Pecco Bagnaia deve difendere il titolo mondiale per eguagliare il primato di Valentino Rossi e Marc Marquez. Ecco di cosa si tratta.
Mancano poco più di due mesi all’inizio della stagione di MotoGP targata 2023, con Pecco Bagnaia che non ha ancora deciso il numero con il quale sceglierà in pista. Il #1 non si vede da ormai 11 anni, visto che l’ultimo ad utilizzarlo fu Casey Stoner nel 2012, che rinunciò al suo distintivo #27 dopo il titolo del 2011 in sella alla Honda, cosa che fece anche nel 2008 ai tempi della Ducati.
Pecco è molto legato al #63, ma l’1 non può non far gola e nelle prossime settimane è attesa una decisione definitiva. La casa di Borgo Panigale, oltre al titolo piloti, dovrà difendere anche quello a squadre vinto dal team factory ed il costruttori, portato a casa dalla Rossa per il terzo anno consecutivo.
Bagnaia dovrà vedersela, nella sfida interna, con un determinatissimo Enea Bastianini, vincitore di ben quattro gare lo scorso anno con il Gresini Racing, risultati che gli hanno consentito di salire sulla moto ufficiale per il 2023. La prima presa di contatto con il team factory è avvenuta durante i test di Valencia di fine stagione, e le sensazioni sono state subito positive.
La battaglia non macherà di certo tra due piloti che non si amano, ma che si stimano e si rispettano per via del loro grande talento. Tralasciando per un attimo il discorso Ducati, vanno tenuti d’occhio tutti gli avversari, con Yamaha ed Honda che non vorranno subire altre umiliazioni dopo un 2022 da incubo.
Pecco sa di doversi confrontare con una concorrenza molto forte, ed anche la cabala non è dalla sua parte. Nelle prossime righe, vi parleremo di un primato molto curioso di cui il campione del mondo si è già messo in caccia, una sorta di maledizione che attanaglia quasi tutti i campioni della MotoGP. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.
Bagnaia, si punta ad un primato maledetto
La MotoGP sta regalando molta varietà di risultati negli ultimi anni, e la cosa può spaventare Pecco Bagnaia, campione del mondo in carica. Da quando la top class si chiama così, soltanto due piloti sono riusciti a difendere il titolo conquistato nell’anno precedente, ovvero Valentino Rossi e Marc Marquez.
Il pilota di Tavullia trionfò nel 2002, riuscendo a confermarsi anche per le tre stagioni successive. Nel 2006 fu Nicky Hayden sulla Honda a portargli via l’alloro iridato, per poi cederlo immediatamente alla Ducati di Casey Stoner, autore di una vera e propria impresa nel 2007 su una Rossa che non era certamente quella di oggi, ma che l’australiano riusciva a guidare in maniera straordinaria.
Anche Casey, tuttavia, non riuscì a confermarsi re della top class, e nel 2008 tornò sul trono Valentino Rossi, nuovamente in grado di difendere il titolo anche nel 2009. Il regno del “Dottore” terminò proprio in quella occasione, e nel 2010 fu il compagno di squadra in Yamaha, Jorge Lorenzo, a salire sul tetto del mondo.
La stessa sorte toccò anche allo spagnolo, che nel 2011 dovette arrendersi a Stoner, campione del mondo per la seconda ed ultima volta, stavolta sulla Honda. Lorenzo tornò al mondiale nel 2012, prima dell’inizio dell’era di Marc Marquez, che vinse i primi due titoli nel biennio 2013-2014.
Dopo aver ceduto nuovamente al maiorchino nel 2015, il nativo di Cervera mise in fila quattro titoli tra il 2016 ed il 2019, e soltanto l’infortunio di Jerez de la Frontera del 2020 pose fine alla sua dittatura, permettendo alla Suzuki di Joan Mir di firmare l’impresa e di salire sul tetto del mondo.
Lo spagnolo, a sua volta, non fu in grado di difendere il primato nel 2021, cedendo il passo alla Yamaha di Fabio Quartararo, che riuscì a riportare al top la casa di Iwata dopo sei anni dall’ultimo titolo di Lorenzo. Nel 2022, anche “El Diablo” non è riuscito a confermarsi padrone della MotoGP, ed il primato se lo è preso Bagnaia nel finale di Valencia.
Stando alle statistiche, il rider torinese non avrà un compito facile e dovrà cercare di difendere l’alloro iridato con tutte le proprie forze, anche se la sua Ducati può dargli garanzie che i suoi predecessori non avevano. Il 2023 sarà un anno molto intenso e con notevoli spunti d’interesse, dove ogni minimo particolare potrà fare la differenza.
Tra un mese ci saranno i test di Sepang, dove inizieremo a capire il potenziale delle moto a seguito di un inverno di duro lavoro. La Desmosedici GP23 è la grande favorita, ma la concorrenza non starà di certo a guardare, cercando di approfittare di ogni minimo passo falso dei campioni del mondo in carica.