Il direttore tecnico della MotoGP ha parlato chiaramente di un possibile cambio nel regolamento che riguarda una tecnologia portata da Ducati.
Comincia a salire la tensione in vista delle prime presentazioni dei team di MotoGP, che si daranno battaglia in questo 2023. Ovviamente quello da battere è il Ducati, che ha centrato finalmente la doppietta piloti-costruttori, con il primo che mancava dal 2007 con Casey Stoner. Sembrava un tabù e invece, dopo una bellissima rimonta targata Pecco Bagnaia, il sogno si è concretizzato. In questa stagione vuole continuare il team italiano a portare a casa nuovi primati, ma la concorrenza si preannuncia molto agguerrita. A partire da Aprilia e KTM, che sono date in crescita. E poi ci si aspetta un ritorno importante delle grandi deluse del 2022, Honda e Yamaha.
La prima spera grazie al ritorno a pieno regime di Marc Marquez di ritrovare quella competitività che nelle ultime due annate ha perso. La seconda con i nuovi innesti anche tra gli ingegneri sta provando a raccogliere i suggerimenti dei piloti per dare maggior potenza e maneggevolezza a una M1 ormai davvero obsoleta.
La Ducati però, come detto, sarà la casa di riferimento nella MotoGP. Ed è davvero una grande conquista quella della casa di Borgo Panigale, che negli anni è cresciuta grazie alla sapiente opera di Luigi Dall’Igna, tecnico che è riuscito a portare in pista una serie di innovazioni che hanno dato risultati eccezionali e creato un gap con le altre case che ora cercano di recuperare terreno proprio provando a copiare la moto italiana. Gli esempi più importanti sono quelli dati dalle alette e dagli abbassatori, messi sotto accusa dai rivali ma che poi sono spuntati su tutte le altre moto dello schieramento.
Ducati, in arrivo un’altra regola per limitarla?
Ma proprio su certe tecnologie ora la DORNA, spinta dagli altri team rivali di Ducati, sta lavorando per il futuro per regolamentare meglio la situazione. Innanzitutto si introdurrà già dal 2023 un nuovo sistema per controllare la pressione delle gomme, che verrà provato nei primi tre GP per poi entrare definitivamente in vigore dal quarto. Ma non è tutto. Infatti aumentano le richieste delle altre case di limitare lo strapotere Ducati, presente in griglia con otto moto, magari introducendo una regola che impedisca a una casa produttrice di avere troppi team satelliti.
C’è però un altro aspetto su cui veramente i tecnici della MotoGP stanno lavorando con più attenzione negli ultimi mesi. Parliamo dell’holeshot, ossia l’abbassatore che ormai viene usato in più frangenti dai piloti e non solo in partenza per avere un miglior scatto in griglia, come avvenuto all’inizio. Un dispositivo introdotto proprio da Ducati, evoluto nel tempo e copiato da tutti in griglia. E a Crash.net, il direttore tecnico MotoGP Corrado Cecchinelli ha confermato che a breve sarà cancellato: “Al momento opportuno chiederemo che l’abbassatore venga vietato. Quando? Non vogliamo pensare a grandi cambiamenti o a una grande rivoluzione prima del 2027“.
Dunque per i rivali di Ducati ci sarà ancora da attendere: “Faremo dei piccoli passi fino ad allora, a meno che tutti non siano d’accordo, come è successo ad esempio con i carburanti ‘sostenibili’. Ma prima riusciamo a trovare un accordo con i produttori sul pacchetto 2027, meglio è, perché è possibile apportare modifiche maggiori se i produttori hanno abbastanza tempo per prepararsi. Ad esempio, nessuno accetterebbe di modificare la cilindrata dal 2027 al 2026“. Insomma per Borgo Panigale c’è tempo e il rischio per gli altri è quello che nel frattempo Dall’Igna trovi qualche altro colpo di genio per mettere distanza fra sè e il resto della brigata. E continuare a vincere.