In casa Honda Marc Marquez è tornato a fare richieste esplicite. Nel 2023 lo spagnolo vorrà lottare per la corona iridata, ma c’è un problema evidente.
La Honda è stata sotto attacco per tutto l’arco del 2022. I tecnici hanno provato a rendere più docile e guidabile una RC213V che aveva sempre dato risultati brillanti, negli anni precedenti, con Marc Marquez. Il catalano è stato in grado di fare la differenza con 6 riconoscimenti iridati in MotoGP. Il suo percorso vincente si è sempre legato a filo doppio con la casa di Tokyo, come era accaduto anche per l’ex centauro spagnolo Dani Pedrosa. Quest’ultimo ha sempre sfiorato il titolo, ma non è riuscito a battere il Cabroncito.
Tutto, come in una favola, sembrava perfetto. Marquez ha ottenuto risultati spettacolari, sino al drammatico incidente di Jerez de la Frontera. Nel 2022 lo schianto al suolo ha procurato al #93 il trauma dell’omero destro, con successive quattro operazioni pesantissime. Negli ultimi 3 anni Marc Marquez è stato impegnato part-time, uscendo e rientrando dalle cliniche. I primi interventi chirurgici alla spalla hanno dati risultati relativi, mai definitivi. In seguito Marc ha sofferto anche di visione doppia. Il rider spagnolo è tornato ad accusare problemi seri, dopo aver vissuto un incubo ai tempi della Moto2.
Nel 2011 il nativo di Cervera perse l’occasione di laurearsi campione del mondo nella classe di mezzo, ritrovandosi a dover saltare gli ultimi due Gran Premi. Nelle ultime tre annate, invece, Marc non è più stato della partita mondiale in MotoGP. Complici i guai fisici del suo alfiere di punta, la Honda è crollata all’ultimo posto della graduatoria costruttori. La casa di Tokyo si è ritrovata a subire umiliazioni pesanti, soprattutto dai rivali storici della Yamaha e della Ducati. In assenza del fenomeno catalano, si sono succeduti tre campioni del mondo diversi in tre anni. Mir su Suzuki, Quartararo su Yamaha e Bagnaia su Ducati hanno entusiasmato le folle, approfittando dei patemi dell’otto volte iridato della Honda.
Nel 2023, dopo una lunga fase di preparazione, Marquez potrà dimostrare tutto il suo talento. La quarta operazione all’omero sembra aver risolto i problemi, ma ora la questione più delicata riguarda l’aspetto tecnico della nuova RC213V. Dopo i primi test dopo il Gran Premio di Valencia, Marc si è molto lamentato delle performance della moto. Alla voce autorevole del campione si sono aggiunte, per tutto l’arco del 2022, quelle degli altri piloti della casa di Tokyo.
Marc Marquez, guai in casa Honda
Pol Espargaró del team Repsol Hrc, Alex Marquez e Takaaki Nakagami della squadra satellite LCR Honda, hanno fatto a pezzi il progetto tecnico del 2022. Alle tante critiche si è aggiunta anche quella di Stefan Bradl. L’esperto rider ha preso il posto, in tantissimi Gran Premi negli ultimi anni del #93, non trovando alcuna soddisfazione in sella alla RC213V. Il collaudatore ha ammesso al quotidiano Speedweek che Marc “ha due o tre anni buoni davanti” e che per questo “vuole una moto vincente e lo ha anche detto più volte”.
Il tedesco, dopo quanto visto in pista a Valencia, ha ammesso che Marc “non ha riscontrato i grandi passi in avanti che immaginava a Novembre” e che, pur essendo “consapevole del suo stato di salute, chiederà misure all’HRC”. Dato che “Ducati ha fatto passi da gigante negli ultimi anni” e “la MotoGP è cambiata”, ha aggiunto Bradl, “Marc non può sfruttare i suoi punti di forza sulla moto attuale come faceva prima”. Lo stesso Bradl conferma che Marc “si rende conto che non riuscirà mai a tenere il rischio così alto a lungo termine, deve tagliare di più e dipendere di più dalla moto”.
Secondo il rider tedesco i piloti Honda sono caduti innumerevoli volte. “I risultati nel 2022 sono stati pessimi. Marc non è l’unico pilota Honda a criticare, deve sentire il limite e negli ultimi anni ha dovuto correre più rischi”. La Honda non si è dimostrata all’altezza delle competitor. Nel 2021 Marc riuscì a sfruttare al massimo l’occasione, riuscendo a vincere 3 Gran Premi. Ora la moto giapponese è peggiorata, ma non sarà facile trovare la quadra. Sul piano motoristico, la RC213V non è più una moto di punta e dovrà migliore tantissimo per ricucire il gap con la Desmosedici.
Marquez ha chiesto a gran voce più cavalli, ma sembrano esserci evidenti problemi d’elettronica. Non c’è, in sostanza, una sola area da migliorare, ma diverse, secondo l’opinione anche di Bradl. La MotoGP è molto cambiata rispetto agli anni d’oro del Cabroncito. “I sorpassi sono diventati difficili, quindi le qualifiche giocano un ruolo più decisivo. Anche l’equilibrio di potere è cambiato negli ultimi due o tre anni. La concorrenza è diventata significativamente più forte”, ha analizzato il tedesco.
Tutte le moto giapponesi sembrano essere andate in crisi nel duello con la casa di Borgo Panigale. La Suzuki si è ritirata al termine del 2022. La Yamaha, seppur arrivando secondi in graduatoria costruttori davanti all’Aprilia, hanno fatto dei passi indietro. Secondo Bradl la “Honda non è mai stata all’avanguardia nella sperimentazione come ha fatto la Ducati negli ultimi anni”. Il risultato, a suo avviso, è che “ora sta cadendo sui piedi dei giapponesi, noto che alla Honda manca il coraggio di sperimentare”.