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Motomondiale

Perché Marco Simoncelli lo chiamavano Sic? Rimarrete stupiti

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Davide Russo

Marco Simoncelli, prematuramente scomparso il 23 ottobre 2011 in Malesia, era noto in tutto il mondo per il suo soprannome Sic. Ecco perché.

Sono trascorsi più di 10 anni dalla morte di Marco Simoncelli e in tutti i fan della MotoGP ha lasciato un vuoto enorme. E’ stato un simbolo di spensieratezza e libertà con quei suoi folti capelli ricci e un sorriso che faceva emozionare. La drammatica fatalità di Sepang ha tolto a molti la gioia di accendere la TV la domenica e osservare la battaglia tra i centauri della categoria. Le spettacolari azioni in pista del centauro di Cattolica sono state una fonte di ispirazione per molti rider.

Marco Simoncelli (LaPresse)

A soli 24 anni era già tra i migliori centauri del mondo. La personalità estrosa lo aiutarono a farsi voler bene da tutti. Una volta indossato il casco, però, Marco si trasformava in una belva, capace di azzannare gli avversari. Rapido, coraggioso e letale nei sorpassi sarebbe diventato un’autentica stella della classe regina. Il suo spirito giocoso, una volta sceso dalla moto, aveva fatto breccia nel cuore dei fan. Chiunque lo ricordi in sella alla Gilera nel campionato 250 non può dimenticare l’allegria che generava. Nel 2008 si tolse la soddisfazione di salire, a braccia aperte, sul tetto del mondo, dopo una cavalcata inarrestabile. Valentino Rossi, retroscena sull’Academy: c’è di mezzo il grande Simoncelli.

Il soprannome di Marco Simoncelli

Sic era un ragazzo d’altri tempi e proprio come accadeva negli anni d’oro della classe di mezzo decise di difendere il titolo dopo averlo vinto nel 2008. Nel 2009 arrivò terzo in graduatoria e quando sentì di essere pronto al grande salto in MotoGP, gli si aprirono le porte della Honda. Nel 2010 collezionò 125 punti, arrivando all’ottavo posto in classifica piloti. La top class di quel periodo era molto diversa rispetto a quella di oggi. C’erano in pista assi sensazionali come Valentino Rossi, Casey Stoner, Nicky Hayden, Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa. E’ stato il momento d’oro della MotoGP. Riuscire a trovare uno spazio al vertice era molto più complesso di oggi.

Nonostante non corresse su una Honda ufficiale, il talento di Simoncelli emerse in modo lampante nella sua seconda annata nella categoria. L’inizio di stagione fu ottimo e a Brno festeggiò il primo podio in MotoGP. Dopo il secondo posto di Phillip Island, il romagnolo arrivò in Malesia con la voglia di stupire e lottare per la vittoria. Il 23 ottobre 2011 Sic partì con una gomma dura al posteriore con la speranza di giocarsi, nelle ultime fasi del Gran Premio, il suo primo successo in MotoGP. La corsa e la vita del centauro furono stroncate, al secondo giro, a causa di un contatto terribile con Colin Edwards e Valentino Rossi.

I due erano tra i piloti più esperti della categoria, ma non potettero evitare il peggio. La dinamica dell’incidente fu stranissima. La Honda del Sic sarebbe dovuta finire in ghiaia, lasciando praticamente il pilota in vita, al massimo con qualche contusione ad un braccio, ma come un cavallo impazzito la moto tornò in pista a centro curva. Purtroppo finì nel peggiore dei modi. Fu un colpo al cuore per tutti gli appassionati di due ruote. Grazie alla passione di Simoncelli milioni di ragazzi iniziarono ad andare in modo. Il romagnolo era un fiero esponente della sua terra, sempre pronto ad aiutare il prossimo e a lanciare la paura oltre ogni staccata. Il suo stile di guida unico lo rese uno dei più temibili in pista. Chi lo ha conosciuto, nella vita di tutti i giorni, lo descrive ancora ora come un ragazzo dalle qualità umane immense.

Si dice che se ne vanno sempre i migliori, ma quella maledetta domenica a Sepang, si spense davvero un ragazzo speciale. Oggi Marco sarebbe in pista a lottare con il coltello tra i denti contro i giovani centauri dell’attuale generazione. Era dotato di una velocità naturale, a volte aggressivo ma sempre nel massimo rispetto dei valori sportivi e dei rivali. Sic ci manca come l’aria, anche perché con il suo sorriso a 32 denti e l’aria scanzonata sarebbe entrato nella leggenda, probabilmente vincendo titoli in successione. MotoGP, Paolo Beltramo e l’aneddoto su Simoncelli: parole da brividi.

Nel 2014 è stato inserito nella Hall of Fame del motociclismo, ricevendo il riconoscimento postumo di MotoGP Legend. Nel 2016 è stato deciso il ritiro del 58. Tanti piloti hanno onorato Simoncelli apponendo il 58, sui loro caschi e sulle loro monoposto, dopo la notizia della sua scomparsa. Il nativo di Cattolica oggi avrebbe compiuto 36 anni. L’origine del suo soprannome è legata alla pista. Nelle schermate che compaiono durante le gare del Motomondiale, i centauri vengono citati con le prime tre lettere del loro cognome.

La sua abbreviazione naturale sarebbe stata “Sim”, ma c’era un altro rider in pista, Julian Simon, che aveva iniziato a correre qualche mese prima di lui e a cui era già stato attribuito il diminutivo. A quel punto Marco Simoncelli divenne per sempre Sic. I tifosi lo chiamavano anche SuperSic, mettendo in risalto i super poteri di un angelo dal cuore d’oro.

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Davide Russo

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