Nelle ultime ore è stata rintracciata l’Alfa Romeo Giulietta di Matteo Messina Denaro, boss arrestato in questi giorni. Ecco la sua auto.
Il caso di Matteo Messina Denaro e del suo arresto ha scosso l’Italia intera. In questa settimana, il boss mafioso è stato catturato dopo circa 30 anni di latitanza, decisamente troppi considerando il tipo di criminale di cui stiamo parlando. L’uomo, se così lo possiamo definire visti i crimini che ha commesso e le sofferenze che ha causato a migliaia di persone, è ora piuttosto malandato, e difficilmente pagherà pienamente il suo debito con la giustizia.
Messina Denaro, ormai 60enne, è nato a Castelvetrano il 26 aprile del 1962, e sin da giovanissimo si è dedicato ai peggiori delitti, per il quale è stato condannato a diversi ergastoli. Ad oggi, come detto, il mafioso è malato di tumore, e secondo le ultime voci che stanno circolando, le speranze di salvezza non sarebbero poi così tante.
Matteo Messina Denaro è malato di cancro e gli sono stati dati un massimo di tre anni di vita, il che significa che, se la cosa dovesse essere confermata, che non pagherà mai pienamente stando in carcere per tutto ciò che ha commesso. Nelle ultime ore, è stata anche rinvenuta la sua auto, dopo che gli inquirenti avevano individuato ben tre covi dove si era rifugiato dal 1993 in poi, ovvero l’anno in cui era divenuto latitante, restando tale per gli ultimi tre decenni.
La sua vettura è un modello molto ben visto dagli appassionati, che appartiene al marchio Alfa Romeo. Il veicolo è stato rinvenuto e si è scoperto che, qualche tempo fa, fu lui stesso ad acquistarlo personalmente, un qualcosa di clamoroso pensando che stiamo parlando di un super criminale, ricercato da decenni ormai.
Matteo Messina Denaro, ecco che auto aveva il boss
Nelle ultimissime ore, la polizia ha finalmente rinvenuto l’auto di Matteo Messina Denaro, e nello specifico si tratta di un’Alfa Romeo Giulietta. Gli investigatori sono riuscita a rinvenirla dopo aver trovato una chiave che si trovava all’interno del suo borsello personale al momento dell’arresto, e tramite il codice della stessa chiave è stata rintracciata la vettura.
Il luogo del ritrovamento è Via San Giovanni a Campobello di Mazara, e come detto è un’Alfa Romeo Giulietta, vettura che ora vi andremo a descrivere. Si tratta di una berlina media compatta di Segmento C, che è stata costruita nello stabilimento FCA di Cassino a partire dall’anno 2010, sino al dicembre del 2020, quando è finita fuori produzione dopo oltre un decennio di onorato servizio.
Questa vettura venne chiamata Giulietta soltanto poco prima della sua presentazione, visto che, inizialmente, il suo nome doveva essere Alfa Romeo Milano. Quando, a fine 2009, vennero fornite ai media le foto ufficiali, venne notificato il cambiamento del nome, riprendendo una denominazione storica della casa di Arese, appunto Giulietta.
Venne disegnata presso il centro stile Alfa Romeo sotto la guida di Lorenzo Ramaciotti, e c’è da dire che il suo design è stato apprezzato sin da subito dagli appassionati del marchio. La vettura seguiva i canoni stilistici della 8C e della MiTo, anche se alcuni cambiamenti importanti si registrarono nella parte frontale.
Per quanto riguarda i motori, si optò per il 1.4 TJet 120 cavalli a benzina ed il 2.0 JTDM2 diesel 170 cavalli TCT. I numeri della produzione furono incredibili, ed all’inizio del 2019 fu riportato che ne erano state costruite quasi 500 mila, numero che è stato poi superato nel corso dei mesi successivi, sino alla fine della produzione di un modello molto amato dai fan.
La prima versione venne rinnovata poi da un restyling che fu presentato nel 2013, mentre un altro avvenne tre anni dopo, nel 2016. Presso il Salone di Ginevra del 2019 venne realizzato anche un nuovo aggiornamento, la Giulietta Model Year con nuove colorazioni disponibili, ma anche cerchi e paraurti rivisti, ma anche una griglia anteriore del tutto innovativa, e questo fu l’ultimo squillo della Giulietta prima della fine della produzione, con l’ultimo modello che uscì dallo stabilimento di Cassino il 22 settembre 2020, già nel pieno della pandemia di Covid-19.
Secondo quanto è stato dichiarato nelle ultime ore, Matteo Messina Denaro acquistò questa vettura personalmente in Sicilia, senza affidarsi a qualcuno che andasse a concludere per lui l’affare, girando indisturbato per l’isola. Per fortuna, una storia di sangue, ingiustizie, omicidi e drammi vari si è conclusa nel corso di questa settimana, e quel lunedì 16 gennaio del 2023 verrà ricordato per sempre da chi ha subito un qualche torto dal sistema mafioso, da lui in persona ed anche dall’Italia intera, che ha posto fine ad un capitolo buio della nostra storia.