La famiglia Agnelli è sempre stato un simbolo d’Italia, anche se in alcuni casi sono avvenute delle disgrazie davvero difficili da capire.
Ci sono dei personaggi che sono in grado di entrare per sempre nel mito e nell’immaginario collettivo per le vicende che ne hanno segnato il passato, con la famiglia Agnelli che per l’Italia ha quasi rappresentato una famiglia Reale del dopo guerra e la morte di Giovannino è stato un evento tragico.
Molto spesso si dice che muore giovane chi è caro agli dei e sembra davvero essere la situazione che ha coinvolto Giovannino Agnelli, uno dei più importanti imprenditori della storia d’Italia e che si stava mettendo in mostra per doti umani davvero singolari.
In molti casi infatti Giovannino aveva cercato di mettere sempre il lavoratore al centro del progetto e non semplicemente il profitto e il ricavato dell’azienda, perché un operaio che fosse stimato e potesse vivere in maniera agiata era solo un vantaggio per la ditta.
Molto delle sue teorie non ricevettero di certo il favore da parte di colleghi che lo vedevano unicamente come un visionario e un uomo che vivesse quasi in un altro mondo, ma alla fine i dati erano dalla sua parte.
Il figlio di Umberto Agnelli aveva studiato negli Stati Uniti, con la nazione a Stelle e Strisce che per lui era di fatto una seconda casa, ma più che alla Fiat sembrava essere fortemente interessato al ruolo che poteva portare avanti nell’azienda della madre.
Stiamo parlando infatti di Antonella Bechi Piaggio, proprio una di quelle che faceva parte del noto marchio motociclistico, divenuto intramontabile soprattutto per merito della Vespa.
Quando ne assunse la guida e la carica di Presidente non era di certo il momento più florido per l’azienda, ma la sua sagacia e la sua grande capacità di aprirsi nuovi orizzonti gli permise così di ridare slancio alla dita che ottenne profitti incredibili.
L’anno della tragedia fu però il 1997, quando Giovannino aveva solamente 33 anni, e in quel periodo decise di annunciare una conferenza stampa per poter parlare del suo problema.
Infatti raccontò a tutti di soffrire di un grave tumore che lo stava ormai divorando e nonostante una serie di cure specifiche negli Stati Uniti, il cancro all’intestino lo fece spegnere il 13 dicembre 1997.
Giovannino Agnelli e lo sport: la Juventus e la Ferrari
Come tutti gli uomini di casa Agnelli, anche Giovannino è stato uno di quelli che ribolliva di passione sia per la Ferrari che per la Juventus, con questi suoi due amori che lo resero amatissimo dalle due tifoserie.
Non sono mai mancate le circostanze nelle quali i sostenitori di Madama abbiano più volte esposto degli striscioni nei quali veniva ricordata proprio la figura di Giovannino Agnelli, con delle scritte che lo volevano omaggiare.
Era sicuramente questa la sua principale passione e in tanti vedevano il lui ormai il prossimo Presidente della Juventus, ma purtroppo non ebbe modo di poter vivere oltre quel tragico 1997.
Stiamo parlando di una figura illuminata e di uno dei più grandi imprenditori della storia del Novecento, un personaggio che è stato in grado di rinnovare totalmente il mondo dell’automobilismo e dell’imprenditoria.
Insomma il suo nome sarà per sempre un mito assoluto e lo ricorderemo sempre felice e sorridente, amante della vita e dei suoi collaboratori più stretti, un imprenditore modello da ammirare e stimare.