Il direttore tecnico Alpine ha parlato dei problemi vissuti nel 2022 e anche dei vantaggi che un certo particolare può portare a team come Red Bull.
La stagione 2023 è già iniziata. I team ormai sono nelle fasi conclusive della produzione delle nuove monoposto che debutteranno nel Mondiale a marzo. Se Mercedes ha già acceso il motore della W14, tutti gli altri sono alle prese con gli ultimi montaggi e i crash test da superare, per poi passare già alla fase di sviluppo, che in tempi di budget cap è ancor più fondamentale. Ma è tempo anche di previsioni in realtà, perché dopo quanto visto lo scorso anno e la sentenza che ha colpito la Red Bull in merito allo sforamento del tetto di spese deciso dalla F1, tutti si chiedono se il team anglo-austriaco sarà ancora avanti e di quanto a Mercedes e Ferrari.
Le due scuderie rivali sembrano molto sicure del proprio lavoro in fabbrica, ma come sempre sarà la pista a dire se e quanto saranno vicine alla Red Bull e competitive ai massimi livelli. Per ora la voce stonata è quella di Helmut Marko, che ha già escluso da questa corsa la Rossa, reduce dal nuovo cambiamento di team principal. Per l’austriaco infatti in questo sport la stabilità è un punto fondamentale per il successo e per questo il grande avversario per il 2023 saranno Hamilton e soci.
Uno dei temi fondamentali sarà il motore. In diverse squadre la power unit è stata motivo di allarme per tutta la stagione, vedi la Ferrari, con unità depotenziate in nome della affidabilità. Ma tra le scuderie sotto osservazione ci sarà anche Alpine, che era attesa da un salto di qualità che però ha fallito. Anche per colpa di un motore che spesso ha dato dei problemi ad Alonso e Ocon.
Alpine e i vantaggi suoi e di Red Bull
A RacingNews365, il direttore tecnico di Alpine Matt Harman proprio su questo fattore ha confessato: “Abbiamo dovuto prendere una decisione che ritenevamo fosse la migliore per tutti noi. È molto importante avere un motore competitivo in un’era in cui lo sviluppo è proibito. Dobbiamo avere quelle prestazioni. Secondo me ora abbiamo anche un motore abbastanza buono per competere con gli altri“. Tanto che per il 2023 avvisa gli avversari: “L’anno scorso abbiamo imparato molto sulla nostra power unit e sulla sua architettura. Sono molto fiducioso che i problemi non si ripeteranno nel 2023“.
Ma il dt del team francese ha anche sottolineato un altro fattore che incide nella corsa al Mondiale, che è quello della fornitura dei motori ad altri team. E alcune squadre in F1 hanno dei vantaggi a non dare le proprie power unit ad altri. Non solo Alpine, ma anche Red Bull ad esempio: “Penso che ci sia un enorme vantaggio ad avere un rapporto esclusivo, non ci sono distrazioni – ha detto Harman -. Quando hai a che fare con altri team, c’è sempre un elemento di distrazione e cose con cui devi sempre scendere a compromessi per assicurarti che il tuo prodotto possa interagire in modo equo con altri telai. Noi, ma anche altri, non abbiamo nulla di tutto ciò“. E questo ovviamente permette uno sviluppo maggior e senza limiti del motore.
Avere però dei team satelliti ha anche dei vantaggi: “Il lato dell’affidabilità può essere vantaggioso, puoi imparare molto di più avendo esempi diversi. A volte è davvero molto importante avere più campioni di dati, quindi sarebbe uno svantaggio per me non avere un team clienti, ma la libertà di pensiero e la libertà di sfruttare ciò che vuoi fare nella tua macchina senza alcun ostacolo è abbastanza grande“.