La Dakar è stata vinta per la quinta volta in carriera da Nasser Al-Attyah con la Toyota. Un finale pazzesco tra le moto regala una sorpresa.
La Dakar del 2022 si è conclusa nel segno di Nasser Al-Attiyah, che con la sua Toyota GR Hilux T1+ ha conquistato la quinta vittoria in carriera nel rally raid più famoso del mondo, la seconda consecutiva di una carriera davvero eccellente in questa specialità così complicata e massacrante dal punto di vista fisico.
Quella del principe qatariota è stata una prova di forza eccezionale, visto che quest’anno non partiva neanche con i favori del pronostico. Il successo di Al-Attiyah è stato nettissimo e praticamente mai in discussione, visto che ha preso il comando delle operazioni sin dalle prime tappe, chiudendo con un vantaggio di 1 ora e 20 minuti su un grandissimo Sebastien Loeb, il quale ha dominato gli ultimi giorni di gara vincendo diverse stage consecutive.
Il francese, a bordo della sua BRX Hunter Prodrive si è preso la piazza d’onore con i denti dopo un inizio molto problematico, rimontando su un gruppo di testa che appariva irraggiungibile. Il podio della categoria auto è stato completato da Lucas Moraes con un’altra Toyota, seguito da altri due piloti della casa giapponese.
Un vero e proprio trionfo quello messo in scena dal costruttore del Sol Levante, che ha piazzato ben quattro modelli nella top five, smentendo i pronostici della vigilia. A conferma di ciò, tutti riponevano molte speranze nelle nuovissime Audi RS Q e-tron, le vetture a trazione elettrica che contavano di segnare un’impresa alla Dakar portando le tecnologie di ultima generazione sul gradino più alto del podio.
Le cose erano iniziate nel migliore dei modi, con Carlos Sainz che si era imposto nella tappa inaugurale prendendo subito il comando delle operazioni nel giorno di Capodanno. Tuttavia, la gioia è stata effimera, visto che poco dopo sono iniziati i problemi, quelli seri, che hanno portato gli alfieri della casa di Ingolstadt a subire dei bruttissimi incidenti.
Stephane Peterhansel, vincitore di 14 edizioni di questa meravigliosa corsa, ha anche perso conoscenza in un bruttissimo crash una settimana fa, mentre Sainz non è stato da meno a causa di un cappottamento molto pericoloso. Lo spagnolo, dimostrando la sua voglia di non mollare mai, ha deciso di rifiutare i soccorsi per proseguire la sua avventura, chiudendo ad un’eternità dal vincitore. Indietro anche la terza Audi, quella affidata al due volte campione del DTM, vale a dire Mattias Ekstrom.
Per la casa dei quattro anelli si è trattato di un vero e proprio fallimento, che certifica anche il fatto che per l’elettrico è ancora troppo presto. La Toyota ha dimostrato che l’affidabilità, in una gara come questa, è ancora l’elemento più importante, anche se la vettura non era di certo la più rapida del lotto.
Al-Attiyah è ormai un campione affermato, visto che imporsi per cinque volte in una gara come questa non capita proprio a tutti. Sarà ora curioso vedere come reagirà l’Audi a questa disfatta colossale, capitava, per giunta, per il secondo anno di fila. Parlando di moto, invece, il finale è stato clamoroso.
Dakar, Benavides beffa Price proprio all’ultima tappa
La Dakar delle auto è stata decisa già nelle prime tappe, con Nasser Al-Attiyah che ha dovuto gestire il proprio vantaggio per circa una decina di giorni senza mai essere messo realmente sotto pressione. Tra le moto, invece, lo spettacolo è stato straordinario, con la gara che si è decisa nella quattordicesima ed ultima tappa conclusa poco fa.
La vittoria è stata ottenuta da Kevin Benavides sulla KTM, al secondo successo consecutivo alla Dakar in categoria moto. L’argentino ha dato spettacolo nel giorno finale, recuperando 12 secondi proprio nel momento decisivo al compagno di squadra all’interno del marchio austriaco, vale a dire Toby Price.
Il terzo posto è stato appannaggio della Husqvarna di Skyler Howes, mentre le Honda non sono andate oltre il quarto ed il quinto posto, affidate a Pablo Quintanilla ed Adrian Van Beveren. Si è trattato, in ogni singola classe, di una corsa davvero spettacolare, fatta di tanti colpi di scena che hanno tenuto gli spettatori incollati di fronte ai computer ed ai televisori per seguire le gesta dei loro beniamini.
Tra le auto, come abbiamo detto, non c’è stata quella lotta serrata che ci potevamo auguare, ma la rimonta di Sebastien Loeb è stata una di quelle cose che ti riconciliano con la bellezza di questa manifestazione. Ora occorrerà attendere 12 mesi per goderci di nuovo uno spettacolo simile, con la certezza che non ci si annoierà mai a seguirlo.