Incidente con un’auto straniera? Ecco come va gestita la cosa

Cosa succede se si subisce un incidente al volante di un’auto straniera? Qual è la procedura da seguire? Come essere risarciti?

Ormai in Italia sono sempre più frequenti le auto con targa estera. Ma come ci si deve comportare in caso di sinistro con una di esse? Effettivamente gli step da seguire non sono i medesimi di un crash tra connazionali. Dunque, è necessario prestare attenzione ad alcuni semplici suggerimenti che possono aiutare a tutelarsi.

Incidente auto straniera (AdobeStock)
Incidente auto straniera (AdobeStock)

Per prima cosa, non va mai abbandonata la vettura sul luogo dell’incidente. Anche se la controparte fugge, è bene restare e aspettare l’arrivo delle forze dell’ordine. Se invece la persona straniera coinvolta si è fermata, bisogna compilare il CAI (Constatazione Amichevole d’Incidente). Nonché annottare ogni dettaglio dell’accaduto. Dalle condizioni meteo, ad eventuali problematiche dell’asfalto. Possibilmente scattandosi delle foto sia del manto stradale, se compromesso, sia dei danni subiti. Nei frangenti più gravi, raccogliere le testimonianze di chi può aver visto. Se qualcuno è rimasto ferito, occorrerà indicare le generalità, l’età e l’entità delle lesioni riportate, allegando la copia della certificazione medica.

Incidente con un’auto straniera, cosa fare

L’anno scorso, precisamente nel mese di marzo, è entrato in vigore di REVE, ossia il Pubblico Registro dei Veicoli Esteri, utile ad inserire tutti i veicoli con targa straniera circolanti sul nostro suolo, sia che il guidatore sia un cittadino straniero con residenza nello Stivale, sia che si tratti di un lavoratore subordinato, ovvero il classico frontaliere.

Quando ci si trova in un episodio di questo tipo, è essenziale ricordare che il proprietario dell’automobile italiana non deve rivolgersi alla sua compagnia assicuratrice per ottenere il risarcimento, bensì deve presentare richiesta all’UCI,l’Ufficio Centrale Italiano, specializzato nei crash con mezzi stranieri.

La domanda va inoltrata all’indirizzo: UCI- Corso Sempione, 39 – 20145 Milano via lettera raccomandata A/R, o via PEC all’indirizzo uci@pec.ucimi.it.

I dati obbligatori da inserire sono: la data e il luogo dell’incidente. La nazionalità e il numero di targa del veicolo estero. La descrizione tipologia dello stesso, più costruttore e modello. Un breve riassunto dei fatti. La copia del CAI. Gli estremi delle autorità intervenute.

Non è obbligatorio, ma è preferibile aggiungere: il nome dell’assicurazione dell’automobile con targa estera. Le generalità e l’indirizzo del proprietario/conducente della stessa. La copia della Carta Verde del conducente straniero e dei suoi documenti personali.

A quel punto, la palla passa in mano all’UCI che si occuperà di incaricare la Società nominata dalla compagnia assicuratrice estera per compiere le disposizioni concernenti la perizia, la valutazione dei danni subiti e delle responsabilità, l’offerta di risarcimento o il rigetto della richiesta.

Tale Società avrà 3 mesi di tempo per risolvere la pratica. Qualora la risposta non dovesse arrivare, si potrà richiedere l’intervento della Consap, tramite il Servizio Organismo di Indennizzo di via Yser, 14 a Roma, contattabile via mail all’indirizzo organismo@consap.it. E’ proprio a quest’ultimo ente che abbiamo citato, che è necessario appellarsi, in caso di impossibilità di identificazione della controparte straniera.

In questo caso il risarcimento sarà emesso dal Fondo Garanzia Vittime della Strada, ma soltanto se in presenza di lesioni fisiche. I danni materiali saranno risarcibili nell’unico frangente di gravi lesioni personali.

Al contrario, se il veicolo straniero non fosse assicurato, allora tutta la spesa spetterà al FGVS.

Come suddetto, indicare l’indentificativo dell’assicurazione della controparte non è obbigatorio. Tuttavia può aiutare a velocizzare la pratica. In ogni caso, se non presente, sarà l’UCI stesso ad occuparsi dei dovuti accertamenti rivolgendosi all’ufficio immatricolazioni del Paese corrispondente. Dal momento del contatto, la replica dovrà arrivare non oltre le 6 settimane.

La domanda di risarcimento dovrà essere inviata all’UCI dopo avere compilato ogni campo del modulo che viene fornito in tali frangenti. Sarà poi importante stamparlo e riporlo nel vano portaoggetti della macchina, così da averlo sempre con sé e usarlo all’occorrenza.

Come funziona quando è un’auto italiana a danneggiare

Cerchiamo ora di capire, come muoversi in caso inverso, ossia quando siamo noi ad aver commesso il patatrac. Stando a quanto ci dice l’articolo 149 comma 2 del Codice delle Assicurazioni Private: “La procedura di risarcimento diretto riguarda i danni al mezzo, nonché alle cose trasportate di proprietà dell’assicurato o del conducente. Essa si applica anche al guidatore non responsabile, se il danno risulta contenuto nel limite previsto dall’articolo 139. La procedura non si applica, invece, ai sinistri che coinvolgono veicoli immatricolati all’estero. E neppure al risarcimento del danno subito dal terzo trasportato come disciplinato dall’articolo 141“.

