di dicembre è uno dei più duri. Tutte le stagioni sono state ultimate, e quelle successive, salvo Formula E e WRC, sono di là da venire. Come la F1, anche la MotoGP vive un momento di chiusura totale, in cui tutte le fabbriche devono restare chiuse e non si può operare sui nuovi mezzi.
Ma come funziona davvero la pausa invernale? Secondo l’articolo 1.15.1.1 che regola i test della classe regina, tutti i piloti che dispongono di un contratto per il campionato successivo, non possono provare in maniera ufficiale dall’1 dicembre al 31 gennaio compresi.
Ciò significa che comunque hanno l’opportunità di allenarsi in solitario a casa. Ed infatti sono in tanti ad adottare il motocross come metodo per stare in forma.
Vacanze invernali, come si svolgono in MotoGP
Come spiegato dal direttore di gara Mike Webb, i centuari possono mettersi in sella su qualsiasi circuito, ma non con una moto della classe di appartenenza. Dunque, se un rider corre nella top class può benissimo allenarsi su un mezzo di grossa cilindrata. L’importante è che non sia un prototipo.
“Se vogliono usare una 1000cc, deve essere una stradale standard con solo piccoli aggiustamenti“, la precisazione al sito ufficiale della serie. “Di conseguenza deve essere omologata, anche se sono ammesse delle piccole modifiche per motivi di sicurezza. Si possono cambiare i freni, le sospensioni, alcuni scarichi, ma il motore e il software non vanno toccati”.
Dall’1 febbraio si può riprendere con la normale attività.Per quanto concerne i collaudatori, questi possono prendere parte ad uno shakwdown nei tre giorni che precedono i test veri e prori. Tale prova generale è aperta altresì ai debuttanti della categoria, ovvero a coloro che hanno meno di cibque GP alle spalle, e ai corridori legati al costruttore, che godono di concessioni speciali. Una chance che tuttavia a partire dal 2023 non ci sarà più.
Di fatto il pre-stagione organizzato dalla Dorna e da IRTA, rappresenta la prima e unica opportunità per i titolari, di rimettersi alla guida di una MotoGP in preparazione all’annata. Può comunque capitare che ad alcune scuderie venga data la possibilità di fare qualche test in più, con la presenza degli stessi ufficiali.
Anche la pausa estiva è obbligatoria?
Come per il periodo natalizio/invernale, anche d’estate le fabbriche devono per forza di cose chiudere. Le date variano di anno in anno a seconda del calendario. A richiedere questa sosta sarebbero stati gli stessi team.
“Cerchiamo di avere una pausa sia dalle corse, sia dai test, così che i piloti e le scuderie possano riposare un po“, ha infine aggiunto il delegato.
Il prossimo campionato prenderà avvio dal Portogallo il 26 marzo e conterà ben 21 eventi, terminando il 26 novembre a Valencia. Ad aggiungere ulteriore carico di lavoro la decisione, decisamente opinabile, di unire ai singoli round pure le sprint race del sabato che faranno classifica a parte. In compenso verrà cancellata una sessione di libere al weekend.