La prossima stagione di MotoGP sarà la prima con l’avvento delle Sprint Race. Chi saranno i piloti favoriti?
Il 6 novembre del 2022 sono successe tante cose. Le prime erano evidenti: Pecco Bagnaia diventa il nuovo campione del mondo di MotoGP, Ducati torna sulla vetta del mondo anche con i piloti dopo Casey Stoner nel 2007, Quartararo non bissa il successo del 2021 e, senza che nessuno ne prenda davvero atto, si conclude il Motomondiale come lo abbiamo conosciuto sin dal 1949.
Dal 2023 sarà tutto differente per un cambio monumentale nel regolamento: le gare diventeranno due, come all’inizio del campionato Superbike.
MotoGP: le regole della Sprint Race
Le Sprint Race, così sono state chiamate da Dorna, si svolgeranno alle ore 15 del sabato di ogni Gran Premio e copriranno circa il 50 per cento dell’intera distanza di gara.
Inoltre, come ormai è noto, le gare del sabato non cambieranno la griglia di partenza per la gara della domenica e varranno circa la metà dei punti per i primi nove piloti (metà calcolata per difetto).
Una novità storica che sancisce un cambio di passaggio epocale. Nulla sarà più che prima, a partire dalle vittorie. Anche se avrà un albo a parte, quello delle Sprint Race sarà un accumulatore di punti, di statistiche, di bonus che potranno consentire ai piloti di scalare più velocemente la classifica.
Sprint Race: per chi saranno un valore aggiunto?
La MotoGP non sarà più la stessa. Le gare del sabato cambiano tutto a partire dalla preparazione atletica.
I piloti che possono essere favoriti da questo cambio di regolamento sono sicuramente i giovani, chi possiede più atletismo e resistenza, ma soprattutto chi non ha nelle sue caratteristiche la capacità di essere costante per quasi trenta giri.
Penso a Jorge Martin, spesso fenomenale il sabato e deludente in gara. Oppure, per parlare di fenomeni, Marc Marquez potrebbe essere il pilota che ne beneficia di più.
Lo spagnolo sta tornando al meglio, lo scorso anno però a dispetto di qualche piazzamento in griglia interessante non è riuscito a stare stabilmente in top five per via dei problemi fisici.
Le gare più corte potrebbero consentire allo spagnolo di accumulare punti importanti per la classifica, ammesso e non concesso che Honda riesca a fornire all’otto volte campione del mondo un mezzo valido e all’altezza del suo talento.
E di contro, piloti come Bastianini, Binder, Rins, più abituati a costruire il progetto durante la gara stessa, probabilmente avranno una difficoltà maggiore perché il tempo delle rimonte strategiche non sarà presente, il deperimento delle gomme sarà differente, quasi inesistente, e le logiche dei sorpassi profondamente cambiate. Si gioca tutto nei primissimi giri e la partenza sarà ancora più importante del solito.
Le Sprint Race saranno un flop?
La domanda vale un milione di euro come se fossimo in finale al famoso quiz di Gerrey Scotti, ma è evidente che non sia stata presentata nel migliore dei modi.
Le riserve dei piloti e dei team, che dovranno fare un’intera stagione con le stesse attrezzature e accessori di prima, non promettono una stagione senza polemiche e inoltre, i piloti dovranno correre gli stessi identici pericoli per la metà dei punti, e questo mi fa domandare, durante la Sprint Race daranno tutti il massimo? O per timore di farsi male o incappare in qualche incidente si tratterranno – solo un pochino – per non compromettere la performance della domenica?
È evidente che i presupposti sono duplici: da una parte l’adrenalina e la curiosità, dall’altra il timore e l’ansia da prestazione. Comunque andrà sarà un successo, diceva qualcuno.
Di certo è quello che spera Dorna che se dovesse veder fallire anche questo progetto, si ritroverà alla frutta e con pochissime idee da copiare a WSBK e F1. Che sia la volta buona che Dorna innovi?