Oltre ad Audi e potenzialmente a Porsche, un altro costruttore di peso si candida ad entrare in F1. Il boss Ford ammette tutto.
Una volta sognava di acquistare la Ferrari. Oggi invece, il colosso americano Ford ammette di voler sbarcare nel Circus. Il primo appuntamento utile potrebbe essere il 2026, l’anno della svolta per quanto riguarda le power unit. Una data che ha già attratto Audi, che assorbirà la Sauber attualmente in gara come Alfa Romeo, e Porsche, ancora in forse dopo la trattativa naufragata con Red Bull.
Proprio la scuderia energetica sarebbe nelle mire della Casa dell’Ovale Blu. A convincerla a fare questo passo, il grande momento di forma del team austriaco. Ma soprattutto il picco di popolarità della F1, figlio di un grande investimento da parte dell’ente proprietario Liberty Media sia sui social, sia sulle piattaforme di intrattenimento come Netflix, che attraverso il suo show “Drive To Survive” dedicato alla vita nel paddock e in generale alla top class dell’automobilismo, ha servito su un piatto d’argento l’argomento a persone che prima erano totalmente disinteressate.
Ford sta per tornare in F1?
Va detto che il produttore a stelle e strisce è assente dalla categoria da un ventennio. Nei primi 2000 forniva i propulsori alla Jaguar, manco farlo apposta poi rivelata da Dietrich Mateschitz, per poi ritirarsi e dedicarsi ad altro. Il WRC in special modo.
“La F1 è in forte crescita, sia negli Stati Uniti, sia a livello globale“, ha confidato il direttore del reparto corso del brand del Michigan Mark Rushbrook a Motorsport.com. “Hanno saputo animare i gran premi. E raggiungere un pubblico nuovo“.
La ragione di questo nuovo avvicinamento alla classe regina sta esattamente nel marketing. Nella possibilità di aumentare il proprio bacino di clientela, con uno sforzo, se vogliamo ridotto, visto che il regolamento che entrerà in vigore, sarà a favore dei nuovi ingressi. Inoltre, come è sempre accaduto, il passaggio di informazioni e competenze tra strada e pista, e viceversa, rappresenta un plus non trascurabile.
Per adesso comunque, il manager preferisce non sbilanciarsi e lasciare ogni possibilità aperta, anche se il richiamo degli aspetti più ambientalistici, come l’uso di carburante bio, è fonte di attrazione.
“Il Mondiale Rally, ad esempio, lo prevede già da un po’ e per noi è importante“, ha spiegato, aggiungendo come in alcune zone il concetto di elettrico non è ancora maturo e per questo bisogna puntare sulle alternative.
“Vogliamo essere sostenibili in tutti i modi“, ha rilanciato il proposito aziendale, definendosi interessato a qualunque disciplina condivida il medesimo orientamento.
Di recente la General Motors ha dato il proprio via libera ad uno dei suoi marchi, la Cadillac, ad unirsi ad Andretti per diventare l’undicesimo team sullo schieramento a partire addirittura dal 2024.
Il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem sta spingendo perché il figlio di Piedone Mario riesca nel suo intento di avere il suo nome nel Circus. Tuttavia gli altri concorrenti non sarebbero convinti per la paura di perdere parte degli introiti.
Dal canto suo Ford resta alla finestra e osserva. “Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione e se riusciranno a partecipare“, ha concluso il dirigente.