Se il tuo sogno è partecipare alla Dakar, gli ingredienti utili sono diversi. Ad esempio una buona base economica da cui partire.
Ayrton Senna diceva che per accedere agli sport motoristici bisogna disporre di molto denaro. E se alla sua epoca era già così, figuriamoci adesso, dove solo per fare una stagione in kart a livello internazionale non si spendono meno di 60.000 euro.
In caso poi si ambisca a partecipare ad una corsa complessa sotto ogni punto di vista come la Dakar, i costi lievitano ulteriormente. Che sia con la moto, il camion o l’auto, trattandosi di una manifestazione di lunga durata, molto pericolosa e che richiede parecchia esperienza, non è assolutamente alla portata di tutti.
Sebbene ormai non porti più da Parigi a Dakar, come invece la volle e la creò Thierry Sabine nel 1979, e sia ristretta alla sola Arabia Saudita, avere buona volontà non è sufficiente. Senza la liquidità, molta, non si va da nessuna parte. Non a caso sono ormai pochissimi i piloti che si iscrivono da “privati”.
Non va infatti dimenticato che, quando si decide di prendere parte ad un evento su due settimane, tra dune di sabbia e insidie di ogni genere, avere dietro un’equipe di meccanici prepara è essenziale. I guasti sono all’ordine dei giorni. E anche gli incidenti possono essere frequenti.
Giusto per farci un’idea delle cifre, nella categoria a due ruote, l’opzione più a buon mercato è quella “Original by Motul“, che prevede che il corridore effettui tutte le riparazioni in autonomia, e quindi non abbia assistenza. Qui, nel complesso la spesa si aggira sui 42.000 euro così suddivisi: 20.000 per il noleggio del mezzo, 16.000 per la tassa d’iscrizione, 2.000 per i biglietto aereo andata e ritorno, 2.000 euro di pneumatici e ancora 2.000 per i ricambi. Se la moto è nuova la somma va aumentata di 17.000 euro, mentre qualora si decida di portare un meccanico vanno aggiunti altri 15.000 euro. Per quanto riguarda il pernottamento, una roulotte viene sui 10.000. Ciò significa che facilmente si possono toccare gli 85.000 euro.
Ovviamente quando le ruote raddoppiano, il budget necessario per gareggiare schizza verso l’alto. Dunque non deve stupire se per dare battaglia a bordo di un camion si debbano sborsare 600.000 euro. Solo per adattare il mezzo pesante alle esigenze di un raid occorre mettere sul piatto tra i 150.000 e i 250.000 euro, più la quota d’iscrizione fissata a 40.000, senza contare le spese accessorie, i meccanici e il trasporto.
Infine, per quanto concerne le macchine, si spendono all’incirca 200.000 euro, di cui 27.000 coprono la entry fee. Il resto invece, è indirizzato alla squadra, le gomme BF Goodrich, il carburante speciale e i pezzi di ricambio. Una certa influenza sul computo finale è esercitata dal noleggio o l’acquisto del veicolo, nonché dall’adeguamento dello stesso ai parametri imposti dal regolamento.
Guardando all’edizione 2023, le T1, ovvero le vetture tradizionali prevedono un esborso complessivo di 500.000 euro. Chi invece dispone di una T1+, ovvero un 4X4 elettrico come è la Audi di Carlos Sainz Sr., deve pagare 800.000 euro l’affitto, e quasi 1 milione di euro l’acquisto. In poche parole se non si hanno sponsor e forti aiuti, è davvero difficile riuscire ad essere al via.
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