In una intervista a GQSpain, Marquez ha parlato un po’ dei suoi vizi che si porta dietro a ogni gran premio. E alcuni sono da non credere.
Neanche una vittoria nel 2022, come non capitava da quando è entrato nel Mondiale MotoGP. Per Marc Marquez il nuovo anno parte con un obiettivo ben preciso: essere costantemente lì con i migliori e magari ritornare davanti a tutti, come ormai gli manca da tanto. La quarta operazione al braccio destro, infortunatosi a Jerez ormai quasi tre anni fa, sembra aver risolto la situazione. Lo spagnolo dice che non tornerà mai al 100%, ma quantomeno non sente più dolore e riesce praticamente a fare tante operazioni di routine che prima sembravano un’impresa. Ma ora l’impresa deve farla anche in pista, perché uno come lui non può accontentarsi di esserci nel paddock.
Il problema è che quello che manca è il mezzo competitivo che possa portarlo a lottare sempre con i migliori. Parliamo della Honda RC231V, che al momento sta vivendo una crisi tecnica importante. Le ultime novità viste a Valencia non hanno soddisfatto Marquez, che anzi ha sentenziato come in queste condizioni non si possa lottare per il Mondiale. Ma con i test invernali capiremo il lavoro fatto dai tecnici in Giappone per rimediare alla situazione.
In queste settimane lo abbiamo visto allenarsi duramente per prepararsi alla nuova stagione della MotoGP, che avrà anche le gare sprint a rendere ancor più faticoso il cammino dei piloti. Ma c’è stato tempo, per tutti i protagonisti, di farsi vedere in altre vesti. In tv infatti molti hanno raccontato le loro esperienze ma anche la loro vita, dentro e fuori dal paddock.
Marquez e i particolari immancabili
Non è stato da meno proprio Marquez, che nel format video di GQSpain “10 cose di cui il pilota del Repsol Honda Team non può fare a meno” ha raccontato un po’ vizi, riti e ossessioni che si porta dietro. Tra le prime curiosità ha confessato che indossa un pantalone blu per l’allenamento e uno rosso per la gara. Ma non è l’unico capo che indossa per scaramanzia: “Quando inizio una stagione, le mutande, sono sacre. Devono essere uguali, una per il venerdì, una per sabato e lo stesso domenica per la gara“. Dice che “gli hanno portato fortuna“.
Colore preferito? Beh, potrebbe essere l’arancione della sua squadra, ma non è così: “Prima, quando guardavo le gare in tv quando un pilota migliorava il suo giro si diceva che faceva un casco blu“. Oggi è diverso, è rosso, ma l’abitudine non è passata e quindi quel cloro blu deve esserci comunque nella sua valigia. E poi ha continuato: “Il berretto con il 93 non può mai mancare“. Il campione di Cervera porta con sé anche un proiettore per guardare i replay sul muro: la domenica dopo ogni gara lo usa per vedere qualcosa in tv mentre si riposa o cena.
Il 93 non sale mai su una moto senza dei buoni tappi: “I più semplici ma quelli che meglio si adattano. E li uso per dormire nei weekend dei GP“. Ovviamente è molto attento all’igiene personale, perché nella sua borsa da toilette non mancano mai “creme” per pulire “il viso e idratarlo bene“, ma anche dentifrici per avere “denti bianchi perfetti perché sorrido molto” e colliri. Inoltre ha affermato anche di essere “ossessionato dagli odori“, motivo per cui indossa sempre profumo di colonia.
Un pilota senza passaporto non è un pilota internazionale. Quindi deve portarlo sempre con sé. Inoltre porta sempre con sé la sua carta d’identità, che aveva anche perso ma poi ritrovato a Phillip Island. Ha poi confessato che è un grande amico del dispositivo Alexa, a cui chiede tutto, dalla musica al meteo. Infine un elastico per esercitare i muscoli, una pistola da massaggio, qualcosa di molto necessario per rimediare alle contratture quando non ha il fisioterapista al suo fianco.