A margine di un match di calcio, Marquez risponde all’ex pilota Lorenzo e svela quali sono i suoi piani e della Honda per il 2023.
Tutto è partito dalle recenti dichiarazioni di Jorge Lorenzo secondo cui, se tra il 2020 e il 2022,se Marc Marquez fosse stato bene e avesse potuto prendere parte ai tre campionati dalla prima all’ultima gara, avrebbe conquistato almeno un altro titolo.
Ospite di DAZN in occasione della partita di calcio tra il Barcellona e l’Atletico Madrid al Wanda Metropolitano della capitale, il #93 ha commentato lusingato le parole di riconoscimento da parte dell’ex pilota di MotoGP e suo grande rivale.
“Tra di noi c’è sempre stato rispetto reciproco. Per me era un riferimento come lo furono Dani Pedrosa o Valentino Rossi. Quindi ho imparato molto da lui, che è poi la cosa più importante” , ha confidato, prima di correggere in parte l’analisi del maiorchino che appunto l’aveva definito il “numero 1”. “A volte non conta tanto essere il migliore, quanto il più completo. Veloce, intelligente ed esperto. Poi ovviamente, non si possono trascurare la moto e la squadra“.
Marquez e l’avvicinamento al Mondiale 2023
Speranzoso che la Honda possa riuscire ad invertire la tendenza negativa presa ed uscire dal terribile impasse in cui si è cacciata e che l’anno scorso l’ha vista chiudere in ultima posizione, il rider di Cervera ha spiegato di essere già tornato al lavoro. Impegnato in sessioni di allentamento sempre più intense, dopo aver trascorso un dicembre perlopiù da invitato ad eventi con gli sponsor e quant’altro.
“Entro metà febbraio tornerò in sella“, la promessa dopo i tanti guai fisici tra la diplopia e il braccio destro sempre dolorante dopo la famosa caduta di Jerez nell’annata del Covid.
Nonostante i colpi di sfortuna non siano mancati la mente del 30enne non ha mai smesso di essere focalizzata sull’unico obiettivo utile. “Voglio riprendere a lottare per il successo nei singoli eventi e in generale“, ha rilanciato i ben noti propositi.
Per darsi ancora più motivazione, l’hondista si sta rimboccando le maniche in palestra affiancato da altri sportivi top, al fratello Alex, con lui nella classe regina delle due ruote, al corridore della Ferrari F1 Carlos Sainz.
“In questa maniera si è in grado di tirare fuori quel quid in più“, ha ammesso.
Come detto prima, però, buona volontà e competitività personale non bastano. In categorie tanto battagliate, dove il livello è alto e tutti sono affamati, per primeggiare occorre avere tra le mani un mezzo valido. Ovvero che che ad HRC è mancato, non appena lui è stato fermato dal fisico.
“Ho fiducia in loro al 100%. Assieme abbiamo conquistato ben 6 coppe in MotoGP. Non una cosa da poco“, ha considerato con un attestato di stima. “Malgrado il ritmo e la forma siano calati, sono ottimista“, ha rimarcato sinceramente convinto che pian piano si potrà risalire.
Dopotutto, un team che ha dominato per tanto tempo, non può all’improvviso aver dimenticato come si fa. Infine dettando i target per il campionato al via il 26 marzo dal Portogallo, il quasi 30enne si è detto convinto che la nuova RC213 V sarà all’altezza per battersi per il massimo risultato. “E’ il nostro obiettivo come squadra. Per cui dovremo remare tutti nella stessa direzione per farcela“, ha concluso con un avviso alla Casa giapponese. Un invito a dare il massimo e a recuperare il terreno perduto.