Pecco Bagnaia correrà da campione del mondo in carica la nuova stagione di MotoGP. L’iridato ha deciso anche di sfidare la sorte.
A soli due mesi dall’inizio della stagione di MotoGP targata 2023 le varie squadre iniziano ad affilare le proprie armi. La Yamaha è stata la prima a svelare la nuova moto in quel di Jakarta, seguita poi dalla Ducati del Gresini Racing, che quest’anno presenta la grande novità di Alex Marquez, chiamato a sostituire Enea Bastianini.
Lunedì 23 gennaio è toccato all’attesissima Ducati, che a Madonna di Campiglio ha tolto i veli alla Desmosedici GP23, chiamata a difendere i tre titoli iridati conquistati lo scorso anno. La Rossa, così come le rivali, ha chiaramente svelato soltanto la nuova livrea, visto che il vero lavoro svolto sull’aerodinamica lo inizieremo a vedere soltanto dai test di Sepang.
Il lavoro si è concentrato sulla ricerca di qualche cavalli in più, ma anche sulla guidabilità in curva e sulla trazione. Per migliorare l’uscita dai tratti misti, secondo le indiscrezioni, si è deciso di lavorare sull’abbassatore posteriore, segno del fatto che la Ducati non si è affatto adagiata sugli allori, puntando a proseguire le proprie innovazioni per mantenere un buon gap sulla concorrenza.
La nuova creatura della casa di Borgo Panigale verrà guidata, oltre che da Pecco Bagnaia, neo-campione del mondo della MotoGP, anche da Bastianini, che dopo le quattro vittorie dello scorso anno con il Gresini Racing punta a piazzare le sue prime zampate anche su una moto factory.
Come dichiarato dallo stesso rider riminese, tra i due alfieri italiani si attende una grande battaglia, nella speranza che la cosa non sfoci in un duello fratricida. Per la Ducati non si tratta assolutamente di una prima volta riguardo a due piloti connazionali, visto che negli ultimi anni Andrea Dovizioso aveva gareggiato al fianco di Andrea Iannone e di Danilo Petrucci.
Nella giornata odierna, vi parleremo di un curioso tabù che il campione del mondo dovrà per forza sfatare se vuole riproporsi sul trono iridato a fine stagione. La scelta del numero 1 ha fatto felici i tifosi, ma siamo sicuri che quelli più superstiziosi non abbiano apprezzato la decisione del rider torinese.
MotoGP, Pecco Bagnaia contro la maledizione dell’1
La nuova stagione della MotoGP partirà nel segno della cacciata al primato di Pecco Bagnaia. Il rider torinese, il 6 novembre scorso, si è laureato campione del mondo, e nel corso dell’inverno sono state fatte tante speculazioni in merito al numero che avrebbe utilizzato il giovane talento italiano.
Alla fine, ha prevalso il numero 1, che è stato presentato così sul cupolino della nuova Ducati Desmosedici GP23, svelata poche ore fa in quel di Madonna di Campiglio. La stessa cosa è stata fatta anche da Alvaro Bautista per la Panigale V4 R con la quale dovrà difendere il titolo vinto in Superbike.
Entrambi hanno optato per una soluzione curiosa, che forse non tutti avranno notato. All’interno dei due numeri 1, sono stati scritti in piccolo anche il 69 ed il 19, ovvero le due cifre con le quali il rider piemontese e lo spagnolo hanno portato a casa i due titoli mondiali lo scorso anno.
Bagnaia ha così riportato l’1 in top class, 11 anni dopo Casey Stoner, che nel 2012 si presentò con questo numero sulla sua Honda dopo aver vinto il secondo ed ultimo alloro iridato della sua carriera. L’australiano fece lo stesso sulla Ducati del 2008, così come Jorge Lorenzo in Yamaha nel 2011 e Nicky Hayden sulla Honda del 2007, per celebrare il rocambolesco mondiale vinto contro Valentino Rossi nel finale di Valencia della stagione 2006.
Il numero 1 rappresenta una sorta di maledizione, dal momento che, da quando la top class si chiama MotoGP, nessuno è mai riuscito a vincere il titolo puntando su questo numero. L’ultimo a farcela in classe regina è stato Michael Sydney Mick Doohan, che nel 1998, all’epoca della Classe 500, si laureò campione del mondo con la Honda per la quinta volta consecutiva, l’ultima in carriera.
Bagnaia, dunque, ha deciso di sfidare la cabala, ed avrà anche un altro compito curioso, di cui vi avevamo parlato qualche giorno fa. Infatti, solo Valentino Rossi e Marc Marquez sono riusciti a confermarsi campioni del mondo dal 2001 in avanti, mentre altri grandi campioni come Lorenzo o Stoner non ci sono mai riusciti, almeno in top class visto che il maiorchino trionfò in Classe 250 nel 2006 e nel 2007.
La sfida alla sorte è lanciata da Pecco, che dovrà guardarsi dall’assalto di molti rivali, nella consapevolezza di avere dalla sua parte una Desmosedici GP23 che partirà da favorita, ma anche di essersi liberato da quella pressione di dover diventare campione del mondo. Il suo obiettivo primario è stato raggiunto, ora sarà caccia alla riconferma.