Chi sogna un ultimo viaggio sportivo ed aggressivo, ora potrà essere accontentato. La BMW Serie 5 Motorsport si trasforma.
BMW ha deciso di ampliare i suoi compiti. A emblema di Casa che crea vetture grintose per un’utenza ricercata, si è tramutata in erede di Maserati, per un aspetto particolare. Sulla scia del marchio bolognese comincerà a produrre carri funebri. Non da zero, ma sfruttando la Serie 5 Motorsport. Dopo il debutto in Grecia, precisamente ad Atene, verrà diffusa un po’ ovunque.
Il motivo che ha spinto il costruttore ad utilizzare proprio una M5 per questo scopo, è l’ormai riconoscibilità e solidità sul mercato. Disegnata dall’americano Chris Bangle e prodotta dal 2003 al 2010, la Serie 5 è stata divisiva. O la si amava, o la si odiava. La sua estetica, infatti, convinse poco gli amanti del brand tedesco.
La BMW M5 trasformata in un carro funebre
Partendo dalla Serie 5, la berlina per l’ultimo viaggio dal taglio Motorsport, è aderente all’originale. L’unico aspetto rivisto in maniera importante è quello che riguarda la zona posteriore. Per agevolare l’ampliamento degli spazi è stato sollevato il tetto e aumentato il passo.
Dalle immagini a disposizione, non si percepisce come siano gli interni visto che i vetri sono totalmente oscurati. Identici alla vettura di partenza dovrebbero essere i cerchi in lega da 19 pollici, l’estrattore e la coppia di doppi scarichi. Rivisto invece il lunotto posteriore.
Sul fronte tecnico ci si può solo immaginare scelte e caratteristiche. Se fosse stata mantenuta intatta la dotazione della BMW M5, il propulsore che spinge il carro funebre sarebbe un V10 aspirato, 5 litri di cilindrata, 500 cv di spinta propulsiva e una coppia massima di 520 Nm.
Un’unità di tutto rispetto che consentiva all’automobile germanica di compiere il passaggio da 0 a 100 km/h in appena 4,4 secondi. Con una velocità massima autolimitata a 250 km/h. Insomma, un bel passo qualora venisse conservato nella nuova destinazione.
Com’è nata la M5
Ma ripercorriamo un po’ la storia della M5. Il suo esordio ci fa tornare agli anni ’70, quando già era molto diffuso tra i costruttori dare vita a versioni sprint dei loro modelli principali. Per quanto riguarda la casa di Monaco di Baviera, nel 1973 aveva messo sul mercato la 2002 Turbo, una variante sport della Serie 02. Nonostante la crisi del petrolio l’esperimento fu un gran successo, e portò BMW ad estendere il medesimo procedimento ad altre auto.
Nel 1979 al Salone di Francoforte venne presentata la Serie 5 E12, spinta da un 6 cilindri, 12 valvole di 3430 cm³ a iniezione da 218 cv. Gli esemplari rilasciati furono 1400.
La prima vera M5 davvero sportiva uscirà nel 1984. Sobria nel look sfoggiava motore BMW M88/3 a 24 valvole di 3453 cm³,da 286 cv e 6500 giri/min. Inserito in posizione anteriore longitudinale, il propulsore proponeva una distribuzione a doppio albero a camme, 4 valvole per cilindro. Mentre circa l’alimentazione si trattava di un’iniezione elettronica multipoint indiretta.
Costantemente aggiornata, nel 2018 arriverà una variante molto più potente dal nome M5 Competition, con ben 625 cv. Si distingueva per un nuovo sistema di scarico con filtro antiparticolato.
Nel gennaio 2021 il resyling più recente. La denominazione è già un programma. M5 CS, che sta per Competition Sport. Una versione più leggera rispetto alla sorella maggiore, e specialmente più prestazionale grazie ai suoi 635 cv.