La Mercedes spera che la F1 W14 possa riportarla a competere per le posizioni che contano nel 2023. Ecco come procede il lavoro.
Il 2023 è alle porte ed i team di F1 si stanno preparando per presentare le loro nuove monoposto. La prima a farlo sarà la Red Bull, che il 3 di febbraio a New York toglierà i veli alla nuova RB19. La speranza è che vengano svelate le forme vere del veicoli e che non si tratti di una manifestazione fatta solo per gli sponsor, cosa che avvenne anche lo scorso anno.
Per vedere gli altri top team occorrerà attendere una decina di giorni, visto che la Ferrari svelerà il progetto 675 (che non ha ancora un nome ufficiale) il 14 di febbraio a Maranello, per poi andare subito in pista a Fiorano Modenese per il consueto filming day. Come ormai avviene da svariati anni, la Mercedes presenterà il suo nuovo bolide il giorno dopo rispetto al Cavallino, nella speranza di tornare a lottare per la vittoria più spesso rispetto al 2022.
La F1 W14 dovrà essere l’auto del riscatto, con Lewis Hamilton e George Russell pronti a regalarci una bella battaglia tra di loro. Entrambi sono dei numeri 1, e l’ex alfiere della Williams vorrà confermarsi davanti al sette volte campione del mondo a fine stagione. Farlo non sarà facile, ma il giovane talento britannico ha già fatto vedere di cosa è capace.
La stagione della Mercedes sarà di vertice? Solo il tempo potrà dircelo, ma è ovvio che per poter giocarsi il titolo occorrerà risolvere il grande problema dello scorso anno, ovvero quello del porpoising. Il “saltellamento” ha rovinato i piani del team di Brackley pochi mesi fa, e la nuova monoposto deve essere un grosso passo in avanti sul fronte telaistico e dell’efficienza aerodinamica.
F1, la Mercedes deve sconfiggere il porpoising
La Mercedes F1 W13 venne presentata in una configurazione che apparve poco originale ai test di Barcellona, al contrario di Red Bull e Ferrari che fecero molto parlare di loro. La freccia d’argento, tuttavia, fece ricredere tutti nei test di Sakhir, presentandosi con una configurazione “no sidepods” che confermò le indiscrezioni di quei giorni.
Secondo i dati del team di Brackley, quella monoposto sarebbe dovuta essere di circa un secondo e mezzo al giro più veloce rispetto a quella originale, ma sin dai primi giri sul tracciato del Bahrain si capì che c’era qualcosa che non andava. La Mercedes soffriva in maniera incessante del fenomeno del porpoising, tipico delle monoposto ad effetto suolo e che già era comparso sulla Ferrari e su altre vetture a Barcellona poche settimane prima.
I meccanici del team di Brackley si ritrovarono così costretti ad alzare la vettura, perdendo molto in velocità in rettilineo ed in percorrenza delle curve. Le prime gare, infatti, furono un calvario, e soltanto gli sviluppi e la TD39, la direttiva tecnica introdotta in Belgio, diederono una mano alle frecce d’argento a tornare competitive, anche se ben lontane dalla Red Bull.
Le vetture del 2023 verranno rialzate di circa 15 mm rispetto a quelle dello scorso anno, e potrebbero perdere qualche punto in termini di carico aerodinamico. Stando a quanto riportato da “RacingNews365.com“, pare che il fenomeno del porpoising potrà comunque ripetersi in base a quelle che sono le simulazioni attuali che i team stanno facendo.
L’obiettivo di questo “rialzo” delle monoposto è proprio quello di evitare tale fenomeno, così temuto in particolare dalla Mercedes. La F1 W14 è attesa come la monoposto della rinascita, quella che dovrà riportare al top il team di Brackley dopo la prima stagione dell’era ibrida conclusa senza neanche un titolo mondiale portato a casa.
Le quotazioni della squadra di Toto Wolff sono sempre piuttosto elevate considerando quanto hanno vinto in passato, ma è chiaro che questa nuova generazione di vetture li ha messi in crisi. Le auto ad effetto suolo hanno bisogno di un metodo di lavoro del tutto differente, ed Adrian Newey ha fatto la solita magia con la Red Bull.
Secondo quelle che sono le indiscrezioni, la Mercedes manterrà il concetto “no sidepod” nel 2023, ma l’impostazione delle pance sarà comunque differente e non mancheranno le sorprese nel giorno in cui andremo a vedere questa vettura in pista. Un punto fondamentale riguarderà la riduzione del drag, uno dei grandi difetti della monoposto dello scorso anno.
La velocità di punta dell’auto di Lewis Hamilton e George Russell era molto deficitaria, come confermato dalle performance di Spa-Francorchamps e Monza, dove la Red Bull era più veloce di circa un secondo e mezzo al giro. Per competere contro Max Verstappen servirà tirare fuori un’auto capolavoro.