Ciò significa che, per l’UCI, lo straniero che ha avuto la peggio nello scontro con una vettura italiana, dovrà muoversi in prima persona, richiedendo il risarcimento alla controparte e non all’UCI stesso.

Se si è all’estero, come ci si comporta?

Qualora il botto avvenisse fuori dal confine italiano, l’UCI non potrà risponderne in quanto non più di sua competenza. Quindi, cosa fare?

Se ci troviamo in un Paese dove è valido il sistema della Carta Verde, ossia il certificato internazionale di assicurazione che autorizza un mezzo a circolare in un Paese estero con obbligo di polizza assicurativa, e l’incidente è stato provocato da una vettura immatricolata in un territorio sotto lo spazio economico europeo, il riferimento da tenere presente è quello del Codice delle Assicurazioni Private, articoli 151 e successivi.

Ciò significa che la domanda di risarcimento andrà inoltrata direttamente all’assicurazione estera del soggetto responsabile. O al suo Mandatario, ossia il suo rappresentante in Italia. Per avere maggiori dettagli sull’argomento è bene rivolgersi al Centro di Informazione via Portale Unico (portale.consap.it), presentando apposita richiesta.

Tale ufficio è in grado di fornire informazioni ai danneggiati in merito alla copertura assicurativa del veicolo italiano o estero che ha causato il sinistro. E permette altresì di ottenere informazioni sui Mandatari in Italia. Questi particolari vengono tratti dagli archivi delle coperture assicurative gestiti dall’ANIA, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici.

Il Centro di Informazione italiano collabora con tutti quelli dei Paesi aderenti allo Spazio Economico Europeo, così come delle nazioni terze che hanno stipulato la convenzione.

Per conscere maggiori dettagli relativi ai Centri di Informazione stranieri basta consultare il sito www.cobx.org.

Ma come si muove il Centro di Informazione? Questo raccoglie la domanda di risarcimento e avvisa l’ufficio omologo dove la macchina straniera responsabile dell’evento è stata immatricolata. La comunicazione da presentare al Centro deve contenere obbligatoriamente queste informazioni: la nazione dov’è avvenuto l’incidente. La data, il luogo e l’ora dello stesso. La targa dell’auto straniera responsabile, la sua tipologia, la marca e il modello. Il Paese di immatricolazione.

Alla richiesta formale non va poi dimenticato di allegare: il documento di identità del soggetto che ha subito i danni. E quello del soggetto che richiede il risarcimento, se differente.

Due casi a parte, cosa si fa?

Analizziamo ora dei casi che potrebbero verificarsi e che non abbiamo ancora scandagliato e spiegato. Se l’incidente si è verificato in un Paese non appartenente allo Spazio economico europeo o in Svizzera due sono le opzioni. In caso il sinistro sia stato causato da una macchina immatricolata nello stesso Paese dov’è avvenuto il fatto, il danneggiato dovrà inviare la domanda di risarcimento danni alla compagnia assicuratrice e al proprietario del veicolo straniero.

Qualora invece il botto non sia avvenuto in territorio sotto tutela economica dell’Europa e sia stato provocato da un veicolo immatricolato in un altro Paese, allora il danneggiato dovrà inviare la richiesta di risarcimento al Bureau presente nella nazione dove è avvenuto, a patto che il Paesin causa sia contemplato dal sistema Carta Verde.

Incidente fuori confine con auto italiana

Soffermiamoci adesso sull’ultima variabile interessante. Se il crash ha avuto compimento all’esterno, ma in un Paese appartenente allo Spazio economico europeo ed è stato scatenato da un’auto immatricolata in Italia, si dovrà fare riferimento al Centro di Informazione, così da poter conoscere il nome della compagnia assicuratrice a cui in seguito inviare la richiesta di risarcimento danni.

Non sarà invece possibile rivolgersi al Mandatario. Per quale motivo? Perché l’azienda assicuratrice alla quale ci si deve appellare opera nel medesimo Paese di residenza del danneggiato.

Nell’eventualità che il mezzo che ha provocato il botto sia privo di polizza, può intervenire l’Organismo di Indennizzo Italiano. Questo farà tutte le dovute valutazioni circa la sussistenza dei presupposti per procedere al risarcimento utilizzando le risorse del Fondo.

Per verificare se il veicolo con targa estera sia assicurato, si può andare direttamente sul sito della Consap e selezionare le opzioni Servizi Assicurativi > Centro di Informazione presenti in homepage. Cliccando poi sul menu in alto a destra, si andrà sulla voce Procedura. Per conoscere se un’auto è immatricolata all’estero e dove, possiamo accedere al sito del Portale Unico.

Un ultimo paragrafo lo dedichiamo ai casi di sinistro con un veicolo straniero non assicurato. Come detto, il risarcimento ce lo fornirà la Consap, sfruttando il denaro presente nel Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada. La somma che verrà versata riguarderà sia i danni alle persone, sia alle cose. Tuttavia, non va dimenticato che tale risarcimento non potrà superare i massimali stabiliti dall’articolo 128 del Codice delle Assicurazioni Private.

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