La Ducati punta ad un record che solo un’altra squadra ha ottenuto in MotoGP. Ecco di cosa si tratta e come si può raggiungere.
Manca meno di un mese al ritorno ufficiale in pista dei piloti della MotoGP, con i test previsti in Malesia che inizieranno a delineare un quadro più preciso riguardo alle forze in campo. La caccia alla Ducati ed a Pecco Bagnaia è aperta, nella consapevolezza che chiudere il gap dalla Rossa non sarà affatto facile per la concorrenza.
Una delle speranze dei rivali è quella di un inizio di stagione complicato per i campioni del mondo, esattamente come ciò che accadde lo scorso anno. Il team factory della casa di Borgo Panigale cominciò tra mille difficoltà la passata stagione, arrivando ad ottenere la prima vittoria, proprio con Pecco, quasi due mesi dopo a Jerez de la Frontera, a seguito di un lungo rodaggio della Desmosedici GP22, risultata inguidabile nelle prime uscite.
Le cose, man mano, andarono in miglioramento, ed il rider torinese divenne imbattibile a partire dall’estate. Se i rivali dovessero fare un bel passo in avanti, la Ducati non potrebbe permettersi una prima parte di campionato così a rallenty, ed è bene che almeno una buona parte dei problemi venga sistemata entro il Gran Premio del Portogallol, che il 26 marzo aprirà le danze in quel di Portimao.
Rispetto al 2022, la stagione della MotoGP si aprirà con tre settimane di ritardo, visto che 12 mesi fa si era partiti in Qatar il 6 di marzo. Questa può essere una buona notizia per le varie squadre che non si sentono al 100% a loro agio con le nuove moto, ma questo lo scopriremo soltanto dopo le prove invernali in Malesia.
Il passo dimostrato dalle Rosse nella parte conclusiva della scorsa stagione, obiettivamente, non lascia molte speranze alla concorrenza, visto che lo staff diretto da Luigi Dall’Igna non sarà di certo rimasto fermo al palo durante l’inverno. Migliorare una moto già perfetta è l’obiettivo primario, visto che in sella alla seconda Rossa ci sarà un altro candidato al titolo mondiale, vale a dire Enea Bastianini, pronto a sfidare Bagnaia come già accaduto diverse volte lo scorso anno.
Una sfida per il titolo tra i due della casa emiliana è il sogno di tutti i tifosi, anche se c’è chi è pronto a pronosticare una sfida a quattro che includa anche la Yamaha di Fabio Quartararo e la Honda di Marc Marquez. Lo spagnolo, dopo un triennio da incubo, è intenzionato a tornare a battersi per i primi posti, mentre l’ex campione del mondo vuole un incremento di potenza per far vedere ciò di cui è capace.
Quel che è certo è che il 2023 potrebbe offrirci una sfida ancor più serrata, senza dimenticare la KTM e l’Aprilia, due case che sono cresciute molto e che vogliono fare da protagoniste. Nel frattempo, la casa di Borgo Panigale è pronta ad andare a caccia di un record che ha del clamoroso, pareggiando i numeri di una storica rivale.
Ducati, obiettivo il quarto titolo costruttori di fila
La Ducati ha vinto ben tre titoli mondiali costruttori consecutivi negli ultimi tre anni, iniziando la propria dittatura nel 2020. Il percorso di crescita, iniziato nel 2016, è stato graduale, ed ha portato ad un tris clamoroso nel 2022, quando Pecco Bagnaia ha messo le mani sul titolo piloti ed il team factory anche sulla classifica riservata alle squadre.
La casa di Borgo Panigale avrà la possibilità, nel 2023, di conquistare il quarto mondiale costruttori consecutivo, eguagliando un primato detenuto soltanto dalla Honda, che ne ottenne un poker per ben due volte da quando la top class si chiama MotoGP: dal 2011 al 2014 e dal 2016 al 2019, tutti anni in cui portò a casa anche il titolo piloti, tranne che nel 2012 quando fu la Yamaha di Jorge Lorenzo ad imporsi in questa classifica.
La squadra diretta da Alberto Puig, come confermato anche da questa classifica, era la vera regina della MotoGP nel decennio precedente, ed ora è stata spodestata dalla Ducati e da tante altre. La classifica costruttori del 2023 ha visto la Honda concludere all’ultimo posto, demolita da tutte le altre, anche dalla Suzuki che ha deciso di ritirarsi dal Motomondiale con effetto immediato.
A Borgo Panigale c’è ora una motivazione in più per far bene, anche se la classifica costruttori, con ogni scongiuro possibile da parte dei membri del team, non pare in discussione vista la presenza di otto Desmosedici al via. La concorrenza può contare su un massimo di quattro moto a testa, mentre la Yamaha avrà soltanto le due ufficiali nel 2023. Togliere il titolo costruttori alle Rosse sarebbe un’impresa storica.