La Moto3 è diventato una delle categorie più entusiasmanti nel mondo delle corse, anche perché il suo motore si è perfezionato nel tempo.
Il nuovo millennio è stato determinante per il motociclismo per potersi rinnovare e diventare così sempre più importante nel cuore di tutti gli appassionati e sicuramente la modifica legata alle categorie è stata fondamentale, con la Moto3 che ha avuto un ruolo fondamentale.
Il 2009 è senza ombra di dubbio stato un periodo memorabile nella storia delle due ruote, perché questo ha permesso così di avvicinare sempre di più le due categorie minori del MotoMondiale alla MotoGP.
Era davvero troppa ormai la differenza tra le due serie minori e quella regina, perché i piloti si trovavano a passare da una moto da 250 cc a una da 1000 cc, uno stravolgimento davvero epocale.
A farne ancora di più le spese inoltre era l’ultima e terza categoria, ovvero quella che era la vecchia 125, sicuramente da sempre considerata come una delle più spettacolari e che aveva dato l’opportunità di alzare l’asticella del divertimento.
Questa sua caratteristica è rimasta invariata anche con il passaggio nel 2010 alla Moto3, ma probabilmente è la realtà che ha dovuto subire più modifiche nel corso del tempo per poter trovare la giusta stabilità.
Prima di tutto iniziamo con il dire che è quella che ha modificato di meno la propria potenza, con la 125 che di fatto ha avuto modo di poter salire di categoria e usufruire delle vecchie 250, ma con delle chiare modifiche.
Il motore infatti era un 4T monocilindrico aspirato e che doveva avere per imposizione regolamentarie un pistone di tipo tradizione, e non ovale e non doveva superare le 4 valvole.
I cavalli fin da subito vennero stanziati sul numero di 60, dunque questo ha sempre dato l’opportunità a tante Scuderie di poter realizzare delle moto prestazionali e con livello molto simile, peccato che all’inizio i costi erano davvero eccessivi.
Furono moltissime infatti le richieste dalle varie società di cambiare completamente l’assetto motoristico e soprattutto organizzativo, per questo motivo nel 2013 ci fu una sostanziale modifica che si è perfezionata sempre di più nel tempo.
Il costo totale per la creazione e lo sviluppo di una Moto3 nella stagione 2013 arrivò addirittura fino a un massimo di 400.000 euro, con questo costo che venne toccato dalla Honda.
Ovviamente la casa giapponese aveva modo di poter investire maggiori soldi, dunque si cercò in tutti i modi di poter assottigliare la curva ed ecco che si mise fin da quell’anno il limite a 68.000 per quanto riguarda i propulsori.
La novità piacque moltissimo sia alle Scuderie che ai tifosi che si poterono godere un migliore spettacolo ed ecco allora che dal 2015 ci fu la definitiva risoluzione finale, con gli aggiornamenti totali che dovevano stanziarsi sugli 85.000 euro, mentre per i sei motori stagionali potevano essere spesi non oltre 60.000 euro.
Questo fa capire ancora di più come mai la Moto3 è una delle categorie che ha avuto modo di poter migliorarsi e soprattutto di poter essere tra le più seguite e incerte degli ultimi anni.
Indubbiamente il numero dei cavalli che si è stanziato a 60 potrebbe essere migliorabile e non escludiamo il fatto ci possa essere un perfezionamento nei prossimi anni, ma intanto lo spettacolo non manca di certo.
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