L’ex rider della Ducati, Andrea Iannone, si è sbilanciato sulla cavalcata di Pecco Bagnaia nel 2022. Il centauro torinese ha conquistato il suo secondo titolo mondiale.
Dopo aver vinto nella classe Moto2, diventando il primo pilota della VR46 Racing a festeggiare un mondiale, Pecco Bagnaia si è confermato al top nella passata stagione in MotoGP. Nel 2021 il piemontese aveva dato sfoggio delle sue abilità, specialmente nella seconda parte di stagione. Arrivato nella squadra corse ufficiale della casa di Borgo Panigale per crescere ed ottenere ciò che era sfuggito a tanti altri campioni che lo hanno preceduto, il #63 ha messo tutti in riga.
In teoria sarebbe dovuto essere Jack Miller la prima guida del team, ma l’australiano ha fatto fatica ad imporsi. I ducatisti, in generale, sono stati poco costanti. Alla squadra emiliana è sempre mancato un centauro in grado di essere regolare. Bagnaia nella sua prima annata nel team ufficiale aveva alternato buone prestazioni a gare incolori. Nonostante quattro successi nelle ultime sei gare del 2021, Nuvola Rossa non era riuscito a rimontare lo svantaggio da Fabio Quartararo. Il 2022 non è iniziato in modo molto diverso con l’italiano costretto ad inseguire il francese. Il feeling con la Desmosedici GP22 non è stato immediato e ha richiesto un cambio d’approccio. Pecco, inizialmente, ha sbottato pesantemente con la squadra, non volendo ricoprire il ruolo di tester.
Gran Premio dopo Gran Premio le cose sono migliorate. Il ducatista ha colto il primo risultato positivo in Spagna, dopo un fine settimana ricco di pressione. L’obiettivo dichiarato di Bagnaia era lottare per il suo primo mondiale in top class, ma l’ansia di dover ottenere risultati di spessore a tutti i costi ha giocato un brutto scherzo. L’ultimo e unico, infatti, ad aver conquistato il titolo in sella alla Desmosedici era stato Casey Stoner nel 2007. Quindici anni dopo la tensione era alle stelle. La ritiro in Qatar e il quindicesimo posto in Indonesia avevano fatto sprofondare il centauro della casa di Borgo Panigale in un incubo. Pecco non ha gettato la spugna e ha fatto la voce grossa dalla tappa in Olanda.
Il #63 è stato bravo a rialzare la china, trovando il modo di collezionare 4 successi di fila. Dopo il trionfo di Assen, Bagnaia si è confermato sul primo gradino del podio anche in Inghilterra, Austria e Italia. Per poco non ha sfiorato il quinto acuto di fila, ma Enea Bastianini del team Gresini lo ha battuto al fotofinish in Spagna sulla Desmosedici GP21. Il torinese è stato costretto ad ingoiare bocconi amari, ma non ha perso la calma. Sul tracciato malesiano ha celebrato la settima vittoria annuale, mettendo una serissima ipoteca sul titolo mondiale.
Il prodotto dell’Academy di Valentino Rossi ha eguagliato il suo maestro. Il Dottore e #GoFree sono gli unici rider italiani ad aver vinto in MotoGP. La rimonta di 91 punti su Fabio Quartararo rimarrà nella storia. Da 50 anni un pilota italiano non vinceva in top class su una moto nostrana. L’ultimo a riuscirci era stato Giacomo Agostini nel 1972. L’australiano era stato l’unico in grado di vincere il mondiale con la casa di Borgo Panigale nel 2007. Pecco ha sfatato anche il tabù Stoner. Nella prossima stagione sarà affiancato da Enea Bastianini.
L’opinione di Iannone su Pecco Bagnaia
L’ex pilota di Ducati, Suzuki e Aprilia ha commentato il trionfo dell’italiano. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Iannone ha dichiarato: “In estate ho detto a Pecco che ero un po’ sorpreso da alcune sue cadute. Ma gli ho anche detto che c’era abbastanza spazio per riprendersi. Ero sicuro che sarebbe tornato, mi aspettavo questo ritorno: è stato veloce e fresco. E’ stato molto bravo“.
Il pilota di Vasto, dopo la sanzione ricevuta per l’assunzione di drostanolone, uno steroide androgeno anabolizzante esogeno vietato nel Motomondiale, ha ricordato il suo periodo in Ducati. Iannone ha voluto ringraziare tutti i membri del team per il supporto ricevuto, ma ha sottolineato che ai suoi tempi la moto non era competitiva come lo è oggi, avendo seri problemi sui circuiti più tortuosi: “Con la Ducati abbiamo avuto una grande soddisfazione e abbiamo tracciato un percorso virtuoso. Quella moto era un proiettile sui rettilinei, ma aveva problemi su altre piste”.
La Desmosedici ha iniziato a fare passi da gigante in termini competitività nelle stagioni successive, quando Andrea lasciò la Ducati. “Da quel momento in poi è iniziata una crescita brutale e sempre con una tecnologia all’avanguardia. Mi dispiace di non aver avuto la possibilità di vedere cosa avremmo potuto fare insieme“. MotoGP, Bagnaia e la rivelazione su Valentino Rossi: ecco cosa pensa. MotoGP, perchè Dovizioso ha rotto con la Ducati? Verità scioccante.
Il 33enne ha in mente di concludere la sua carriera professionistica sulla moto, quindi farà tutto il possibile per riuscirci. Quando sarà scaduta la sanzione Andrea proverà a ritornare in pista, sperando di trovare una sella nel CIV. Il talento, del resto, non gli è mai mancato.