Il primo appuntamento stagionale della Formula E è stato vinto da Jake Dennis con l’Avalanche Andretti. Deludono le Maserati.
Il debutto stagionale della Formula E si è corso in Messico ed ha visto dominare Jake Dennis, alfiere dell’Avalance Andretti. Il pilota britannico, scattato dalla seconda posizione, si era dovuto arrendere in qualifica a Lucas Di Grassi, dovendo però cedere la pole position a causa di un errore nel giro decisivo.
Dennis è scattato bene, e nei primi giri ha fatto sfogare il brasiliano per poi attaccarlo dopo ben due Safety Car e poi gestendo il primo posto nel migliore dei modi. Di Grassi ha perso molto terreno nel finale a bordo della sua Mahindra, dovendo cedere la seconda posizione alla Porsche di Pascal Wehrlein.
Il tedesco, che qui a Città del Messico vinse lo scorso anno, si è confermato in gran forma da queste parti, ma non ha potuto nulla per dar battaglia al leader della corsa, accontentandosi della piazza d’onore. Terzo Di Grassi, che nonostante le difficoltà si è preso il podio, precedendo André Lotterer sull’altra Andretti e la McLaren di Jake Hughes, beffato dal tedesco proprio all’ultimo giro.
Sesta l’Envision di Sébastien Buemi, davanti ad Antonio Felix Da Costa con l’altra Porsche. Ottava l’unica Jaguar al traguardo con Mitch Evans, seguito da Nick Cassidy e dalla DS Penske di Stoffel Vandoorne che ha completato la top ten. Molto male le Maserati, visto il dodicesimo posto di Maximilian Gunther e l’incidente che ha costretto al ritiro Edoardo Mortara dopo pochi giri.
Formula E, dominio di Jake Dennis in Messico
La prima pole position stagionale della Formula E targata 2023 è stata ottenuta dal brasiliano Lucas Di Grassi, al top nelle qualifiche con la sua Mahindra. Alle sue spalle si è piazzata la Avalanche Andretti nelle mani del sorprendente Jake Dennis, seguito dalla nuova arrivata McLaren di Jake Hughes e dall’altra Andretti di André Lotterer.
Negativo il debutto in questa serie full electric per le Maserati, che si erano molto ben comportate nei test di Valencia, ma che in Messico scattano dalla sedicesima piazza con Edoardo Mortara e dalla diciassettesima con Maximilian Gunther. Non hanno entusiasmato neanche le Porsche, con il vincitore dello scorso anno Pascal Werhlein sesto ed Antonio Felix Da Costa nono.
Esordio difficile con la DS Penske per Stoffel Vandoorne, vale a dire il campione del mondo in carica della Formula E, che dopo l’addio della Mercedes si è accasato in un team di altissimo livello, ma che ha faticato anche con il suo uomo simbolo, vale a dire Jean Eric-Vergne che si è piazzato undicesimo.
Benissimo Di Grassi che si tiene senza problemi la prima posizione al via, seguito da Dennis che resiste a Hughes, il quale era scattato molto forte con la sua McLaren. Problemi dopo poche curve per Robin Frijns, esperto olandese che è al debutto con la ABT Cupra, il quale tampona un rivale distruggendo la parte anteriore della vettura.
Il risultato è che la sua corsa finisce contro il muretto, chiamando in causa la prima Safety Car della stagione. L’interruzione è piuttosto lunga e si riparte dopo cinque passaggi, con il leader che non ha problemi a conservare la prima piazza, ma c’è subito un altro problema che colpisce la Jaguar di Sam Bird.
Il britannico si lamenta via radio ed è poi costretto a fermarsi a bordo pista dopo una perdita di potenza, per cui è un problema tecnico a mandarlo ko. La posizione viene giudicata pericolosa dai commissari di gara, e si decide di mandare nuovamente in pista la vettura di sicurezza per ripristinare la situazione.
