L’ex pilota di MotoGP Lorenzo celebra sui social network un’importante vittoria appena ottenuta. Il senso di sollievo da parte sua è tanto.
Jorge Lorenzo può finalmente tirare un sospiro. Il suo testa a testa con il Fisco spagnolo cominciato nel 2017 si è concluso con un successo. L’ispezione riguardava il periodo tra il 2013 e il 2016. In ballo 10 milioni di euro che, secondo l’autorità, il maiorchino non aveva versato all’agenzia nazionale. Peccato che la sua residenza fosse in Svizzera, dove, si sa, la tassazione non è così alta come in una buona fetta di Europa.
Il cinque volte iridato aveva deciso di trasferirsi nel Paese elvetico, a Lugano per la precisione, non solo per ragioni di tributi, ma anche per la tranquillità del posto, la sua vicinanza ad una grande città come Milano e in una delle basi Yamaha, distante appena 60 km.
Lorenzo si sfoga sul web, il motivo
Tra carte bollate, documenti e tutto ciò che è necessario in queste battaglie legali, spesso difficili da concludere a proprio favore, l’ex #99 ha invece incassato una vittoria. Un traguardo vissuto con lo stesso entusiasmo di quando si metteva tutti alle spalle in pista. Tanto da voler pubblicare una lunghissima lettera di spiegazione sulle proprie piattaforme sociali, di cui noi proporremo però soltanto i passi più significativi.
“Ho sofferto molto in questi cinque anni e mezzo”, scrive il 35enne. “Da professionista, ho sempre cercato di mantenere il mio focus sulle gare. Devo tuttavia riconoscere che la pressione e l’angoscia generate da questa persecuzione ingiusta hanno finito per influire sulla mia vita personale e professionale. Sono arrivati a sconfiggermi emotivamente. Quello che gli altri avversari non erano riusciti a fare”, lo sconforto per essersi sentito dare del ladro.
Il ritiro dalla competizioni, gli ha consentito di concentrarsi solamente su questa spiacevole questione, in modo da trovare un modo per uscirne. E così è stato.
“Un anno e mezzo fa, alla fine di giugno 2021, già lontano dalle corse, ho visto la luce. Il Tribunale economico amministrativo centrale ha dato ragione al mio avvocato per gli anni 2013, 2014 e 2015. Con una sentenza sono state annullate le liquidazioni che mi avevano ingiustamente addebitato. E ovviamente mi hanno restituito il denaro che avevo anticipato”.
Al danno d’immagine provocato da questo ping pong, si è sommato quello emotivo. Ed è proprio su questo punto che l’iberico punta il dito. Nonostante tutto il clamore creato per nulla, dalle autorità neppure una chiamata di scuse, una lettera, un messaggio. “Niente di niente”, si è lamentato ricordando come lo scorso dicembre il Tribunale economico amministrativo regionale della Catalogna, gli abbia dato ragione anche per l’ultima annata sotto la lente d’ingrandimento.
“Le tasse sono necessarie e se i soldi sono ben gestiti dall’amministrazione, contribuire è qualcosa di cui si va orgogliosi”, ha proseguito nella sua missiva quasi citando (evidentemente in modo inconsapevole) l’ex Ministro dell’Economia italiano Tommaso Padoa Schioppa quando disse che “le tasse sono bellissime”.
“In questo caso, però, è stata avviata una caccia alle streghe credendo di aver trovato un capro espiatorio. Si sono sbagliati. Nessuno comunque mi restituirà le notti insonni e la pace di cui avevo bisogno sui circuiti”, ha terminato con amarezza.