L’esperto giornalista con un passato in Williams, Peter Windsor, si è sbilanciato in una analisi azzardata sugli alfieri della Ferrari. Ecco tra i due chi era il preferito di Binotto.
E’ stato il tormentone degli ultimi due anni. Mattia Binotto è finito in un turbinio di critiche anche per una serie di atteggiamenti poco ortodossi nei confronti di uno dei piloti della Scuderia. L’ex team principal della Ferrari è stato accompagnato all’uscio dai dirigenti del Cavallino, di certo, non solo per la poca chiarezza gerarchica tra i due alfieri della Rossa.
Dopo essere stato graziato per la chiusura delle indagini in merito alla presunta irregolarità delle Power Unit della SF90, l’ingegnere di Losanna era stato ritenuto colpevole del peggioramento repentino delle performance della Rossa. In effetti i fan del Cavallino erano passati dall’ammirare Sebastian Vettel in lotta per il mondiale, nel 2017 e nel 2018, a qualche sporadico acuto nella stagione successiva. Nel 2019 Charles Leclerc venne promosso, dopo un anno in Alfa Sauber, dando dimostrazione del suo talento. La decisione si è rivelata opportuna, ma non fu di Binotto.
Il passaggio in Ferrari del monegasco era stato deciso mesi prima con Maurizio Arrivabene al timone della Rossa. La scelta più ardua, a detta dello stesso Binotto, è arrivata con il mancato rinnovo di Sebastian Vettel. Per il tedesco sembrava essere tutto fatto, ma alla fine di un 2020 da incubo i vertici hanno scelto di non continuare con il quattro volte iridato. Detto addio al tedesco, l’ingegnere svizzero ha voluto, fortemente, Carlos Sainz. Nel suo primo anno a Maranello lo spagnolo si è dimostrato molto regolare e ha aiutato il team a ritornare in terza posizione nelle graduatoria mondiale. I problemi sono sopraggiunti nella seconda stagione dello spagnolo in Ferrari.
La Scuderia si è presa un grosso rischio a rinunciare ad un campione del mondo. Storicamente la dirigenza aveva sempre puntato ad un campione che potesse guidare un ragazzo inesperto ai massimi livelli. L’esempio perfetto è avvenuto con Michael Schumacher e il giovane Felipe Massa. Il primo, cinque volte iridato con la Ferrari, spianò la strada al brasiliano che, per pochissimo, nel 2008 non si laureò anch’egli campione del mondo. Dopo aver vinto l’ultimo titolo con Kimi Raikkonen, la Rossa ha sempre puntato ad avere in squadra un fenomeno dall’immenso palmares. Da Fernando Alonso a Sebastian Vettel, poi con Binotto comandante si è ritrovata in squadra con due ragazzi che, insieme, avevano vinto appena 2 Gran Premi.
Ferrari, il preferito di Binotto
Dopo i trionfi di Spa Francorchamps e Monza del 2019, Charles Leclerc non ha calcato il primo gradino del podio nelle successive due annate. Hanno pesato come due macigni i progetti tecnici fallimentari della Rossa nel 2020 e nel 2021. Nella passata stagione, invece, il #16 ha iniziato a macinare risultati di spessore, trovando il modo di vincere in Bahrain, a distanza di due anni e mezzo dall’ultimo trionfo a Monza. Si è ripetuto a Melbourne, celebrando il primo grand chelem della carriera. Tutto sembrava andare nella sua direzione, anche perché aveva accumulato 46 punti di vantaggio, sfruttando le avarie della RB18 di Max Verstappen.
Il suo vantaggio è andato dissipandosi, a causa di problemi tecnici alle nuove PU Superfast, ma anche per clamorosi pasticci strategici. Senza una chiara gerarchia i piloti sono spesso andati in confusione. I punti più bassi si sono toccati a Monaco e Silverstone. Se nel secondo caso ad essere favorito fu, quantomeno, il figlio d’arte del Matador, nelle stradine anguste del Principato le scelte degli strateghi, capitanati da Inaki Rueda, spianarono la strada al trionfo di Sergio Perez.
L’idolo di casa rimase molto deluso, dopo aver conquistato la pole. In Inghilterra addirittura finì quarto con un dito puntato in viso da Binotto. I rapporti andarono sempre più sgretolandosi. La Scuderia avrebbe dovuto tutelare il prodotto dell’Academy, in lotta nelle prime fasi per il titolo, ma il muretto preferì rivitalizzare uno spento Sainz. Nonostante il regalo di Silverstone, lo spagnolo non ha innalzato il livello delle sue performance, terminando alle spalle persino di George Russell su una pessima Mercedes W13. Max Verstappen addio alla F1? Ha già una proposta per il futuro. Date una occhiata anche al seguente articolo: Ferrari, doccia fredda per Mattia Binotto: arriva un pesante divieto in F1.
“Il rapporto tra Leclerc e Sainz era squilibrato, perché Binotto puntava più su Carlos – ha annunciato il noto reporter Peter Windsor su Twitch – gli piaceva il suo modo di fare e lo ascoltava molto. Quando Carlos ha affermato: ‘quest’auto ha troppo sottosterzo a bassa velocità’, Charles ha risposto dicendo: ‘si, ma si può rimediare, non vogliamo danneggiare la trazione migliorando l’anteriore’, e in quella situazione ho capito che Binotto propendeva per lo spagnolo”.
La Ferrari ha scelto di affidarsi all’ex team principal della Sauber “Credo che questo non accadrà più, Frederic Vasseur sa che Leclerc è un pilota serio, sa che avrà un vantaggio su Sainz nei momenti cruciali della Q3 o in condizioni variabili e mutevoli durante la corso, parlo di carico di carburante, consumo gomme e qualsiasi altro aspetto, perché Charles ha sempre il guizzo di uno che ha classe”, ha concluso Windsor.