Il giovane driver della McLaren Mercedes, Lando Norris, ha ammesso di non apprezzare le moderne auto F1 ad effetto suolo. Ecco cosa ha dichiarato.
Nel 2022 sono state reintrodotte in F1 le wing car. Alla vigilia del campionato c’era una grande curiosità per scoprire il lavoro degli ingegneri. Il nuovo regolamento tecnico aveva dato la chance di partire da un foglio bianco. I progettisti dei team inseguitori avrebbero dovuto sfruttare al massimo l’occasione per ritornare a lottare per podi e vittorie. Le nuove regole hanno rispolverato dei concetti abbandonati, per questioni di sicurezza, 40 anni fa.
I vertici del circus hanno puntato su una semplificazione costruttiva che avrebbe dovuto permettere alle auto che inseguono di rimanere in scia ed effettuare un maggior numero di sorpassi. Le wing car, rispetto alle vetture della precedente generazione, avrebbero dovuto essere meno condizionate dall’aria sporca. Sino al 2021 le auto di F1 creavano turbolenze che non consentivano un elevato effetto scia, portando i piloti a ricorrere spesso al DRS per sopravanzare l’auto successiva. Le auto sono state, completamente, riviste rispetto al concept presentato dalla FIA. Le wing car sono state elaborate in funzione di un ponte piatto che ridefinisce il telaio.
Tutto ciò che appariva, telaisticamente, estremo sulle precedenti gen si è concentrato ora nella zona del fondo. In sostanza le auto, aerodinamicamente, sono più semplici e con meno appendici, ma Power Unit, radiatori e trasmissioni sono posizionati su una superficie piana in modo da favorire il passaggio ai canali Venturi con sezioni più alte. Tutto ciò ha richiesto un lavoro manicale, con una riprogettazione degli ingombri e una generale revisione degli elementi principali della vettura. Investimenti di tempo e denaro per rendere la categoria regina del Motorsport ancora più attraente. Le monoposto introdotte nel 2022 sono state progettate anni prima, nel tentativo disperato di creare un impatto sensibile sulle dinamiche in pista.
Dopo otto anni dominati dalla Mercedes, si sarebbero dovute vedere lotte estreme, con sorpassi e controsorpassi come ai tempi della precedente gen delle wing car. Negli anni ’70 fu presentato il concept rivoluzionario di Colin Chapman che diede una sterzata decisa ai precedenti progetti. Con il pavimento della monoposto a pochi centimetri dall’asfalto, per mezzo di appendici, il carico aerodinamico risultò aumentato. L’auto inglese, risucchiata al suolo dalle forze intrinsecamente generate, fece la storia in F1. L’aderenza in curva della Lotus 78 risultò determinante per i trionfi di Andretti e Peterson. Il campionato del mondo 1978 fu padroneggiato dalla casa con sede a Norwich.
Il risvolto della medaglia dell’epoca fu il tasso, in netto rialzo, degli incidenti in pista. In quegli anni la categoria regina del Motorsport era molto più pericolosa di oggi. Molti piloti morivano nei weekend di gara e, dopo qualche stagione, i vertici decisero di abolire le auto ad effetto suolo. Dopo 40 anni le wing car, reinterpretate in chiave moderna, sono ritornate nel calendario di F1. La rivoluzione tecnica si è unita al passaggio alle nuove mescole Pirelli da 18 pollici. Vi sarebbero dovuti essere tutti i presupposti per un rimescolamento dei valori di forza. Squadre come Ferrari, McLaren, Alpine, Aston Martin e Williams hanno sperato di colmare il gap da Mercedes e Red Bull Racing, allo scopo di lottare stabilmente per le posizioni nobili della classifica.
F1, la frecciata di Lando Norris
Il nuovo regolamento, purtroppo, ha deluso le aspettative. Il distacco dai top team è rimasto enorme e scuderie storiche come McLaren, Alpine (ex Renault), Williams sono rimaste stazionarie nelle posizioni degli anni scorsi. La Red Bull Racing ha dominato il campionato 2022, vincendo 17 Gran Premi su di un calendario di 22 round. La Ferrari ha fatto un passo in avanti, aggiudicandosi 4 tappe. La Mercedes, invece, due step indietro, conquistando un solo successo nel finale di stagione.
Solo sette piloti hanno avuto il piacere di calcare un podio nel 2022. Oltre a Max Verstappen, Sergio Perez, Charles Leclerc, Carlos Sainz, Lewis Hamilton e George Russell, l’unico in grado di arrivare al terzo gradino del podio è stato Lando Norris nella tappa di Imola. Il podio, però, fu determinato da un inaspettato errore alla guida, nelle battute finali, del pilota monegasco della Scuderia Ferrari. Vasseur prende in pugno la Ferrari: eccolo a lavoro a Maranello.
L’inglese della McLaren, citato dal Mirror, ha dichiarato: “Odio guidare le auto (attuali, ndr) rispetto allo scorso anno. Sono una sfida diversa. Non direi che sono divertenti come le auto degli anni precedenti, in termini di comfort e quanto puoi giocare a colpire i cordoli. Sei un po’ più limitato ora. Anche con il set-up, sei un po’ più limitato. Generalmente, per noi, è solo andare più in basso che puoi e più rigido che puoi o andare un po’ più morbido se è troppo rigido”. Norris si aspetta che le vetture cambino e migliorino nei prossimi anni, ma non sarà facile. Considerata anche la mole attuale delle wing car e la continua necessità del DRS per effettuare sorpassi, la situazione potrebbe anche peggiorare.