Il collaudatore della Yamaha Crutchlow svela come sta procedendo il lavoro di sviluppo della nuova M1, in attesa del debutto iridato a marzo.
Ora che le regole imposte da Dorna circa il numero di test a disposizione per ogni squadra sono diventate piuttosto severe, e il tempo concesso ai piloti titolari di molto limitato, la figura del collaudatore ha acquisito rilevanza. Di conseguenza i nomi scelti per svezzare e far crescere le moto non sono più di secondo piano, ma ex professionisti di alto livello. Un esempio è rappresentato da Dani Pedrosa per la KTM. Un altro è Cal Crutchlow per la Yamaha.
E proprio l’inglese, intervistato dal sito Crash.net, si è sbottonato su come stanno andando le prove, ammettendo qualche criticità. “Nel complesso sta andando tutto bene. Sto fornendo le informazioni che mi sono state chieste. Do la mia opinione su cosa sarebbe meglio fare. Tuttavia, non essendo un ingegnere non è facile“.
E ad Iwata da questo punto di vista si stanno dando un gran da fare, tanti sono i pezzi nuovi da verificare. E addirittura sui circuiti inviano 27 persone così da poter seguire al meglio il britannico. Due al momento sono gli aspetti su cui si sta concentrando: la velocità, che è mancata nel 2022, e la maneggevolezza.
Crutchlow si apre sui problemi della Yamaha
Da quanto ha assicurato il 37enne, il motore del 2023 dovrebbe essere più potente e. specialmente in rettilineo, il corridore di riferimento nonché iridato 2021 Fabio Quartararo dovrebbe rivelarsi imprendibile. Eppure c’è qualcosa che non funziona. La M1 sarebbe ancora un po’ troppo scorbutica, nello specifico quando il grip è scarso. Una condizione consueta in fase di testing e che si presenta anche nei weekend in gara in occasione dei primi turni di libere.
Poter godere di un propulsore competitivo non rappresenta dunque la soluzione a tutti i guai. Anzi, per “The Dog” nel 2022 la grossa spinta più che portare benefici creò danni. Molto pattinamento delle ruote. E difficoltà ad accelerare in uscita di curva.
Seppure un po’ scettico, Cal non ha nascosto di fare affidamento su un aspetto della Casa nipponica. Un’aggressività di approccio mai avuta prima. “Lin Jarvis e Maio Meregalli adesso hanno il pieno controllo della situazione. Il che è positivo“, ha affermato.
Da veterano quale è, non poteva mancare una riflessione, più che un consiglio su Franco Morbidelli, 19esimo della generale l’anno scorso. “Cercherò di dargli una mano dietro le quinte. Ma sono convinto che tornerà davanti la prossima stagione. In Malesia è andato bene tutto il fine settimana. Dunque non si è perso“, ha commentato, ipotizzando che la cura migliore sia staccare la spina e ripartire da zero. “Nel 2020 poi, ha sfiorato il titolo. Abbiamo bisogno di due piloti forti nel team factory. E sono certo che li avremo“.
L’annata passata Crutchlow ha preso parte agli ultimi sei GP, ottenendo come miglior risultato un 12° posto in Malesia. Sempre sul tracciato di Motegi il rider di Coventry si è messo in luce nel corso del secondo turno di libere quando, su asfalto umido, ha segnato il miglior crono assoluto.