Il mondiale di F1 targato 2023 sta per partire, ma i punti interrogativi che aleggiano su di esso sono tanti soprattutto in chiave futura.
I motori delle F1 si stanno per riaccendere, alla vigilia di un mondiale 2023 che si preannuncia scoppiettante e ricco di spunti di interesse. La caccia è ovviamente a Max Verstappen ed alla Red Bull, i quali stanno per svelare al mondo la RB19, e lo faranno nella splendida cornice di New York.
Purtroppo pare ormai scontato che la vettura che verrà presentata non sarà nient’altro che una showcar utile per gli sponsor, e che la vera auto di Adrian Newey si vedrà soltanto ai test del Bahrain previsti per il 23 febbraio. Con ogni probabilità, il team di Milton Keynes effettuerà un filming day a Silverstone prima di spedire tutto il materiale verso Sakhir, e la speranza è che qualcosa possa saltare fuori con alcuni scatti rubati, come avvenne lo scorso anno.
La Ferrari e la Mercedes sono chiamate al riscatto dopo la batosta patita lo scorso anno, con la Rossa che parte da una base più solida rispetto al team di Brackley, nella consapevolezza che vincere un campionato di F1 non è più soltanto un’ossessione, ma una necessità.
A Maranello non si sa più vincere, e per porre fine a questa brutta abitudine è stato chiamato Frederic Vasseur, nella speranza che possa fornire una mentalità vincente al suo gruppo di lavoro. I colossi che dovrà sfidare spaventano, ma attorno alla 675 ci sono buone impressioni, ed ora non resta che portarle in pista.
F1, ecco tutti i nodi da sciogliere in chiave futura
La F1 è un mondo dove la politica conta sempre di più, e di questo ce ne stiamo accorgendo di anno in anno. Uno dei casi del momento è quello che riguarda il possibile arrivo di un nuovo team, gestito da Michael Andretti, che nelle ultime settimane ha siglato un accordo con il marchio Cadillac, legandosi di fatto a General Motors, un colosso del mercato dell’automotive.
Tuttavia, gli altri team non sembrano affatto intenzionati ad aprire a questo nuovo ingresso, che porterebbe il parco partenti a quota 22 con 11 squadre al via del mondiale. La FIA è sembrata molto felice di poter accogliere gli Andretti, e pare che sia stato proprio il presidente Mohammed Ben Sulayem a spingere per questa soluzione.
Ma qual è il motivo per cui questa nuova squadra non è ben accetta? Ovviamente, si parla sempre e soltanto di soldi. Le varie compagini non hanno alcuna intenzione di dividere il montepremi tra ancora più team. A causa della popolarità sempre più in crescita di questo sport, vorrebbero vedere aumentare la loro quota, concordata con gli organizzatori, di altri 200 milioni, che una nuova squadra deve pagare per entrare comunque nello sport. Si parla di 600 milioni di dollari come cifra complessiva, e ciò rende bene l’idea di quello che è il caos che sta regnando al momento.
Tra F1 e FIA, anche per questa motivazione, sembra che la frattura sia sempre più grossa, e c’è da dire che in passato non si era mai arrivati così vicini ad una rottura dei rapporti. Passando alle questioni tecniche, siamo sicuri che anche qui ci sarà da discutere e non pochi su molti aspetti di cui si è già ampiamente parlato, ma che non sono mai stati chiariti in maniera definitiva.
Le regole per la nuova stagione sono state modificate rispetto allo scorso anno, con le auto rialzate di 15 mm nel tentativo di limitare al massimo il porpoising. Tuttavia, quella del rialzo delle monoposto è stata una vittoria politica della Mercedes, e ci sarà da capire come Red Bull e Ferrari reagiranno a questi cambiamenti, visto che avevano molti meno problemi rispetto al team di Brackley riguardo al fenomeno del saltellamento.
Un’altra problematica non da poco riguarda l’ingresso della stessa Red Bull Powertrains nel gruppo motoristi per la costruzione delle power unit 2026, una mossa che darà vantaggi economici e di test al banco enormi per il team di Milton Keynes. La Ferrari avrebbe potuto porre il proprio veto sulla vicenda per evitare l’ingresso dei campioni del mondo, ma per un motivo o per l’altro non è stato fatto.
Sempre riguardo alla squadra di Christian Horner occorrerà tenere sott’occhio le prestazioni della RB19, soprattutto nel corso della stagione. Per la credibilità di questo sport sarebbe positivo che la vettura non fosse imprendibile, visto che la penalità in galleria del vento, con un utilizzo limitato del 10% per via dello sforamento del Budget Cap, dovrebbe portare a qualche risultato. Altrimenti, la sanzione sarà stata del tutto inutile, facendo passare il messaggio che a fare i furbetti ci si guadagna sempre.