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Motociclismo

Quali moto gareggiano in Superbike? Ecco come stanno le cose

Published by
Davide Russo

Il campionato mondiale di Superbike rappresenta una sfida molto impegnativa per i centauri che vi partecipano. Ecco tutte le moto.

La Superbike è il terzo campionato motoristico più seguito al mondo. Le sfide sulle moto derivate da quelle di serie registrano, quasi sempre, il sold out sulle tribune. Un audience di circa 600 milioni di persone assicura alla competizione un posto privilegiato nei calendari del Motorsport globale. Nel corso degli anni lo spettacolo è anche accresciuto dopo la lunga supremazia della “verdona”.

Superbike (Ansa Foto)

Jonathan Rea, in sella alla Kawasaki, si è aggiudicato per 6 volte di fila il titolo, nel 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020. Toprak Razgatlioglu su Yamaha ha spezzato l’egemonia del centauro nordirlandese nel 2021, mentre nella passata stagione Alvaro Bautista, su Ducati, si è laureato campione del mondo. In SBK si è verificato uno stravolgimento simile a quello avvenuto, nelle ultime stagioni, in MotoGP. Dopo il dominio targato Marc Marquez sulla Honda, si sono succeduti nuovi campioni su moto diverse. Il 2022 è stato l’anno della Ducati che ha conquistato la tripla in top class e si è ripetuta con l’esperto spagnolo anche nel massimo campionato delle moto di serie.

La grande differenza tra le due categorie di moto più attrattive al mondo ruota per l’appunto sugli aspetti tecnici. I rider della MotoGP gareggiano su prototipi progettati appositamente per i GP in top class, senza una finalità produttiva. Le Superbike presentano alcuni elementi specifici per la pista, ma di base sono moto simili a quelle che le case costruttrici immettono sul mercato. Ciò vuol dire che le dimensioni sono differenti, essendoci dietro un lavoro ingegneristico con diverse finalità. I motori delle SBK, ad esempio, sul piano strutturale hanno misure maggiori rispetto a quelli progettati per i bolidi della MotoGP. In top class ogni singolo elemento è funzionale alla ricerca della massima prestazione. Tutto è studiato, a partire dall’aerodinamica, per demolire record.

Alcune soluzioni sono poi giunte anche sul mercato, ma non tutte le idee ingegneristiche sono pensate per la commercializzazione. La cilindrata delle Superbike può essere 1000cc a quattro cilindri oppure 1200cc a due cilindri. Possono vantare 230 – 250 cavalli e sfiorano i 330 km/h. C’è, quindi, una enorme differenza tra il bolide di Pecco Bagnaia e la Rossa di Alva Bautista. Le Superbike hanno una centralina specifica, una ciclistica rivista con forcelle e monoammortizzatore modificato nelle tarature interne. Lo spettacolo in pista è assicurato anche da un format che tiene incollati gli spettatori.

Superbike, 5 marchi in pista

Oltre al World Superbike Championship (WSBK) dove si sfidano i veterani della categoria, vi sono anche campionati SBK nazionali. Tra gli italiani, storicamente, Pierfrancesco Chili, Max Biaggi e Marco Melandri sono tra i centauri più noti della categoria. Chili e Melandri non riuscirono a togliersi la soddisfazione di vincere il campionato, mentre il Corsaro di Roma si aggiudicò due campionati con l’Aprilia, dopo aver lasciato la MotoGP. Marco Melandri, in ogni caso, è il primatista italiano di vittorie nel campionato mondiale, con 22 successi.

Per un pilota abituato ai bolidi della classe regina non è un passaggio scontato. Da un certo punto di vista le SBK possono essere viste come un passo indietro, soprattutto in merito ai tempi di reazione e alla gestione delle mescole. Le Superbike sono moto più grossolane, parafrasando una storica dichiarazione di Biaggi, ma molto divertenti. Sanno spazio all’interpretazione del rider ed è possibile essere competitivi anche senza una guida precisa, a differenza della MotoGP. Per questo motivo in SBK siamo soliti assistere a battaglie feroci, sino all’ultimo respiro.

Le MotoGP, nelle ultime stagioni, si sono spinte sin troppo in là con la tecnologia. Alcune innovazioni, sul piano aerodinamico, hanno reso anche molto più complessi i sorpassi in pista. Nel 2022 in SBK hanno corso ben 16 team, 24 centauri e moto di cinque costruttori top. Il punto di riferimento, con il numero 1, è Alvaro Bautista sulla Ducati. Dopo i fasti nel Motomondiale, lo spagnolo si è confermato al vertice anche nel World Superbike Championship. Rea corre sempre sulla verdona Kawasaki, mentre il campione 2021 Razgatlioglu gareggia su Yamaha. Si era parlato anche di un passaggio del turco in MotoGP, ma con l’assenza di un team satellite la casa di Iwata ha preferito continuare con El Diablo Quartararo e Franco Morbidelli.

I testa a testa in pista tra Alvaro, Toprak e Jonathan sono spettacolari. Sono quasi sempre loro a contendersi il primo gradino del podio. Iker Lecuona, invece, è l’alfiere di punta della Honda. Scott Redding e Michael Van Der Mark corrono in sella alla BMW. Tra questi 5 team è battaglia totale. Nel prossimo campionato andranno tutti all’assalto della Rossa di Borgo Panigale. Si parte a febbraio a Phillip Island, ultimo round a ottobre a San Juan.

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Davide Russo

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