La Red Bull sembra aver fatto il vuoto sui rivali nel primo anno delle F1 ad effetto suolo. Un ex pilota ha le idee chiare sul futuro.
Il prossimo 3 di febbraio la Red Bull aprirà le danze per quanto riguarda la stagione di F1 targata 2023. Il team di Milton Keynes sarà il primo a togliere i veli alla nuova monoposto, e lo farà nella strepitosa cornice di New York. Nelle ultime ore si sono alzate delle voci dall’Olanda relative ad una possibile presentazione “farlocca”, simile a quella dello scorso anno.
Cosa intendiamo con questo termine? Ci riferiamo alla probabile presenza di una showcar al posto della RB19 vera e propria, che secondo le stesse indiscrezioni potrebbe arrivare soltanto il 23 di febbraio ai test in Bahrain. La Red Bull andrebbe a svelare soltanto la livrea per gli sponsor, cosa che accadde anche lo scorso anno per la delusione dei fan.
Sulla nuova RB19 sono attese soltanto delle evoluzioni del concetto vincente proposto lo scorso anno, con il quale Adrian Newey ha forgiato l’ennesimo capolavoro. Il lavoro principale sulla nuova wing-car del team anglo-austriaco è stato concentrato su una nuova riduzione dei pesi, visto che la vecchia monoposto era arrivata a fine stagione con ancora 8-10 kg da poter togliere per avvicinarsi al limite di 796 kg imposti dalla FIA per le F1 ad effetto suolo.
Il 2022 ci ha insegnato che una perdita di peso anche minima può fare grandi differenze, ed il week-end di Imola, in tal senso, fu davvero molto indicativo. Nelle prime tre gare la Ferrari aveva messo in mostra un bilanciamento ed una gestione gomme decisamente migliore, ma la Red Bull arrivò in Emilia-Romagna con 4 kg in meno, iniziando a dominare la scena. Da quel momento in poi non ci fu più storia, con Max Verstappen che volò via in classifica già da fine maggio in Spagna.
Il team di Milton Keynes, in questo momento, è sulla bocca di tutti anche per la questione power unit, visto che si è iscritta personalmente tra i motoristi per il 2026. Un ex pilota ha analizzato questa situazione, e nelle prossime righe vi proporremo le sue parole che sono un monito per tutti i rivali dei campioni del mondo in carica.
Quello di Vitaly Petrov è un nome che non è portatore di buoni ricordi per i tifosi della Ferrari, mentre per la Red Bull vale il concetto opposto. Il russo ex F1 ha gareggiato nel Circus all’inizio del decennio scorso, prima con la Renault e poi con la Caterham, salendo anche sul podio con un terzo posto nel Gran Premio d’Australia del 2011.
Petrov è stato il primo russo a salire sul podio, e dopo di lui è riuscito ad imitarlo soltanto Daniil Kvyat con la Red Bull e la Toro Rosso. Il suo nome è legato al Gran Premio di Abu Dhabi del 2010, quando fece da tappo per tutta la gara alla Ferrari di Fernando Alonso, all’epoca in lotta per il titolo mondiale.
Nando, che si presentò all’ultimo atto in testa alla classifica, finì nelle retrovie per via di una tattica sbagliata del Cavallino, e non riuscì a superare Petrov per ben 40 giri, perdendo il titolo a favore della Red Bull di Sebastian Vettel. In questi ultimi giorni, il russo si è espresso sul dominio del team di Milton Keynes, che con Max Verstappen ha dominato la scorsa stagione. Vitaly è stato intervistato da “Sport-Express” ed ha parlato chiaro riguardo al futuro della F1 sul fronte motoristico e tecnico.
Ecco le sue parole: “Se la Red Bull potrebbe faticare dal 2026 in avanti producendo i motori da sola? Io non credo, anzi, penso che potrebbero continuare tranquillamente a dominare. Sono una grande squadra, dove lavorano tanti professionisti che conoscono bene questo settore. Dietro ci sono anche tanti soldi, sanno esattamente cosa fare e come farlo per andar forte e restare sempre competitivi. Lavorando assieme ad un’altra casa automobilistica è ovviamente più facile, ma questo non significa che non vinceranno ancora“.
Petrov si è poi espresso sulla situazione in casa Mercedes, affermando: “Credo sia possibile che già dal 2023 possano tornare in testa alla classifica, anche loro sono una squadra fantastica. Ovviamente, non è una certezza, ma c’è la possibilità che questo accada nei prossimi mesi“.
L’analisi dell’ex pilota russo è condivisibile, ma è chiaro che la situazione di Red Bull Powertrains sia ancora poco chiara. La rivoluzione che vivremo in chiave power unit nel 2026 potrebbe portare ad uno sconvolgimento degli equilibri, ed ancora ci sono tanti anni per le squadre che vorranno gestire al meglio il loro futuro.
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