Per pulire nella maniera migliore possibile la pista, i piloti vengono fatti passare in pit-lane dietro alla Safety Car, nell’attesa di una ripartenza che riporti spettacolo sul tracciato della capitale messicana. Si riparte al decimo giro con alcuni piloti come Nick Cassidy e Vandoorne sfruttano l’attack mode per cercare di recuperare qualche posizione.
Il leader non riesce a scappare via e Dennis rimane a contatto, ma la situazione appare molto equilibrata in termini di ritmo gara. La grande novità di quest’anno è il passaggio della gara a tempo a quella con giri fissi, come se fosse un GP di F1. Le nuove vetture, infatti, garantiscono una maggiore autonomia che ha permesso un cambiamento regolamentare.
Di Grassi conferma qualche difficoltà e Dennis va in testa con la vettura dell’Andretti, mettendo in mostra un gran bel ritmo. Mitch Evans con l’unica Jaguar rimasta in pista attiva l’attack mode, mentre Dan Ticktum viene penalizzato per aver azionato la potenza extra in un momento in un cui non era permesso.
Grave errore di Evans che non riesce ad attivare l’attack mode, proprio come fatto da Ticktum pochi giri prima. Dennis mette una bella ipoteca sul risultato finale prendendosi l’extra potenza senza perdere la posizione su Di Grassi, sfruttando un minuto di potenza in più rispetto agli altri.
Il brasiliano della Mahindra attiva l’attack mode mantenendo la seconda piazza, ma non riesce ad avvicinarsi a Dennis, il quale non ha problemi a scappare via con oltre tre secondi di vantaggio. Purtroppo per lui, tutto sarà da rifare, visto che un errore di Mortara porta la sua Maserati contro il muro alla prima curva, richiamando in causa la Safety Car.
Nuovo restar a 16 passaggi dalla bandiera a scacchi, con Di Grassi che però non riesce a dar fastidio a Dennis, mentre l’unica Maserati in pista, quella di Gunther, è solo quattordicesima, comunque leggermente in crescita rispetto alla qualifica. Risale anche Wehrlein, quarto ed in caccia della McLaren di Hughes per cercare di salire sul podio.
Gara di grande sofferenza per Vandoorne, il quale soffre oltre la top ten con una DS Penske ben lontana dai migliori, non certo il miglior esordio possibile per il campione del mondo in carica. Grande battaglia al secondo attack mode, con Wehrlein che approfitta della traiettoria allungata di Hughes per prendersi la terza posizione, mentre Di Grassi ne approfitta per rafforzare la sua piazza d’onore e riprovare un affondo contro il leader.
Dennis è però imprendibile e sfrutta un altro momento di extra potenza, mantenendo un gap enorme nei confronti degli inseguitori. Grandi difficoltà per Di Grassi che perde ritmo di giro in giro, venendo scavalcato da Werhlein che si prende la seconda piazza, lasciando il pilota brasiliano nelle grinfie di Hughes e Lotterer.
Di Grassi è stato costretto a rallentare per via di un eccessivo utilizzo della batteria avvenuto nella prima parte di corsa, cosa che lo avrebbe portato a doversi fermare prima del traguardo. La gestione da parte di Dennis è semplicemente eccezionale, una prova di forza che non abbiamo visto molte volte in un campionato che regala sempre gare molto equilibrate.
Molto bella la battaglia che si scatena nelle ultime tornate tra Di Grassi, Hughes e Lotterer per il podio, con il tedesco che tenta di attaccare la McLaren ma deve rinviare i suoi propositi. Da dietro rinviene anche la Envision di Sébastien Buemi, che dopo una corsa di attesa si avvicina molto alla top five.
Lotterer attacca duramente Hughes e gli strappa con cattiveria il quarto posto, una manovra fantastica che testimonia il dominio del team Avalanche Andretti. Dennis domina e vola a vincere, seguito da Wehrlein e Di Grassi che completano il podio. Prossimo appuntamento in Arabia Saudita tra due settimane.