Carlos Sainz ha fatto parlare di sé in questo 2022 e per il 2023 ha grandi progetti, ma intanto lo inizia solamente come tifoso particolare.
Ci stiamo avvicinando sempre più a grandi passi alla Formula 1 2023, con la Ferrari di Carlos Sainz che vorrà essere sicuramente protagonista nelle primissime posizioni, ma intanto lo spagnolo sembra prendere spunto da un grande pilota che lo ha da sempre accompagnato in pista.
Tutti quanti infatti conoscono perfettamente la famiglia di Sainz, con le quattro ruote che sono sempre state parte integrante della sua crescita, perché con un padre così era davvero impossibile non diventare un pilota.
Ed è proprio nell’ultimo periodo che Carlos è passato dall’essere pilota a tifoso, infatti non poteva di certo mancare al debutto del genitore nell’edizione di quest’anno della Parigi-Dakar una delle gare che ha reso leggendario Carlos Sainz Senior.
Quest’anno corre a bordo della Audi RS Q E Tron E2, una di quelle vetture che sicuramente era tra le grandi attese della vigilia e che con il solito leggendario spagnolo, ormai prossimo a compiere 61 anni ma ancora vogliosa di imprese, non poteva di certo fallire.
La prima tappa della Parigi-Dakar 2023 dunque parla spagnolo e parla ancora la straordinaria lingua di Carlos Sainz, con il fenomeno assoluto che ha intenzione di poter ottenere un clamoroso quarto titolo in carriera nella Dakar.
Un potenziale successo in questa edizione avrebbe ancora di più del leggendario, non soltanto per l’età di certo non più giovanile del campione iberico, ma anche perché il risultato sarebbe ottenuto con il quarto marchio diverso.
Nel 2010 infatti trionfò con una Volkswagen Race Touareg 2, poi replicò nel 2018 con una Peugeot 3008 DKR Maxi, per poi concludere nel 2020 con una Mini John Cooper Works Buggy.
L’entusiasmo dunque non è di certo mancato in casa Sainz, con il più giovane Carlos che è stato ben contento di poter sostenere ancora una volta una grande impresa del genitore, ma qualcuno pensa che la sua presenza possa essere in qualche modo un ostacolo per la sua crescita.
Sainz padre è un ostacolo per il figlio? Deve essere esempio
Sicuramente tutta la propria carriera non è mai stata molto fortunato Carlos Sainz Junior, infatti ha sempre interpretato la parte dell’eterno secondo.
Nel momento in cui è nato infatti tutti quanti lo hanno sempre paragonato al padre, con quest’ultimo che quando era più giovane è stato uno dei più grandi campioni nella storia del rally, per questo motivo è stata saggia l’idea di spostarsi in un’altra categoria.
Le ottime prestazioni di Carlos lo hanno portato fin dalla tenera età di 19 anni in Formula 1 per correre con la Toro Rosso, peccato che il suo grande exploit è stato oscurato dalla presenza di un diciassettenne davvero imbattibile: Max Verstappen.
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Anche in McLaren e in Ferrari ha dovuto alzare bandiera bianca con altri due ragazzi più giovani di lui, ma estremamente più talentuosi come Lando Norris prima e Charles a Leclerc poi, dunque è come se avesse sempre vissuto il dramma della seconda guida.
Il talento è di sicuro nel suo DNA, perché la famiglia Sainz vive di motori e vive soprattutto di automobili, non importa che esse siano di Rally o di Formula 1 e la classe è indistinguibile, ma aver avuto una leggenda della categoria come padre forse può essere stato davvero un limite per la crescita di Carlos Sainz Junior.