Il Gruppo automobilistico figlio dell’unione tra PSA e FCA Stellantis, è pronto a lanciare il guanto di sfida a Tesla. Ecco cosa farà.
La direzione di Stellantis è dettata. Come molti altri protagonisti dell’automotive, il Gruppo che fonde dentro di sé FIAT Chrysler e i brand francese Peugeot e Citroen ha deciso di abbandonare la via dell’alimentazione classica delle vetture, per puntare sull’elettrico.
Riscaldamento globale ed inquinamento sono diventati turbamenti costanti della società moderna. Di conseguenza non deve stupire che la holding con sede centrale nei Paesi Bassi abbia optato per il lancio di ben 75 modelli a batteria. Un programma ambizioso degno della veterana Tesla, regina del prodotto full electric dalle alte prestazioni.
All’ordine del giorno da qui ai prossimi mesi ci saranno diversi punti importanti: al di là della riuscita degli obiettivi posti, la riduzione dei costi e un impegno a tutto tondo per quanto riguarda la sostenibilità.
Non a caso in queste ore è stato firmato l’accordo con la società australiana Element 25, per assicurarsi le batterie senza dunque trovarsi a dipendere dall’Asia.
Mentre è stata confermata la partnership con Archer. L’investimento da 150 milioni di dollari prevede la produzione di un velivolo elettrico a decollo e atterraggio verticale a partire dal 2024.
Stellantis sempre più ambientalista
Come riferito dall’amministratore delegato Carlos Tavares, la volontà è di insidiare il colosso di Elon Musk. “Loro sono molto competitivi, ma noi abbiamo raggiunto un livello di tecnologia ed efficienza che ci pone in una dinamica ideale per sfidare gli altri costruttori“, ha asserito con entusiasmo.
Dare fastidio a quelli di Palo Alto non sarà affatto facile. E il presidente John Elkann e soci lo sanno bene. Il mercato, anche per quanto riguarda la crisi della micro-componentistica non è nel suo momento migliore, e i prezzi del 100% verde non sono accessibili a tutte le tasche. Se poi si somma l’inflazione, il mix è abbastanza deprimente.
Ciò nonostante, per il manager portoghese amante delle competizioni rallistiche, il futuro è roseo. Per due principali ragioni. Perché l’azienda si è già attivata per diminuire il più possibile le spese. E perché da qui in avanti si metterà alla caccia di ulteriori produttori di veicoli da acquistare. In soldi, giocando al monopoli si potranno battere gli States.
Il 64enne ha poi ribadito l’interesse nei confronti di un modo di muoversi nei centri urbani e globalmente sulle strade, che sia il più accorto possibile dal punto di vista ambientale. “Siamo a favore della libertà, quindi il nostro focus verterà su qualsiasi strumento ad alta tecnologia utile a spostamenti puliti, sicuri e accessibili“, ha proclamato prima di chiudere con un pensiero su Archer. “Noi continueremo a mantenere una partecipazione di minoranza per consentire loro di crescere individualmente. Hanno già un team ben definito a livello dirigenziale. Il nostro compito sarà di conseguenza solo quello di contribuire alla riduzione dei rischi delle attività produttive“, ha infine spiegato parlando di investimento strategico e dell’intenzione di fondo di incrementare leggermente le proprie quote da qui ad un prossimo futuro, forti di un target per il futuro che non riguarda soltanto la mobilità su terra, ma anche aerea.