Lo scorso 16 gennaio si è spenta Gina Lollobrigida, grande star del cinema italiano. Tante le auto da lei possedute. Una addirittura d’oro.
Se n’è andata a 95 anni Gina Lollobrigida. Rappresentante del cinema italiano degli anni più scintillanti. Ovvero quelli del dualismo con un’altra bellissima come Sophia Loren e di registi del calibro di Vittorio De Sica e Mario Monicelli. Nata a Subiaco, in provincia di Roma, saprà andare ben oltre i limiti territoriali dello Stivale, sfondando anche nella severissima Hollywood, che le permetterà di recitare al fianco di un mostro sacro come Humphrey Bogart. Rimasta nel cuore di tutti come la “Bersagliera” di “Pane, Amore e Fantasia”, diventò un idolo per i più piccoli quando Luigi Comencini la scelse per impersonare la Fata Turchina nel su “Pinocchio”.
Grazie all’enorme successo sul grande schermo, la “Lollo” potrà permettersi una vita fatta di lussi e benessere, piuttosto che acquisti non alla portata di tutte le tasche. Tra questi una Rolls-Royce Silver Cloud color oro metallizzato. Un modello davvero particolare, rimasto nella mente e nei ricordi di Mario Bardelli il quale, con i fratelli Gianluca e Barbara, gestiva una storica officina romana legata alla Jaguar e rivenditrice ufficiale delle Rolls, anche per un motivo poco felice.
Fu lui infatti, a cercare di rimettere insieme i rottami del bolide, quando la diva rimase vittima di un grave incidente sull’Autostrada del Sole, mentre era in compagnia di Gian Luigi Rondi e Gianfranco Zeffirelli.
“Era il 17 febbraio del 1969, quando chiamarono mio padre chiedendogli di precipitarsi nei pressi di Orvieto, per recuperare la sua vettura finita in un burrone“, il racconto del meccanico riportato da La Gazzetta dello Sport.
La Lollobrigida e la Rolls-Royce dorata
Fondata nel 1957, l’officina era presto diventata riferimento per i vip. Dunque non stupisce che furono proprio loro a dover recuperare i rottami della potente vettura dell’attrice. “Salimmo sul carro attrezzi di corsa e arrivammo in una sorta di deposito all’uscita di Orvieto“, prosegue la narrazione. “Lì trovammo l’auto schiacciata nella parte frontale e nella parte laterale destra. E con il parabrezza anteriore sfondato dal lato passeggero. Ci vollero parecchi mesi per rimetterla a posto“, ha rammentato. A causare l’uscita di strada del veicolo la pioggia e il ghiaccio, oltre l’alta velocità.
Da sempre amante delle quattro ruote, la “Lollo” aveva addirittura partecipato al Rally del Cina del 1955 assieme al marito.
Uscita dal terribile crash con poco più di qualche graffio, non così bene andò a Zeffirelli, in coma per tre giorni a seguito di ben 32 fratture al cranio.
“Mio padre mi raccontò che stava accompagnando il regista e il critico allo stadio per la partita Fiorentina-Cagliari. Lei invece, avrebbe dovuto andare a Firenze per un servizio fotografico“, ha poi fornito qualche dettaglio in più.
Bardelli non si è dimenticato neppure la targa: “Era Roma 626062. La andavamo a prendere e riportare personalmente all’abitazione di Gina sull’Appia Antica, dopo ogni intervento di assistenza“.
In omaggio al grande lavoro effettuato per rimettere in sesto la Rolls-Royce, la diva regalò al padre di Mario un accendino Dupont d’oro. Un prezioso cimelio che tuttora è presente in officina, a ricordare i bei tempi andati, del cinema, dell’Italia, del mondo del lavoro.