In tanti hanno speso belle parole per Frederic Vasseur. Il nuovo team principal della Ferrari è stato acclamato anche dall’ex driver Emanuele Pirro.
La Ferrari ha deciso di ripartire dall’ex tecnico della Sauber. La Rossa ha deluso le aspettative nella passata stagione, dopo un exploit iniziale convincente. Sarebbe dovuta essere l’annata della svolta dopo due anni e mezzo avari di gioie. L’attesa per vedere le nuove auto ad effetto suolo è stata enorme e i primi risultati sono stati in linea con i proclami di Binotto ed Elkann.
La squadra avrebbe dovuto lottare per aprire un nuovo ciclo di vittorie. Nel 2020 e nel 2021 i ferraristi non sono stati in grado di calcare il primo gradino del podio. Tutti gli sforzi sono stati proiettati sulla nuova wing car. Dopo 40 anni le auto ad effetto suolo sono state rispolverate per aumentare lo spettacolo nel circus. La Ferrari avrebbe dovuto sfruttare il vantaggio di aver anticipato lo sviluppo della monoposto ad effetto suolo rispetto agli altri top team. La Red Bull Racing e la Mercedes, infatti, lottarono fino all’ultimo giro dell’ultima tappa nel 2021. A spuntarla fu ancora la Stella a tre punte, per l’ottavo anno di fila, ma Hamilton perse la dura battaglia con Max Verstappen.
Chiunque ha visto la F1-75 in azione nei primi Gran Premi della stagione non si è capacitato del tracollo dei ferraristi. Nonostante uno scarso feeling con la nuova monoposto, Carlos Sainz iniziò la stagione con due podi. Charles Leclerc fece di meglio, celebrando un hat-trick in Bahrain e un grand chelem in Australia, intervallati da una ottima performance in Arabia Saudita. La Rossa sembrava essere tornata al top, grazie ad un telaio innovativo e un motore poderoso. Il nuovo motore Superfast non si è rivelato, col tempo, né il migliore del lotto né il più affidabile. Sono arrivati, in modo cronico, molti problemi tecnici per Carlos Sainz e Charles Leclerc.
Dopo aver decantato la qualità del lavoro dei suoi uomini, Mattia Binotto si ritrovò a fare l’ennesima figura barbina della sua gestione. I pasticci al muretto box della Rossa non hanno aiutato a rasserenare l’ambiente. Una volta alleggerita la RB18, Max Verstappen prese il largo, conquistando trionfi in rapida successione. Nel giro di pochi weekend il vantaggio che Leclerc era riuscito a costruirsi, finì presto dilapidato a causa di scelte scellerate del muretto. Il monegasco, nel 2022, ha commesso pochissimi errori personali, conquistando anche più pole position di chiunque altro. Il dato che lascia perplessi i tifosi della Scuderia è legato all’incapacità di concretizzare le tante partenze al palo.
In carriera Leclerc ha colto appena 5 vittorie con ben 18 pole. Con 2 prime posizioni in più in griglia Max Verstappen si è portato a casa 35 trionfi, oltre a due titoli iridati. La differenza è mostruosa per due che, sino al 2019, lottavano l’uno contro l’altro in accesi ruota a ruota. Mattia Binotto, già graziato dalla dirigenza dopo lo scandalo delle Power Unit della SF90, decise di non sviluppare più la F1-75, puntando al prossimo campionato e rischiando di finire al terzo posto in graduatoria costruttori. Un film già visto e che, in passato, non aveva dato grandi risultati. A quel punto i rapporti con la dirigenza si sono distrutti. L’a.d. Benedetto Vigna ha deciso di puntare su Frederic Vasseur, di comune accordo con il Presidente Elkann.
Ferrari, l’elogio di Pirro a Vasseur
Il francese è arrivato a Maranello con il chiaro obiettivo di riportare ordine e disciplina. Troverà un ambiente molto caldo, ma dovrà essere bravo a gestire un top team che, negli ultimi anni, non ha mai lottato per un riconoscimento iridato. L’ultimo titolo fu sfiorato da Fernando Alonso, nel lontano 2012. Max Verstappen addio alla F1? Ha già una proposta per il futuro. Date una occhiata anche al seguente articolo: Ferrari, doccia fredda per Mattia Binotto: arriva un pesante divieto in F1.
Emanuele Pirro, ex driver di F1, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Il giudice di gara che fece infuriare i fan della Rossa per la decisione su Sebastian Vettel, nel campionato del mondo 2019, ha dichiarato: “Il Mondiale è andato meno bene di quanto avrebbe potuto, per problemi più gestionali che tecnici. Credo che Frederic Vasseur porterà positività e concretezza, al netto della politica, rimettendo ordine nelle straordinarie risorse umane della Scuderia. Rivoluzioni non servono: un cambio di allenatore può liberare quel potenziale in grado di dare alla squadra l’ultimo slancio verso il Mondiale”.
Secondo l’opinione del sessantunenne molto dipenderà anche dai ferraristi. Lo scorso anno, senza chiare gerarchie, vi sono stati dei misunderstanding. Nel 2023 potrebbero esserci altri momenti di tensione. “Dipende dai piloti che hai a disposizione. In Red Bull il problema neanche si pone, con Verstappen troppo più forte di Perez. Con compagni che possono essere messi oggi a confronto come Hamilton – Russell o Leclerc – Sainz, il team principal deve sostenere chi è più in difficoltà, come un genitore con il figlio più debole. Tanto poi, nei momenti decisivi, il fuoriclasse ha il guizzo in più e fa la differenza”, ha suggerito Emanuele Pirro.