Anche e soprattutto nei centri urbani il silenzio è d’oro. Ed essendo merce rara, qualcuno esagera un po’ per ottenerlo prendendosela con i semafori.
La vita in città, si sa, può essere molto stressante. Costi altissimi. Stipendi sotto terra. Sempre di corsa. Mezzi pubblici a singhiozzo. Code chilometriche in auto. Inquinamento acustico e ambientale. Un mix di ingredienti potenzialmente esplosivo, che può compromettere la salute mentale anche dei più giovani.
Un esempio ce lo ha regalato un ragazzo che a Milano, in una tranquilla notte di gennaio, ha deciso di farsi giustizia da solo contro il rumore. E’ sceso in strada e armato di martello e forbice da elettricista, ha colpito violentemente i semafori della via e di quella limitrofa.
“Ero esasperato“, si è giustificato quando le forze dell’ordine lo hanno portato in caserma con l’accusa di danneggiamento aggravato.
A scatenare la rabbia del 24enne, il suono continuo proveniente dalla pulsantiera dedicata ai pedoni per la prenotazione del verde. Ovviamente, le sue azioni non sono passate inosservate e ad allertare i carabinieri sono stati proprio dei passanti.
I semafori spesso vittime di vandalismo
Non è certo la prima occasione in cui capita una cosa del genere. Un impianto semaforico a chiamata pedonale era stato preso di mira anni fa in Sicilia. A distanza di una settimana dal ripristino dopo un primo attacco, quattro dei sei pulsanti in questione vennero di nuovo distrutti. Nel complesso la gang che si rese protagonista di tale atto di maleducazione, replicò il gesto per ben sei volte.
Più di recente un’azione simile era stata perpetrata a Fuorigrotta. La scorsa estate i pannelli di richiesta di alcuni semafori vennero divelti per pure divertimento o forse per noia. In quel frangente un consigliere regionale sottolineò come l’importante dovesse essere la “tutela e la difesa delle strade dai vandali“, proponendo l’irrobustimento della rete di videosorveglianza e la presenza di un maggior numero di agenti.
Va detto che a differenza dei casi sopracitati, quello del giovane milanese non pare essere stato un atto vandalico vero e proprio. Certo è che se in piena notte si è sentito in dovere di scendere in strada armato di tutti gli attrezzi utili per fare piazza pulita dei “disturbatori”, il frastuono deve essere stato parecchio.
Noi abbiamo dei dubbi. Solitamente per le vie milanesi non sono in molti a schiacciare i pulsanti, al contrario molto amati nel Regno Unito, dove il modo di attraversare la strada è diverso dal nostro, e non solo per questioni di direzione del traffico.
Se poi si pensa che l’ora era tarda le perplessità sono ancora maggiori. E’ essenziale, in ogni caso, precisare come normalmente i bottoni magici siano muti. Tuttavia, negli ultimi anni, per agevolare le persone non vedenti, che giustamente vogliono vivere normalmente come tutti e spostarsi in autonomia, la città ha deciso di incrementare il numero di semafori dotati di suoni, così che si possa sempre capire quando ci si può muovere e quando ci si deve fermare. Nei Paesi asiatici, ad esempio, sono molto utilizzati e da diverso tempo. Ultima precisazione, il protagonista della vicenda nel capoluogo lombardo, era incensurato.