L’incidente di cui Carlos Sainz è rimasto vittima nel corso della nona tappa della Dakar 2023 gli ha provocato danni importanti.
Lo ha scoperto solamente al suo rientro in Spagna, nella sua Madrid. Fatti tutti i dovuti accertamenti Carlos Sainz ha appreso di essersi fatto un bel po’ male nel botto della tappa 9 del rally raid più pericoloso al mondo, che da Riyadh portava fino ad Haradh.
Capottatosi in maniera rovinosa dopo aver affrontato una duna, il Matador del WRC non era più riuscito a riprendere la corsa. All’inizio la sua Audi RS Q e-tron E2 sembrava quella messa peggio, tanto da non rendere possibile la riparazione una volta tornati al bivacco, poi però, come detto, lo stesso pilota ha ricevuto “una brutta notizia“. Per utilizzare le sue stesse parole.
A comunicarlo è stato lui stesso tramite un lungo post pubblicato sui social. “Purtroppo i risultati degli accertamenti non hanno portato buone nuove, in quanto mi è stata riscontrata la frattura delle vertebre T5 e T6. L’aspetto positivo è che entrambe sono stabili. Dunque, la mia priorità è recuperare il prima possibile“, ha affermato.
Sainz ko, il crash e l’amara diagnosi
Ma cosa ha insospettito il due volte iridato rally da recarsi all’ospedale? Il forte mal di schiena che non lo ha mai lasciato, neppure quando ormai era rincasato in Europa. “A causa dei forti dolori, il mio medico mi ha consigliato un approfondimento“, ha svelto.
E alla fine andando ad indagare qualcosa è uscito. Ora per il padre dell’omonimo portacolori della Ferrari di F1, si profilano diverse settimane di riposo. “Grazie a tutti per l’affetto e il sostegno che mi avete mostrato negli ultimi giorni. Vi terrò aggiornati“, ha aggiunto rivolgendosi ai fan che lo hanno seguito con attenzione sul web.
Riavvolgendo il nastro allo scorso 10 gennaio, lo spagnolo era finito ruote all’aria dopo appena 5 km dall’avvio dell’estenuante prova cronometrata. Giunto su una duna con una velocità eccessiva, si era ribaltato, restando bloccato nella sabbia. Un impatto fortissimo da ben 28 G. Motivo per cui, sopraggiunti sul punto del sinistro, i medici aveva immediatamente richiesto l’intervento dell’elisoccorso, nonostante il driver e il navigatore sembrassero in discrete condizioni e già fuori dall’abitacolo in attesa dell’arrivo dell’assistenza.
A causa di alcune fitte al fianco destro, Carlos era stato fatto salire sull’elicottero per il trasferimento al nosocomio di Riyadh dove, in teoria, avrebbe dovuto essere sottoposto ai primi controlli. E invece, sul più bello, mentre erano in volo, chiese al comandante del velivolo di tornare indietro perché era sua intenzione riprendere l’amata Dakar. E così è andata.
Riportati nei pressi della vettura i due hanno cercato in tutti i modi di riportare il posizione il pesante veicolo elettrico e in qualche maniera condurla dai meccanici della squadra ufficiale della Casa dei quattro cerchi. Missione compiuta, non fosse che dopo aver analizzato per bene tutte le componenti, i tecnici del costruttore di Ingolstadt non hanno potuto fare altro che constatare l’irreparabilità dei guasti rimediati dalla #207.
Una vera disdetta per il generoso e volitivo 60enne, che tra l’altro, al principio dell’evento, aveva ricevuto la visita a sorpresa del figlio, in un momento di tranquillità prima della ripresa delle febbrili attività legate al Circus.