La Honda HRC è uno dei punti fermi della MotoGP, ed il boss Alberto Puig ha raccontato la situazione attuale prima di inizio stagione.
Manca sempre meno al via della stagione di MotoGP targata 2023. Al Gran Premio del Portogallo sono rimasti due mesi esatti, e molte squadre stanno già presentando le loro moto. La prima a farlo è stata la Yamaha, che in quel di Jakarta ha svelato il nuovo mezzo di Fabio Quartararo e Franco Morbidelli.
Sabato scorso è stato il turno del Gresini Racing, che quest’anno correrà con Alex Marquez e Fabio Di Giannantonio sulla Ducati. La prossima sarà proprio la casa di Borgo Panigale con il team factory, dove accanto a Pecco Bagnaia, neo-campione del mondo della MotoGP, ci sarà in sella anche Enea Bastianini.
La Honda svelerà livrea e team soltanto a fine febbraio, e prima vedremo in pista la nuova RC213V già nei test di Sepang, in Malesia. La sessione ufficiale è prevista tra il 10 ed il 12 di febbraio dopo lo shakedown della settimana precedente, dove però girano soltanto i collaudatori ed i debuttanti. La casa nipponica è forse quella che maggiormente necessita di accumulare chilometri e di fare esperienza, nel tentativo di recuperare il gran gap creatosi negli ultimi anni con i primi della classe. Farlo in così poco tempo sarà difficile, ma nulla è impossibile.
Nel corso dell’inverno, la squadra di Alberto Puig ha vissuto una netta ristrutturazione tecnica interna, con nuovi uomini arrivati da altre squadre che sono pronti a risollevare uno dei team più storici delle due ruote. Se ciò basterà ancora è presto per dirlo, ma è chiaro che per vedere i risultati occorre partire da un cambiamento, per poi sperare che le cose vadano per il meglio.
MotoGP, Puig sulla situazione della Repsol Honda HRC
La Honda viene da un triennio molto difficile, in cui è passata dall’essere il riferimento assoluto della MotoGP ad una comprimaria qualsiasi, che nel 2022 ha addirittura finito per chiudere in ultima posizione nel mondiale costruttori. Un’umiliazione clamorosa quella subita da Alberto Puig e da tutta la Repsol HRC, una squadra abituata a dominare la scena o comunque a combattere sempre per le prime posizioni.
L’infortunio che ha colpito Marc Marquez, ormai quasi tre anni fa a Jerez de la Frontera, ha tagliato le gambe alla casa nipponica, che sul nativo di Cervera aveva sempre deciso di puntare tutto. Il feeling tra il #93 e la RC213V nel 2019 aveva raggiunto dei livelli clamorosi, ed anche il 2020 sembrava un campionato segnato visti i primi riscontri che avevamo avuto.
Il destino ha poi deciso per qualcosa di diverso, ma la MotoGP ha bisogno sia della Honda che di Marquez nelle prime posizioni. Riguardo alla situazione tecnica della squadra è stato intervistato lo stesso Puig ai microfoni di “Motorsport.com“, analizzando vari aspetti di questa fase di pre-campionato.
Ecco le sue parole: “Abbiamo cambiato molte cose, a cominciare dalla squadra che si occuperà dei test. Ramon Aurin, che ha molta esperienza con la nostra moto e conosce la storia della moto avrà un ruolo molto importante. Ramon lavora da tanto tempo nel mondo delle corse e la sua esperienza sarà fondamentale per la squadra che si occupa dei test“.
La Honda, nel 2023, avrà un nuovo responsabile tecnico, ingaggiato direttamente dalla ritirata Suzuki, vale a dire Ken Kawauchi: “Abbiamo deciso di prendere Ken Kawauchi come responsabile tecnico, visto che la Suzuki si è ritirata proprio ora dal Motomondiale. Ken sostituirà Takeo Yokoyama, che ora sarà legato alla formazione dei giovani ingegneri che abbiamo in Giappone. Così facendo, loro arriveranno preoccupati in Europa quando sarà il loro momento. Takeo è una parte davvero importante di HRC e la sua nuova posizione sarà decisiva per il futuro di questo marchio nel motorsport. Kokubu San è rimasto il nostro direttore tecnico“.
Riguardo alle condizioni di Marquez, Puig ha detto: “Per lui è stato un ottimo inverno, uno dei migliori della sua carriera. Non ha fatto alcun intervento chirurgico, si è riposato ma si è anche potuto allenare a lungo. Sta andando forte in tutti i sensi ed è lo stesso di sempre a livello di mentalità. Ora ci manca soltanto di verificare il passo che avrà la nostra moto“.
Il responsabile di HRC è apparso molto motivato in questa intervista, e crede fortemente che la ristrutturazione del team possa portare i risultati sperati. Se ciò basterà per riprendere la Ducati è ancora prematuro da dire, ma è chiaro che peggio del 2022 non si potrà fare. I test in Malesia ci forniranno le prime risposte, anche se soltanto il Portogallo farà da giudice supremo con il primo week-end del campionato.