Al momento sta seguendo il padre impegnato in Arabia Saudita nella Dakar, ma in futuro vedremo mai il ferrarista Sainz nei raid?
Ha voluto assolutamente esserci alla tappa d’apertura della Dakar 2023, svoltasi attorno a Sea Camp nel primo giorno di gennaio. Carlos Sainz non poteva proprio mancare. E la ragione è personale. Al volante di una Audi RS Q e-tron E2, il padre, omonimo, si è posto l’obiettivo di fare poker, dopo le affermazioni nel 2010, nel 2018 e nel 2020.
E i passi iniziali nella difficile e pericolosa corsa tra le dune e la sabbia lo hanno subito premiato. Vincitore al termine dei primi 367 km, il Matador del WRC, ha beffato un altro campionissimo del traverso come Sébastien Loeb, giuntogli alle spalle.
Dall’elicottero, il portacolori della Ferrari ha potuto osservare da vicino l’azione del genitore e una volta al bivacco era davvero estasiato per lo spettacolo a cui aveva appena assistito. Perché si sa. Essere presenti dal vivo ad un evento ha tutto un altro sapore rispetto a guardare dalla tv o dallo schermo di un PC.
“Per me è un debutto“, ha confessato a Motorsport.com Spagna. “Sto imparando e cercando di capire molte cose nuove. Seguire mio padre dall’alto, poi è stata un’avventura. Veramente bello. Sono felice. Anche mia mamma lo è. E’ stata una giornata fantastica“.
Sainz alla Dakar dopo il Circus?
A precisa domanda se mai lo si vedrà battersi nella maratona più dura al mondo, il madrileno non lo ha escluso, facendo intendere di essersi recato sul posto anche per toccare con mano e cominciare a prendere le misure per un ipotetico appuntamento futuro.
“E’ da molto tempo che presto attenzione a questa manifestazione”, ha spiegato. “Ho sempre voluto venire. E nell’unica settimana dell’anno in cui ho avuto modo di riposare e non viaggiare ne ho approfittato“.
A differenza delle hospitality di lusso, il parco assistenza del raid arabo è decisamente più spartano. Ma soprattutto, si fa vita di comunità e non si è chiusi nelle proprie stanze, isolati dal mondo come nella top class a ruote scoperte.
“Qui tutto mi sembra un luogo magico“, ha proclamato estasiato. “L’atmosfera che si vive, malgrado la competizione tra le squadre è di grande amicizia e vicinanza“.
Arrivato con il buio, una volta fatta la luce, il 28enne ha potuto aggirarsi per gli ampi spazi a visionare come ci si prepara ad una prova tanto lunga ed estenuante. “Passeggiare per il bivacco mi è piaciuto parecchio. In più il paesaggio è spettacolare. Ho avuto l’opportunità di visitare diverse zone composte da canyon, dune e montagne“.
Da ragazzo latino quale è, il #55, quinto della generale nel 2022 in F1, non ha celato di aver vissuto l’esperienza con pathos e trasporto. Un su e giù di emozioni, tra l’euforia di poter ammirare il papà all’opera e la pausa di avergli portato sfortuna quando per un attimo ha dovuto fermarsi a causa di una foratura.
“In quel frangente sono andato un po’ nel panico. Pensavo fosse finito tutto lì“, ha condiviso le sue sensazioni. “Quando poi è riuscito a continuare e a spingere al massimo è stato meraviglioso vederlo ottenere il risultato che voleva“, ha concluso giubilante per la ciliegina sulla torta rappresentata dal successo nella PS.