La Fiat è uno dei brand più noti dell’industria dell’Automotive. Il marchio fondato a Torino ha trovato collocazione in un’altra realtà.
E’ tempo di trasformazioni per la Fiat, oggi facente parte del Gruppo Stellantis. Il brand piemontese potrebbe seguire le orme di altri marchi del Gruppo, come Peugeot e Opel, proponendo un SUV. Da quando è uscita dal listino la Sedici e il modello 4×4 della Panda, l’unico modello a ruote alte è la 500x. La casa del Lingotto potrebbe sfruttare il know-how dei cugini francesi per un modello Sport Utility Vehicle nel segmento più in voga. I piccoli SUV vanno per la maggiore per la loro praticità e, in questo scenario, potrebbe essere una mossa vincente.
Il Gruppo Stellantis potrebbe rischiare un super affollamento di SUV, ma è quello che richiedono i clienti. Bisognerà differenziare le novità per evitare una concorrenza interna. Tavares ha annunciato che “ama tutti” i brand del Gruppo e che non si può “uccidere chi si ama”. La posizione dominante, alle spalle di Volkswagen, di Toyota e dell’alleanza Renault – Nissan – Mitsubishi, garantisce un introito miliardario.
La Fiat Panda, la 500 e la Lancia Y sono, al di là della crisi del mercato, le auto più vendute in Italia. Le utilitarie sono sempre in voga anche per una questione di prezzi. Gli italiani sono schiacciati nella morsa delle spese in rialzo e dei rincari energetici. Una situazione che rende sempre più complesso ammodernare il parco auto attuale italiano. Purtroppo il nostro è tra i più vetusti d’Europa e le cose potrebbero non migliorare nei prossimi anni. La problematica principale è legata anche alla dead line dei motori termici del 2035. I clienti sono in crisi tra dubbi e preoccupazioni sulla tecnologia elettrica. Il ban europeo dei motori a combustione impatterà anche sulle vetture ibride. Queste ultime sono la combinazione tra un motore termico e una batteria agli ioni di litio.
Gli appassionati sono spiazzati tra proposte molto disparate. La Fiat ha lanciato con successo la 500 elettrica alla cifra di quasi 30.000 euro. La prima elettrica della casa del Lingotto non ha un prezzo da city car. La sua diffusione è ancora limitata anche per un motivo di carattere infrastrutturale. Non tutti possono permettersi il lusso di godere di un box auto per una ricarica domestica. A livello pubblico l’Italia è ancora indietro rispetto ad altre realtà europee. Senza gli Ecobonus le vetture elettriche fanno fatica ad essere vendute. Nel 2022 c’è stato un evidente passo indietro rispetto all’anno prima. La Fiat, ovviamente, tiene testa alle principali rivali grazie agli altri modelli e altre varianti della 500. I prezzi delle ibride e delle elettriche, grazie agli incentivi ricevono un grande sconto.
I marchi cinesi iniziano a farsi largo anche in Europa. Il CEO Carlos Tavares, come riportato da Auto.it, al CES di Las Vegas ha annunciato: “Le auto elettriche costruite in Europa sono circa il 40% più costose rispetto a veicoli comparabili fabbricati in Cina. Abbiamo già visto questo film, è uno scenario molto cupo. Ma non deve andare così. In definitiva, questa sfida è la quadratura del cerchio. Nel contesto attuale, se non si farà nulla nell’Unione europea, ci sarà una lotta terribile”. Non sarà facile trovare delle soluzioni. La spinta del Made in China ha portato uno scenario preoccupante per tutti i brand europei.
Stellantis ha fatto intendere che sarà necessario “combattere” contro l’armata cinese, a costo di prendere “decisioni impopolari”. Il Gruppo Stellantis non potrà vantare mai dei prezzi in linea con quelli dei concorrenti orientali. Si rischia uno strapotere della Terra del Dragone, anche perché con la crisi economica attuale gli acquirenti non potranno permettersi il lusso della scelta, ma opteranno per l’EV più alla portata. Nel momento in cui l’auto è diventata uno smartphone con quattro ruote avanzeranno altri major nel car market. Non è un caso che alcune aziende di telefonia si siano lanciate nella corsa all’oro elettrico.
Mercato auto: numeri record per un marchio italiano, ma non è Fiat. Date una occhiata alla nuova Fiat Tipo in arrivo: ecco cosa ci aspetta (VIDEO). Tutti i marchi del Vecchio Continente rischieranno di avere dei seri contraccolpi. Il mercato è già in crisi e il CEO del Gruppo Stellantis è consapevole dei possibili effetti devastanti di una transizione obbligata. Si è partiti dal presupposto che le auto alla spina dovessero per forza attrarre clienti, ma non è detto che gli italiani spenderanno gli ultimi risparmi per costose vetture di ultima generazione.
La sede legale di Stellantis NV è situata in Amsterdam (Paesi Bassi) e la Sede Operativa Principale in Taurusavenue 1, 2132 LS, Hoofddorp, The Netherlands. Amsterdam è diventata la capitale delle maggiori corporation mondiali. La ragione? Pagare meno tasse. Di conseguenza risulta più agevole controllare i propri affari, soprattutto grazie ad un diritto societario molto più semplice rispetto a quello italiano e di altre nazioni europee.
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