Mattia Binotto non è più il Team Principal della Ferrari, ma non tutte le Scuderie sembrano avere la poca pazienza di Maranello.
L’addio alla Ferrari da parte di Mattia Binotto era ormai nell’aria da tempo, con il Team Principal che non ha saputo dare solidità alla Scuderia e soprattutto non è stato supportato dai risultati che si sono fatti sempre di più deludenti nel corso della stagione, ma per altri suoi colleghi c’è un trattamento ben diverso.
Si è parlato moltissimo dei problemi legati alla gestione di Mattia Binotto in casa Ferrari e questo ha dunque portato la società a dare il benservito a uno degli storici dirigenti di Maranello.
Non basta infatti solamente dimostrare il proprio valere all’interno del box e nel campo ingegneristico per poter essere un grande Team Principal e il buon Mattia in troppe circostanze non ha dato la sensazione di poter essere un punto di riferimento all’altezza della sua carica.
La Ferrari inoltre è la più nobile delle Scuderia in Formula 1 e dunque la pressione è sempre stata moltiplicata all’ennesima potenza, mentre in altri box della più importante competizione a quattro ruote del mondo sembra esserci più serenità in ambito lavorativo.
Nel prossimo anno non ci sarà solo l’addio di Binotto, ma anche quello di Caputo, ormai l’ex Team Principal della Williams, con la Scuderia britannica che ormai sta continuando a vivere il periodo peggiore della propria storia.
Tutte le altre invece hanno deciso di confermare in blocco le loro guide a capo del box, ma siamo sicuri che tutte quante siano intenzionate a cambiare con costanza e frequenza il proprio Team Principal?
Andiamo insieme ora a scoprire i neofiti della F1, con la Ferrari che inizierà dunque con Frederic Vasseur dalla prossima stagione e con la Williams e l’Alfa Romeo che stanno cercando nuove soluzioni.
Chi invece continuerà sulla strada intrapresa nello scorso Mondiale sarà l’Aston Martin, con la Scuderia britannica che ha confermato Mike Krack, ingegnere che era subentrato solo a gennaio del 2022 a Otmar Szafnauer, altro numero uno che disputerà il secondo anno alla Alpine.
Un altro Team Principal che vede il proprio posto molto in bilico è sicuramente Andreas Seidl, con il tedesco della McLaren che dovrebbe avviarsi alla sua terza stagione a Woking, ma sembra essere sorto un problema.
L’Alfa Romeo dal 2026 lascerà il posto all’Audi e la casa bavarese sembra essere ormai pronta a farlo diventare il suo CEO e questo sta comportando la possibilità di portarlo già nel 2023 come numero uno della Scuderia italo svizzera.
Da Steiner a Horner: i Team Principal più longevi di Binotto in F1
Questi citati sono dunque i Team Principal che da meno anni si ritrovano nel ruolo che ricoprono, ma ora iniziamo un attimo a vedere più nel dettaglio delle vere e proprie bandiere e simboli della Scuderia.
Al quarto posto ci sarà Gunther Steiner, con l’altoatesino che è stato considerato da molti come uno dei migliori nel suo ruolo nel 2022 e la sua sagacia è stata spesso decisiva per poter far ottenere dei successi alla sua Haas.
Per lui si tratterà del sesto Mondiale consecutiva, mentre chi si avvicina sempre di più alla doppia cifra è il mito della Mercedes, quel Toto Wolff che è stato ampiamente confermato e che quest’anno per la prima volta non ha potuto festeggiare il titolo costruttori.
Le Frecce d’argento sanno benissimo quali sono stati i problemi durante questa stagione e dunque non hanno avuto la benché minima esitazione a portare avanti ancora il progetto con l’austriaco.
La società che in assoluto si fida maggiormente dei suoi due leader tecnici è sicuramente la Red Bull, con l’azienda dell’Energy Drink che ha trovato in Franz Tost e Chris Horner dei punti di riferimento intoccabili.
Il primo infatti è alla guida di quella che un tempo era Toro Rosso, oggi Alpha Tauri da ben 16 anni e non ci sembra essere la benché minima intenzione di toglierlo da questo ruolo.
L’highlander assoluto è invece Horner, con il sei volte campione del mondo della classifica piloti e cinque di quella costruttori che nel 2023 si appresta a disputare la sua 17esima stagione consecutiva in F1.
Si tratta di un risultato sensazionale che dimostra come in Austria l’intento sia quello di lavorare sempre sul lungo termine e con dei progetti che alla fine sono sempre stati in grado di pagare.
A questo punto l’unica cosa che ci sentiamo di poter dire è di augurare altrettanti anni al vertice per Vasseur, dato che questo vorrebbe dire che la Ferrari è tornata a dominare.