Vasseur, prima guida in Ferrari? Ecco come stanno le cose

Il nuovo team principal della Scuderia Ferrari, Frederic Vasseur, ha già parlato di come verrà affrontato un tema caldissimo della prossima annata.

La Ferrari ha puntato su Frederic Vasseur, dicendo addio dopo 4 anni a Mattia Binotto. Quest’ultimo era cresciuto in Ferrari, ricoprendo tantissimi ruoli prima di diventare nel 2019 il team principal. I risultati non sono stati in linea con le aspettative, ma non sembra cambiata la musica. La Rossa ritiene di sentirsi una squadra speciale, quasi superiore a tutte le logiche che si sono sempre rivelate vincenti in passato.

Vasseur Sainz Leclerc Ferrari (Ansa Foto)
Vasseur Sainz Leclerc Ferrari (Ansa Foto)

Vasseur ha già seguito il Binotto pensiero in merito alle gerarchie sui piloti. Prima di arrivare in Ferrari, l’ex tecnico dell’Alfa Sauber aveva dichiarato: “Negli ultimi 25 anni tutti i buoni progetti sono stati costruiti attorno a un pilota di riferimento. La Ferrari con Michael Schumacher, la Renault con Fernando Alonso, la Red Bull con Sebastian Vettel, la Mercedes con Lewis Hamilton”. Di solito non si cambia idea su certe cose, anche perché è la storia ad insegnare che tutti i top team hanno sempre puntato su un driver n.1.

Ora, nel suo primo mese Maranello, in una lunga intervista a Sky, Vasseur ha annunciato: “Prima guida? Siamo la Ferrari e la Ferrari è la vera punta”. Un atteggiamento di superiorità che la Ferrari non può più permettersi. La forza della squadra rivale è impressionante. La Red Bull Racing ha dominato la prima annata con le wing car, chiudendo con oltre 200 punti di vantaggio sulla Scuderia. La Mercedes, invece, punterà a ricucire il gap e ha chiuso l’anno scorso in crescendo. Al di là dei valori tecnici, vi sono filosofie opposte. La squadra austriaca campione in carica ha scelto da anni di puntare su una prima guida. Sergio Perez è stato selezionato proprio per non pestare i piedi al giovane olandese.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il messicano ha conquistato 2 gare, mentre Max Verstappen ha vinto ben 15 appuntamenti. Nessuno era mai stato in grado di festeggiare un tale numero di Gran Premi in una singola stagione, nemmeno Schumacher ai tempi della Ferrari e Vettel nell’epopea Red Bull Racing. Come è stato possibile? Max ha avuto un’auto ad effetto suolo sensazionale, ma allo stesso tempo un team che lo ha sempre supportato e favorito. Charles Leclerc, prodotto più vincente nelle storia dell’Academy Ferrari, andava protetto dalla Rossa. Ferrari, l’ex tecnico Mercedes assolve la F1-75: parole inequivocabili. Date una occhiata anche a: Ferrari, Leclerc maestro di Sainz? Lo spagnolo confessa tutto.

Il monegasco ha dimostrato di essere lui il cavallo di punta, ma a quanto parte vi potrebbero essere logiche contrattuali che spingono i team principal della Ferrari a non mettere dei paletti ai piloti. Vasseur potrebbe aver anche emesso delle dichiarazioni di facciata, un po’ per non scoraggiare Sainz ma anche per tenere tutti sull’attenti, ma di fatto la Rossa non può permettersi di lasciare punti per strada, come accaduto nel 2022. Tutto o quasi dipenderà dalla competitività dell’erede della F1-75 e dell’affidabilità dei nuovi motori, ma una libertà gerarchica può risultare molto pericolosa.

Sainz, dopo aver cambiato stile di guida, si ritiene di aver fatto uno sforzo eroico nella seconda parte del 2022. La realtà è che ha deluso le aspettative rispetto al 2021 dove fu molto costante. Il suo scarso feeling sulla F1-75 avrebbe dovuto invitare i vertici a prendere una scelta. I 46 punti di Charles Leclerc su Verstappen dopo 3 GP non sono bastati per convincere Binotto. Non prendendo delle chiare decisioni, si è arrivati ai pasticci strategici di Silverstone, Monaco e ai disastri tecnici in altri round. Cosa farà ora Vasseur?

Ferrari, il messaggio di Vasseur

Il mio compito è mettere tutti nelle condizioni di lavorare al meglio. L’ho fatto tante volte in anni di esperienza ‘al muretto’. Ho imparato e spesso ho avuto successo. Su questo, la situazione è molto chiara – ha annunciato il francese – Io sono qui per aiutare tutti a dare il massimo e puntare a vincere il Mondiale. Il resto crea inutile confusione“.

Detto questo, la parte sportiva della Ferrari non è un’azienda autonoma, dunque io riporto completamente al ceo Vigna. Però mi fa piacere che il presidente Elkann sia molto vicino alla squadra. Perché sono stato scelto? Beh, questo non chiedetelo a me. Gerarchie? Anche su questo deve esserci chiarezza. La Ferrari ha i mezzi per sostenere i due piloti alla pari, chiederò a entrambi di spingere al massimo. Altri discorsi si potranno fare più avanti nella stagione. Prima guida? Noi siamo la Ferrari e la Ferrari è la vera ‘punta’. Vale per tutti. Ma ho potuto verificare che i rapporti tra loro due sono ottimi, migliori di quanto tutti non credano all’esterno“, ha analizzato Vasseur.

Il fatto che Leclerc e Sainz vadano d’accordo è un aspetto positivo, ma molto è dipeso anche dal fatto che Charles non ha mai alzato la voce, nemmeno dopo Silverstone. Da Binotto si è preso un rimprovero con un dito puntato in viso. Questo, difficilmente, si ripeterà con Vasseur. Tuttavia la superiorità dell’esser Ferrari è orami solo un bel biglietto da visita. I fatti dicono che a Maranello non si porta a casa un Mondiale dal 2008. L’ultimo a lottare sino all’ultimo GP per la conquista di una corona iridata è stato Fernando Alonso nel lontano 2012. Era un’altra F1, oggi la Scuderia modenese dovrebbe essere più umile e imparare dai competitor che da anni vincono senza proclami.

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