Giunta la notizia del passaggio del responsabile della strategia Mercedes alla Williams nelle vesti di boss, arriva la replica di Wolff.
La Williams ha deciso. A partire dal prossimo 20 febbraio, ad occupare il ruolo dirigenziale che fino ad Abu Dhabi era stato di Jost Capito, sarà James Vowels. Sì. Proprio quello che nel box Mercedes dettava le strategie. Il 43enne, forte di 120 successi di gara e nove coppe costruttori, se si include quello del 2009 quando il team si chiamava Brawn GP, cercherà di dare il suo contributo alla causa di Grove, da troppo tempo lontana dalle prime posizioni.
Dunque, dopo oltre 20 anni di militanza nella scuderia che ha doppia base tra Brackley e Brixworth, il tecnico dall’importante curriculum, si sposterà di circa 40 miglia al sud per intraprendere una nuova avventura. “È un onore entrare a far parte di una squadra con un patrimonio così incredibilmente ricco. Un’icona del nostro sport che rispetto molto“, l’emozione all’annuncio.
A sorpresa e nel silenzio, Dorilton Capital ha scelto di puntare su qualcuno di affidabile e dalla vasta esperienza. Qualcuno che in un certo senso non è estraneo, essendo la Stella la fornitrice della power unit e di altre componenti essenziali.
Lo stratega passa alla Williams, la reazione di Wolff
A poche ore dalla diffusione della comunicazione, il boss delle Frecce d’Argento Toto Wolff si è fatto sentire, fornendo una spiegazione. In pratica l’ingegnere del Surrey gli avrebbe dato un aut aut. Sarebbe rimasto nell’equipe soltanto a patto di ottenere la posizione di responsabile del muretto. Un ricatto, a cui il 51enne non ha voluto stare, aprendogli di fatto la porta d’uscita.
“Per consentirgli di fare il passo che merita avrei dovuto farmi da parte“, il commento dell’austriaco. “Ma per quanto mi riguarda, sento di avere ancora qualcosa da dare per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti“.
Insomma, il manager viennese non ha accettato di cedere al suo collaboratore il timone della gloriosa barca tedesca. E per riparare si è sperticato il elogi.
“Siamo contenti e orgogliosi di questa opportunità che gli è capitata“, ha argomentato. “Ha passato da noi un ventennio, facendo la scalata e dando una mano sia nel lavoro sui circuiti, sia in termini di strategia globale del marchio nelle competizioni automobilistiche“.
Ma cosa ha spinto Vowel ad accettare di buttarsi nel ginepraio di una scuderia che non vince un Mondiale dal 1997 con Jacques Villeneuve, e un gran premio dal 2012 con Pastor Maldonado in Spagna?
“Il viaggio verso il ruolo di team principal era nella mia testa da tempo“, ha confidato rendendo merito a chi gli ha dato l’ok per svincolarsi. “Toto e la Mercedes sono stati gentili a fornirmi un percorso utile per arrivarci. Ultimamente le mie responsabilità erano cresciute. Ero il volto noto, però con me c’era un gruppo fantastico e lo dimostra la vittoria ottenuta in Brasile lo scorso anno, quando ormai avevo limitato la mia presenza“.
Sceso da una giostra fino al 2020 dominante, James salirà su un’altra dal grande impatto emotivo, piena di storia e di fascino, anche solo per il moto in cui è stata creata, ma non altrettanto forte per quanto concerne il momento attuale.
“Troverò persone di talento, che tuttavia stanno soffrendo da po‘”, ha infine riconosciuto, consapevole della sfida di peso che dovrà affrontare a partire dal Bahrain il prossimo 5 marzo.