La famiglia Agnelli è una delle più note di tutta Italia, tuttavia non tutti sanno chi sia l’attuale rampollo della dinastia torinese.
Gli Agnelli sono come una monarchia nel nostro Paese, anche grazie alla ramificazione industriale, nonché politica, dei suoi personaggi di spicco. La famiglia Agnelli è diventata il simbolo di una Italia vincente che, forse, oggi non esiste più. Lo abbiamo visto nel settore dell’Automotive, ma anche in quello del Motorsport e del calcio.
La Fiat è stata costretta a correre ai ripari, prima con la creazione di FCA e, di recente, con la fusione con PSA e la nascita del Gruppo Stellantis. Per quanto sia il quarto costruttore di automobili al mondo, la possibilità che possa salire sul podio, superando Toyota, Volkswagen e l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi è molto difficile. I marchi italiani stanno attraversando un periodo di grandi trasformazioni. Il passaggio alle batterie agli ioni di litio è tutt’altro che agevole, a causa della crisi economica. La carenza di microchip e le conseguenze dell’emergenza sanitaria e bellica in Ucraina, hanno reso il tutto ancora più complesso.
Gli Agnelli, grazie alla loro lungimiranza, hanno cavalcato il boom dell’automobile negli anni d’oro. In seguito la Fiat è iniziata ad andare in crisi già nell’ultimo ventennio del secolo scorso. La concorrenza di marchi stranieri ha iniziato ad incrinare un dominio schiacciante. Alle nostre latitudini modelli come la 500, la Panda, o la sorella Lancia Ypsilon, sono ancora tra le più volute dagli italiani, ma la rivoluzione green potrebbe stravolgere questi delicati equilibri. La Ferrari, sebbene i fatturati siano da record, ha scelto una strada insidiosa, allontanandosi dal Dna storico del marchio del Cavallino.
In Formula 1 la Scuderia ha iniziato a fare figure barbine con il passaggio alla tecnologia ibrida. La Rossa non era pronta come i top team rivali e i risultati sono stati impietosi. Non è un caso che i ferraristi non si giochino un mondiale da oltre 10 anni. L’ultimo a sfiorare un riconoscimento iridato è stato Fernando Alonso nel 2012. Nell’era ibrida ha dominato la Mercedes, che poi si è confermata anche nella serie elettrica, vincendo gli ultimi campionati di Formula E. In termini di prodotto la Ferrari ha deciso di puntare sulla tecnologia ibrida, sfruttando il know-how nella categoria regina del Motorsport, ma presto sarà costretta a lanciare la prima supercar full electric, con risvolti del tutto inimmaginabili.
La Juventus, invece, è stata travolta dall’ennesimo scandalo. La procura, dopo le indagini approfondite sui falsi in bilancio del club, ha deciso di togliere 15 punti alla Vecchia Signora. Una punizione pesante che ha fatto sprofondare in classifica la Vecchia Signora molto lontana dalla zona Champions. Il CdA della squadra si è dimesso. Il Presidente Andrea Agnelli aveva preso in mano le redini della Juventus, dopo la brutta pagina di Calciopoli, e ha chiuso nel peggiore dei modi, dopo una sconfitta per 5 a 1 a Napoli. Ha fatto scalpore, inoltre, l’ennesimo caso increscioso che ha convolto la dirigenza.
Agnelli, il condottiero della storica famiglia piemontese
John Elkann, erede designato di Gianni Agnelli, nei recenti colloqui con La Repubblica e La Stampa ha parlato degli obiettivi delle sue realtà aziendali, palesando le prossime mosse. Prima di tutto John, ricordando Gianni Agnelli a 20 anni dalla sua scomparsa, ha sancito l’insegnamento che il nonno trasmise ai nipoti, ovvero “l’invito ad affrontare le tempeste con coraggio e responsabilità, puntando sempre sullo sviluppo. Per il capitalismo familiare legato al territorio, che è grande parte del nostro tessuto economico, il ventennio che abbiamo alle spalle è stato positivo e ha saputo generare realtà made in Italy leader nel mondo”.
“Se confrontiamo l’azienda del 2003 e quella di oggi vediamo che i ricavi passano da 22 miliardi a 130 solo nei primi nove mesi del ’22 – ha annunciato John Elkann – i modelli di auto prodotti allora, che impegnavano 49 mila persone, erano 22, per 4 marchi: oggi 280 mila persone producono oltre 100 modelli per 14 marchi. Abbiamo valorizzato il marchio Fiat, tanto che la 500 elettrica il prossimo anno sarà esportata anche negli Usa. Abbiamo rilanciato i marchi Maserati e Alfa Romeo e stiamo rilanciando Lancia. Inoltre oggi produciamo in Italia e vendiamo in tutto il mondo modelli di marchi non italiani di grande successo, come Jeep”.
Il nipote di Gianni Agnelli ha preso in mano le attività di famiglia. Purtroppo va ricordato un retroscena che ha riguardato suo nonno. In pochi conoscono la vera storia di Edoardo, il figlio di Gianni che avrebbe dovuto essere il responsabile dell’impero degli Agnelli. Cliccando qui capirete cosa è accaduto all’erede dell’avvocato. Date una occhiata anche a dove vengono prodotti i motori Fiat? Ecco come stanno realmente le cose.
John Elkann è così diventato l’a.d. della Exor N.V., la società di investimento a capitale variabile controllata dalla famiglia Agnelli, che ha tra i suoi investimenti anche Ferrari, CNH Industrial, Iveco Group, Juventus, The Economist Group e Louboutin. Il quarantaseienne è Presidente di Stellantis, Ferrari, Giovanni Agnelli B.V. e GEDI Gruppo Editoriale. Per quanto concerne la sentenza della corte sportiva sulla Juventus, il Presidente della Ferrari ha dichiarato: “L’ingiustizia di questa sentenza è evidente. In molti l’hanno rilevato, anche non di fede bianconera, e noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l’interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio”.