Dopo il flop della doppia dirigenza sperimentata nel 2022, la FIA rivoluziona nuovamente i vertici delle gare di F1. Cosa sta succedendo.
Il GP di Abu Dhabi del 2021 ha scatenato un effetto domino che tuttora non si è esaurito. Il modo in cui Michael Masi gestì la gara che pose fine al dominio Mercedes, almeno sul fronte piloti, ha portato ad un vero e proprio scossone. Messo da parte dal nuovo presidente federale Mohammed Ben Sulayem, verrà successivamente licenziato.
Al suo posto, al principio della stagione 2022, si tenterà una strada mai provata fino ad allora. Per evitare un surplus di responsabilità e di compiti gravosi su una sola persona, verranno nominate due figure, presenti sui circuiti in alternanza, ovvero Eduardo Frietas e Niels Wittich. Una scelta che alla fine si rivelerà fallimentare per difformità di approccio e scarsa chiarezza.
Ecco dunque il successore di Jean Todt procedere con un colpo di spugna. Addio a tutto quanto fatto nei mesi precedenti, per un’ennesima rivoluzione, si spera definitiva e funzionante.
La FIA cambia l’organigramma, le novità
Il primo passo effettuato riguarda l’inedita introduzione di un direttore sportivo, ovvero Steve Nielsen, mentre Nikolas Tombazis diventerà capo dell’area monoposto. Responsabile della tecnica sarà Tim Goss. Delle finanze si occuperà Federico Lodi. E delle operazioni Francois Sicard.
A rendere necessaria questa revisione capillare, una disciplina lontana anni luce da quella pre-pandemia, ormai ridotta a piattaforma di mero spettacolo, dove l’unica cosa che conta è il denaro.
Ma cerchiamo di capire meglio chi è il fresco eletto boss che si occuperà di amministrare le corse dalla torretta. Di certo non stiamo parlando di un novellino. Alle sue spalle, infatti, c’è un passato in Lotus, alla Tyrrell e alla Arrows, in Benetton e all’attuale AlphaTauri, per poi essere promosso nel 2017 nel dipartimento tecnico voluto da Liberty Media, allora appena subentrata a Bernie Ecclestone.
Il suo ruolo si focalizzerà sugli aspetti sportivi, dal regolamento, alla gestione del race control in loco e da remoto.
“Ho trascorso la mia vita professionale lavorando per molti team e organizzazioni in F1“, ha affermato, ansioso di inziare a scrivere il nuovo capitolo e consapevole del peso e della portata della sfida che lo sta attendendo . “Vorrei ringraziare sia il Presidente, sia il CEO del Circus Stefano Domenicali per la loro fiducia”.
A proposito invece di Tombazis, che dal 2018 aveva svolto una funzione di coordinamento sul fronte della tecnica, con la ristrutturazione interna la sua zona di focus sarà ancora più mirata e limitata alle ruote scoperte. A lui faranno riferimento tutti i personaggi di cui sopra.
“Abbiamo dedicato molto tempo e sforzi per apportare modifiche significative al nostro gruppo di lavoro“, il commento di Ben Sulayem, convinto di aver individuato la collocazione più idonea per le persone ritenute in grado di supervisionare al meglio la futura regolamentazione della massima categoria motoristica.
“L’obiettivo è quello di supportare e responsabilizzare chi opera all’interno della nostra organizzazione“, ha quindi spiegato. “Per questo abbiamo acquisito professionisti che porteranno grande competenza ed esperienza all’interno della FIA“, ha terminato professandosi fiducioso e convinto di aver trovato la quadra. Un punto di svolta verso una direzione che tuttavia resta un punto interrogativo, ma di presunta unità con l’ente proprietario della F1 e la FOM.